Roma, Ranieri: “Pizarro non guardava mai negli occhi, Burdisso non lo dimenticherò”

 L’analisi de Il Corriere dello Sport rispetto all’intervista rilasciata da Claudio Ranieri all’Espresso. Frecciate velate, da parte del tecnico, a David Pizarro ed elogio a Nicolas Burdisso. Testuale:

Claudio Ranieri è tornato a parlare della Roma in un’intervista rilasciata a ‘L’Espresso’ in edicola oggi. Ecco alcuni passaggi. Rinnovo contrattuale. «Sia la Sensi sia gli uomini di Unicredit me lo avevano proposto. Non è stato possibile, ma a me interessava relativamente. Sarebbe stata soprattutto un segnale diretto alla squadra: quando venti persone sanno che sei in bilico per mantenere armonia generale serve saldezza d’animo ». Perchè è saltato il progetto. « Le troppe voci, le false no tizie, forse arriva questo, forse quello, domani firma Angelini, poi Angelucci, poi la notizia dello sbarco ame ricano ha propagato il caos definiti vo. La macchina è finita fuori strada e poi si è fermata ».

Roma, Ranieri: “Ero unico parafulmine”

 Da Il Tempo:

C’era da aspettarselo. La bomba Ranieri è esplosa: uno sfogo in piena regola, contro tutto e tutti. A cominciare dai giocatori della Roma che hanno percepito le dimissioni del tecnico come una liberazione. Dopo aver scritto due comunicati molto diplomatici, l’allenatore ha scelto il Tg1 per raccontare all’Italia intera la sua verità. «Quest’anno – spiega – sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra»: in una frase la sintesi degli ultimi mesi vissuti con un senso di impotenza a Trigoria. «Ero diventato l’unico parafulmine. Quando parlavamo nello spogliatoio – racconta ancora Ranieri – eravamo tutti d’accordo che ci dovesse essere turn over. Poi in campo alcuni giocatori quando sono stati sostituiti…». E si sono lamentati: da Totti e Borriello a Vucinic e Menez.

Roma-Napoli, Ranieri: “Qui le mie opinioni non contano. Non siamo inferiori ai campani”

 La conferenza stampa di Claudio Ranieri alla vigilia della sfida in anticipo serale tra Roma-Napoli, programmata per domani sera alle 20.45:

INTER-ROMA.
“Abbiamo fatto una grande prova a Milano, se mi avessero detto che avremmo fatto tre gol a Milano avrei firmato. Purtroppo ne abbiamo presi 5. Non siamo così bravi quando perdiamo un uomo a rimontare”.
MEXES. “Se con il ricorso c’è speranza? Non lo so. Il ragazzo è stato sincero, gli sembravano pochi 3 minuti. Vediamo. Se si riteneva giusto fare un ricorso su Mexes perchè non è stato fatto dopo la sentenza? Non chietedelo a me, io qui non conto nulla. Le mie opinioni non contano”.
ALTERNATIVE. “Burdisso Jr credo che ancora debba fare esperienza, reputo altri più pronti di lui. Per esempio Loria, non v’è piaciuto a Milano?”.

Roma-Brescia, Ranieri: “Inter e Milan più forti. Grato a chi mi ha voluto: se non dovessi esserci più, nessun rammarico”

La conferenza stampa di Claudio Ranieri alla vigilia di Roma-Brescia, gara in programma nel turno infrasettimanale di serie A valevole per la 23esima giornata.

ROMA-BRESCIA. “Se torno al 4-4-2? E’ possibile, domani si cambierà qualcosa. Dopo la sfida dell’andata al Rigamonti ho ritrovato la Roma, io faccio i calcoli sulle mie sensazioni e attraverso quello che vedo. Nonostante la sconfitta avevo visto una squadra vogliosa di vincere. E da lì le mie parole che sembravano casuali sono diventate veritiere. Ed ora siamo in lizza da tutte le parti. Domani ci aspetta una gara durissima, con loro che hanno richiamato il loro vecchio allenatore che li conosce bene, ma noi dobbiamo vincere. Contro le squadre piccole ci potrebbe essere un abbassamento di concentrazione. Faranno di tutto per renderci la vita difficile”

Ranieri a Totti: “Quattro minuti di grande stima”

