«Il mio obiettivo? Arrivare lontano con la Roma perché abbiamo una buona squadra». Anche nel giorno dell’emozione, quello del ritorno nella sua Parigi, Jeremy Menez pensa in giallorosso. Pensa a riprendersi quello che lo scorso anno è stato solo sfiorato. Ha voglia di fare il francesino, col rischio di strafare. O magari di farsi male. Come è successo nella partita di ieri contro il Paris Saint Germain, la seconda ed ultima del Torneo di Parigi. Si sentiva gli occhi addosso Jeremy: quelli di Ranieri, dei tifosi romanisti, di quelli francesi alla ricerca di un giocatore che possa rilanciare le ambizioni di un nazionale uscita con le ossa rotte dal mondiale sudafricano.
Jeremy Menez
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Jeremy Menez: “Ora sono tranquillo e sto bene”
Parigi significa ritorno a casa. Quello che farà oggi Jeremy Menez, impegnato nella città dove è nato con la maglia della squadra dove sta diventando grande. «Sono quattro anni che manco da Parigi – ha spiegato ieri nella conferenza stampa del Torneo quadrangolare che vede in corsa anche Bordeaux, Psg e Porto -, e tornare qui mi fa davvero molto piacere, anche perché è un’occasione per rivedere la mia famiglia e i miei amici. Domani saranno tutti allo stadio per vedermi». Vedranno un giocatore che è sicuramente una delle note più positive di questa prima parte di stagione. Già tonico, brillante, capace di impreziosire il gioco della Roma nei minuti in cui è stato in campo nelle amichevoli. In pratica, ha ricominciato da dove aveva lasciato, vista la qualità che dimostrò nella seconda parte della scorsa stagione. «Sto lavorando bene – ha detto – Sono tranquillo. Dopo aver parlato con il tecnico mi sento tranquillo e piano piano sto ritrovando la mia forma ».
Menez: “Roma, Francia: io sto veramente bene”
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Francia: Mexes – Menez tornano in Nazionale
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Torneo di Parigi: Menez vuole essere la stella
Rap, rapine, rapporti che non si rompono, perché le radici – se vuoi crescere – devono durare per sempre. A raccontare la Banlieue 94 di Parigi, la difficile periferia dove Jeremy Menez è cresciuto e a cui ha dedicato il suo numero di maglia, più che i monosillabi del talento francese ci pensano la cronaca nera e i video di You Tube. «Non c’è lavoro, non ci sono prospettive, non c’è futuro», rappano ribelli i giovani figli del melting pot francese, generazione di mezzo tra l’Africa ormai lontana e un’integrazione colpevolmente lenta. Facce truci (bianche, nere, magrebine), cappucci perennemente tirati sulla testa, mani che si muovono in continuazione: tutti frammenti che s’infilano tra immagini di auto bruciate, scontri con la polizia, moto riprese in impennate lunghissime che sanno di sberleffo.
Ranieri promuove Menez, Okaka e Vucinic
Terminato il lavoro a Riscone di Brunico, in casa Roma è già tempo di (primi) bilanci. Claudio Ranieri parla di un ritiro senza grossi colpi di scena, di allenamenti svolti secondo copione e di responsi sul campo in linea con il periodo estivo. E’ evidente che, dopo una dozzina di giorni di campo e pallone, non si può pretendere che la Roma sia già pronta, brillante, perfetta o quasi; anzi, sarebbe pericoloso se lo fosse. Ma dopo le prime tre amichevoli della stagione, con coefficiente di difficoltà a salire, si può già stilare la lista dei più o meno della prima parte di stagione.
Gli schemi di Ranieri: 4-4-2 e rombo
Cartoline e impressioni da Riscone. Dodici giorni, diciotto sedute di allenamento e tre amichevoli. Ci sono cose che già hanno iniziato a funzionare e meccanismi in piena fase di rodaggio. Il primo ritiro dell’era Ranieri è filato via nel segno di un tridente che non si aspettava. Per adesso, però, il 4-3-3 resta solo un’idea di mezza estate. I due moduli base da cui partirà Ranieri resteranno il 4-4-2 e il “rombo”. La prima soluzione potrebbe essere attuata con la variante di un esterno offensivo come Menez o Vucinic; la seconda, invece, è già collaudata e con l’innesto di Simplicio avrà una possibilità in più.