 Da Il Tempo:

A dimostrazione di come le tossine di Marassi e tutte le polemiche successive ai famosi quattro minuti concessi a Totti, siano state tutt’altro che smaltite dal gruppo giallorosso. Ranieri va giù deciso, prova a voltar pagina, ma resta impigliato tra le pieghe di un caso durato fin troppo e che rischia di riaprirsi prima ancora di essersi chiuso: Totti infatti non avrebbe gradito per niente l’ennesimo «ritorno» del tecnico sull’argomento. Ma Ranieri tira dritto e spiega come quei quattro minuti siano stati un attestato di stima per il capitano. «Il mio è stato un gesto di grande stima, una dimostrazione di grande considerazione del mio capitano, perché lui è un campione che avrebbe potuto darmi un colpo vincente, una punizione, trovare un rigore. Insomma l’ho mandato in campo esattamente per l’opposto di tutto quello che si è detto». Sarà, ma Totti, che a Genova era entrato senza batter ciglio, stavolta non sembra aver gradito le dichiarazioni del tecnico. Insomma la Roma continua ad essere, a dispetto dei buonismi di facciata, la solita polveriera e solo una vittoria oggi contro il Cesena potrebbe far tornare di nuovo il sereno.

Roma, Ranieri: “Catania determinato, Totti e De Rossi? Vedrete domani. Pizarro me lo tengo, a meno che…”

 La conferenza stampa di Claudio Ranieri alla vigilia della sfida di campionato contro il Catania:
2011. “La Roma riparte con la stessa carica e determinazione. Vogliamo colmare quel gap. Lavoriamo per questo. Come ho trovato la squadra? Bene moralmente, fisicamente, mentalmente. Sappiamo di affrontare una squadra decisa e determinata. Le squadre di Giampaolo si chiudono bene e ripartono. Sappiamo cosa ci aspetta”.
POLEMICHE. “Se disturbano? No, non credo. Adriano è tornato in ritardo per problemi burocratici, adesso dovrà rimettersi al passo dei suoi compagni. Pizarro? Parte stasera Bertelli e va per stargli vicino perché è importante per noi ed è al centro del progetto tecnico”.
ATTACCO. “Uno dovrà restare fuori ma l’importante è averli carichi, vogliosi e in forma. Quando tu hai quei pezzi da 90 che hanno voglia di dimostrare l’allenatore è sereno che la scelta sarà sempre felice. Se saremo iper offensivi? Lo sapete che tiro le conclusioni la sera e decido. Totti? saprete domani”.
DE ROSSI. “Potrebbe bastare questo allenamento ma c’è anche da pensare alla partita di Genova”.
PORTIERE. “Con Julio Sergio al 100% non esiste alcun ballottaggio”.

Roma, Ranieri e quattro mesi di fuoco: visto Moratti con Benitez?

 PER CAPIRE. Si immagini uno come Mourinho presentarsi per mesi in conferenza stampa con un mazzo di fiori per ciascun giornalista. Spettatori sconvolti, ne morirebbero gli stessi giornalisti. Forse appassirebbero seduta stante pure i fiori. Per questo, volenti o nolenti, alcune constatazioni spiazzano proprio mentre irrompono con veemenza. D’improvviso, il vento è cambiato. Da alter ego di una mentalità diametralmente opposta – alla Mourinho, diremmo per intenderci – Claudio Ranieri si è di punto in bianco trasformato. Non più il volto della serenità, non più l’emblema di un modo pacato e signorile di intendere il calcio e affrontare ciò che gli gravita intorno ma la trasposizione di maniere “crude e gagliarde”. Nei confronti della squadra, nei confronti della stampa. Rispetto ad accuse e critiche, continua a esserci, da parte del testaccino, una necessità non sempre comprensibile di difendersi, fuori dal rettangolo di gioco, attaccando. Mentre in campo, la rosa sembra dover seguire alla lettera un dogma: quello di badare alla fase di retroguardia prima ancora che a quella offensiva. Ossimori. Solo nei confronti dei tifosi, per i quali le parole spese dal tecnico giallorosso non hanno mai peccato di mancanza d’affetto e riconoscenza, il romano ha saputo conservare coerenza rispetto alle vecchie maniere.

CONTESTO. Non è la cavalcata inattacabile sotto ogni punto di vista della passata stagione, semmai un periodo di complessità più o meno marcate ed evidenti: la Roma di inizio campionato sembrava un gruppo a pezzi e da ricostruire. Si è parlato, allorchè i risultati non arrivavano, della mancanza di motivazioni, di una preparazione atletica criticabile, di non-gioco: il campo mostrava calciatori fiacchi mentalmente e stanchi fisicamente. In quattr’e quattro otto, il clima da “famiglia allargata” di Riscone di Brunico – con una fetta cospicua di tifosi al seguito (quale altro tifo può vantare un credito simile nei confronti dei calciatori che ne rappresentano il club?) è parso sfaldarsi. Ha inciso la confusione di una società parsa tale, troppe volte, solo sulla carta: di fatto, il periodo lunghissimo del passaggio di consegne dalla famiglia Sensi al fantomatico prossimo presidente non è indolore e ha prodotto momenti di evidente confusione. Gli strascichi di un mercato nel complesso più che sufficiente ma sempre risicato e centellinato a causa di impedimenti oggettivi (no money, no fenomeni) si sono affievoliti solo quando Unicredit ha garantito il lasciapassare per mettere le mani sul cartellino di Marco Borriello. Neppure la banca, tuttavia, ha potuto risolvere le situazioni di criticità contrattuali di alcune pedine della squadra (Mexes su tutti) e dello stesso Ranieri. Il testaccino andrà in scadenza la prossima estate e, nonostante le migliaia di garanzie ricevute da Rosella Sensi in merito al rinnovo, non ha ancora prolungato. E non certo per volontà sua.

PRIME VOCI. Dati di fatto: Ranieri cambia modo di approcciarsi a situazione e persone in corso d’opera. Scelta ponderata? Cominciamo con la realtà oggettiva che aiuta ad avere il quadro: a montare malumore e preoccupazione nel testaccino, quindi, c’è evidentemente il continuo procrastinarsi dei termini di accordo con il club per rinsaldare patto e rapporto. “Basta una stretta di mano”; “ci si vede presto”; “nessun problema”; “mi basta la parola”. Che non sia proprio come la facciata lascerebbe intendere, tuttavia, lo si capisce con il passare dei giorni, la carenza di risultati, le prime voci a infiammare l’ambiente già tossico. Caratteri cubitali di una stampa che non fa nulla di più e nulla di meno rispetto al solito: raccoglie tasselli e li mette in fila. Ricostruzioni da ottobre 2010: “Lippi in arrivo”; “Sondaggio per Ancelotti”; “Ranieri rischia l’esonero”; “Domenica decisiva per il testaccino”. Soprattutto l’ultimo, è un titolo letto con cadenza frequente: più di un appello, per l’allenatore, che ha vissuto con l’ombra di un nuovo tecnico per un mese abbondante.

“Che gioia sentir cantare i nostri tifosi per 90′”

 La frase è estrapolata dall’intervista del dopo partita di Claudio Ranieri. Da Il Romanista:

Sorride Claudio Ranieri. Sorride in campo, soprattutto quando abbraccia Adriano che esce stremato ma felice dal campo. Alla fine dirà di lui: «Lui gioca solo per scelta tecnica, io non vado dietro a nessuna chiacchiera. Resta qua con noi a gennaio». Sorride nello spogliatoio, coi suoi ragazzi. E sorride anche davanti alle telecamere di Sky: «Siamo stati tutti bravi – spiega – ma mai come questa volta devo fare i complimenti alla squadra. Non si sono disuniti, sono stati compatti quando c´era da soffrire e hanno attaccato quando c´era da colpire». Gli viene chiesto come mai la Roma non è stata, soprattutto nel primo tempo, aggressiva: «Non era facile con questo Milan arrembante – risponde Ranieri – sono primi e lo meritano. Vorrei elogiare Doni che ha salvato la squadra nel primo tempo.