Menez: “Supercoppa? Vincerla darebbe una grande spinta”
Si smontano i tendoni, le attrezzature degli impianti, gli stand che hanno ospitato gadget rigorosamente in giallorosso, la sala stampa mentre sono in corso le ultime interviste. La Roma saluta Riscone di Brunico, la Val Pusteria saluta la Roma, è stato un successo questo secondo ritiro in Alto Adige dei giallorossi, c’è però il dubbio di non rivedersi qui tra dodici mesi, il contratto è scaduto, soprattutto Inter e pure Juventus hanno già mandato segnali che potrebbero voler dire arrivederci Roma. A Jeremy Menez e Simone Perrotta, che ieri mattina al termine dell’allenamento hanno provato a fare le carte alla Roma e a se stessi, tutto questo interessa poco.
Rosi convince Ranieri
Tutti a casa. La Roma con la vittoria nel trofeo «Sud Tirol Cup Amica Chips» ( sì, lo sponsor era quello della patatina che tira), ha chiuso le due settimane di ritiro in Val Pusteria. Anche stavolta Ranieri ha optato per esperimenti come se piovesse. Il risultato del resto contava poco, meglio vedere le seconde linee e mettere in vetrina chi dovrà andare via. Comunque vincere fa sempre bene, nessuno si è fatto male, Menez ha confermato di essere pronto a stupire. Più che un esperimento, la terza Roma stagionale è sembrata un’utopia. Come se Ranieri intendesse valutare più gli uomini che la squadra. Di questi tempi ci sta tutto. E allora una linea difensiva che non vedremo mai più, Rosi e Antunes sulle fasce, coppia di centrali Mexes-Cassetti; ritorno ai quattro centrocampisti, su Guberti e Menez esterni nulla da eccepire, ma la coppia di centrali Perrotta-Greco è stata molto più che un esperimento.
Menez: “La Roma può arrivare lontano”
Menez ci crede. L’attaccante francese della Roma, intervistato da Studio
Totti: “La Supercoppa la nostra rivincita”
«Gioco ancora 4 o 5 anni, così qualcuno si ammazza». Scherza Francesco Totti nel corso di una lunga intervista rilasciata a Roma Channel nel penultimo giorno di ritiro a Riscone. E’ pronto alla battuta il capitano, come sempre. Ma si fa anche serio quando si parla del deferimento ricevuto per le dichiarazioni sull’Inter in conferenza stampa e quando fissa gli obiettivi stagionali. Obiettivi raggiungibili soprattutto se la Roma avrà a disposizione il miglior Totti, come quello in gran forma che si è visto a Riscone.
Quali sono le tue condizioni fisiche? Sto bene, durante la vacanze ho lavorato. L’importante era mantenere il peso, perché con il mio problema al ginocchio è fondamentale controllare il peso.
Menez ha conquistato Ranieri
Una spallata al passato. Un gesto di Jeremy Menez nella partita contro il Sud Tirol Alto Adige può essere considerato il simbolo di una svolta: un intervento deciso del francese dall’aria malinconica per riconquistare il pallone. Della serie: «Lo voglio, lo prendo, fatti più in là ragazzo». Si può diventare grandi e grossi anche così: prendendo a spallate gli avversari. Poi, pallone tra i piedi, nessun problema. Come dice Totti «in circolazione ci sono pochi calciatori con il suo talento». Oggi Menez nell’amichevole contro la squadra qatarina dell’Al Sadd a Bolzano (ore 20.45: diretta tv su La 7) partirà titolare. Ranieri in questi giorni è sempre più alchimista: prova e riprova moduli e giocatori «perché se non lo faccio ora, quando?».
Roma 2010/2011: le tre certezze di Ranieri
Secondo il Messaggero sono tre le certezze di Ranieri per la Roma targata 2010/2011:
1) Il sistema di gioco: la base resta il 4-4-2. Ranieri sta provando a Riscone il 4-3-3, ma non è da escludere che, a fine settimana nel torneo di Parigi, torni al modulo che preferisce. Due punte centrali, davanti alle due linee di quattro giocatori. Con la possibilità di avere magari sulla fascia, da esterno alto, un giocatore più offensivo: Menez o addirittura Vucinic. Non il tridente, però. Perché quella è solo una forzatura d’estate, utile per rendere partecipi gli attaccanti e per avere in ogni caso l’opzione da presentare, in corsa, in alcune gare della nuova stagione.