Roma, Ranieri: “Adriano resta con noi”

 Da Il Corriere dello Sport:

Ha mostrato gli attributi e gli è andata bene. Come nel derby dello scorso anno, quando nell´inter­vallo lasciò negli spogliatoi Totti e De Rossi. Ha battuto la capoli­sta, ha vinto la prima partita in campionato lontano dall´Olimpico […] « Perdere sarebbe stato un contraccolpo psicologico, questa è una squadra che si sa esal­tare con le grandi. Abbiamo rimpian­ti per i punti buttati contro Bologna e Chievo, ma ormai non possiamo far­ci niente. Abbiamo vinto con pochi ti­ri in porta, ma anche al Milan abbia­mo concesso poco ».
APPROCCIO – «Abbiamo saputo sof­frire nei momenti di difficoltà, poi siamo venuti fuori alla distanza. Con il lavoro stiamo andando bene, non era facile vincere contro questo Milan molto ar­rembante che merita il primo posto» .
APPLAUSI – «Sono molto sod­disfatto di Adriano, ha tenuto palla, è stato un punto di riferi­mento costante. Vedrete che con il nuovo anno ci darà ancora più soddi­sfazioni. Faccio solo scelte tecniche, non vado dietro alle chiacchiere. Adriano resta alla Roma. Avevo biso­gno di due punte che attaccassero gli spazi. Anche Burdisso è andato benein quel ruolo non suo» .

Ranieri ha vinto due volte

 La prima vittoria di Claudio Ranieri, dopo Milan-Roma, è in condivisione con la squadra ma la seconda è tutta griffata con il nome del tecnico testaccino: ennesime sorprese di formazione, la ragione sta con lui. da Il Tempo:

Vince la Roma. Vince Ranieri che rischia ancora una volta il tutto per tutto mettendo in campo una formazione inattesa, ma soprattutto vince il campionato che il Milan di Allegri non è riuscito ancora ad uccidere: anzi è ora più aperto che mai. Il Buon Natale dei giallorossi in terra di panettone, arriva per mano dell’ex Borriello: uomo del quale il Milan si è disfatto con troppa superficialità e che, per il solito scherzo del destino, ferma la fuga della capolista che ora vede avvicinarsi proprio la squadra di Ranieri a -7. La Roma torna in carreggiata, vince la sua prima gara di campionato in trasferta (derby a parte) proprio contro la prima della classe dimostrando di essere una squadra tutt’altro che finita e rilanciando le sue ambizioni.

Luci a San Siro: c’è la Roma

 Grande vittoria dei giallorossi contro il Milan. Ce la racconta Il Tempo:

Questo mezzo miracolo a Milano è il miglior regalo di Natale possibile per Claudio Ranieri. Il pacchetto, preparato da Menez, confezionato da Babbo Natale Abate e scartato cinicamente dall’ex Borriello, vale la prima vittoria in trasferta in campionato, il quinto posto e tre punti che possono cambiare totalmente il cammino di una stagione. «Mi è piaciuto lo spirito di squadra», gongola Ranieri con un sorriso che dice più di ogni parola. «Con questo atteggiamento possiamo davvero andare lontano». Tradotto dai fatti di ieri sera: «Siamo stati compatti, bravi a soffrire e a chiuderci nel primo tempo e a ripartire e a colpire il Milan nella sorpresa». Una vittoria costruita soprattutto sulla difesa. «Devo elogiare tutta la nostra retroguardia, ma voglio fare una menzione particolare per Doni, che nel primo tempo è stato bravo a salvare a su Ibrahimovic».

“Spumante a San Siro, magari sì”

 Claudio Ranieri è convinto che la Roma possa fare bene: la sfida contro il Milan è un’occasione da non perdere per avvicinare le primissime posizioni e mostrate segnali di ripresa necessari. Da Il Romanista:

«Lo spumante? Speriamo di poterlo stappare anche sabato sera». Una battuta, solo una battuta quella di Claudio Ranieri ieri a Trigoria alla presentazione del libro ´In bocca al Lupo´. Eppure la realtà non è molto distante da questa immagine di festa. Perché, in caso di vittoria, magari nello spogliatoio giallorosso non volerebbero tappi di champagne, ma di certo comparirebbero tanti sorrisi. Il modo migliore per mettersi alle spalle il 2010 e andarsene in vacanza con uno scudetto di nuovo alla portata. E´ vero, anche perdendo si andrebbe a meno 13, ovvero un punto in meno rispetto al massimo distacco dello scorso anno. Ma vuoi mettere la botta che un eventuale ko darebbe sul morale già altalenante della squadra?

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