Bologna-Roma: i rossoblu sono terzi nel ritorno

Da Il Romanista:

La trasferta in casa di una squadra che ha appena perso con l’ultima in classifica (fino a ieri) dovrebbe essere agevole. In teoria, ma in realtà non è così. Perché la sconfitta del Bologna a Siena non riflette il reale valore degli avversari della Roma nel prossimo turno di campionato.
Il ko in Toscana degli emiliani è da ricondursi, in realtà, alla posizione di assoluta tranquillità conquistata dagli uomini di Colomba grazie ad una striscia record. Sì, perché i numeri parlano chiaro: il Bologna, nel girone di ritorno, con i suoi 19 punti è la terza forza della Serie A (sarebbe potuta essere la seconda con una vittoria al Franchi).

Poggi: “Roma-Udinese 2-2, giallorossi anti-Inter”

 Storicamente è una partita ricca di gol, molto aperta a qualsiasi risultato. Mi aspetto una partita fatta di bel gioco, dove si affrontano due squadre che non hanno mai trascurato il bel gioco.” Paolo Poggi, doppio ex di Roma e Udinese, è stato intervistatato da Udineseblog.it:

Visto la diversa posizione di classifica e giocando all’Olimpico ti aspetti anche il colpaccio dell’Udinese?
“Assolutamente si . L’Udinese ha passato un brutto momento ma pian piano ne sta uscendo, anche se non è ancora fuori. Non mi stupisco del risultato anche contro il Palermo, squadra che crea tanti gol e solo che subisce”.
Come mai quest’anno un campionato del genere?

“L’Udinese è una squadra provinciale e come tutte le squadre provinciali può avere anche un momento di crisi, da diverso tempo si trovava ai vertici e ci sta che un anno non giri.

Totti: “Rientro fra fine marzo e inizio aprile”

 Ecco l’articolo di Francesco Totti su Il  Corriere dello Sport. Il capitano giallorosso ha scritto del suo rientro, dell’ultimo turno di Chamapions League e del campionato italiano:

Martedì abbiamo vissuto una bel­la serata di calcio internaziona­le, tra la capolista del campionato italiano e uno dei club più importan­ti e quotati al mondo, il Chelsea di Carlo Ancelotti. Chi si aspettava che l’Inter andasse a sfidare il Chelsea con un atteggiamento tipico italia­no, tutti arroccati in difesa per poi ripartire in contropiede, è stato smentito. Mourinho ha schierato una forma­zione con tre attaccanti puri più un trequartista, la sua Inter ha dato l’idea di essere una squadra forte, compatta, che sta bene fisicamente e attenta in campo.
Gli attaccanti si sono sacrificati nella fase difensiva e si sono fatti trovare pronti in quel­la offensiva. I centrocampisti han­no eretto un muro davanti alla loro difesa. In questa maniera il Chelsea è stato bloccato e non è stato in gra­do di fare la partita. Quindi con un atteggiamento positivo l’Inter è an­data a giocare a viso aperto un otta­vo di finale di Champions League su un campo difficile come quello di Londra e contro una grande squa­dra.

Ranieri: Roma, non pensare alle occasioni perse

 Da Il Messaggero:

Campionato riaperto, dopo il crollo dell’Inter a Catania. Solo il Milan ne approfitta subito. Per ora. Perché, con 10 partite e 30 punti a disposizione, anche la Roma può ancora dire la sua, puntando su un calendario meno proibitivo di quello dei rivali e sullo scontro diretto all’Olimpico,a fine mese, con l’attuale capolista.
Fa bene Ranieri, parlando ieri pomeriggio con i giocatori giallorossi, a insistere sulle reali chances del suo gruppo. Ricordando ai calciatori che non è il momento di piangersi addosso per le occasioni perse ultimamente. Sono però questi 3 pareggi di fila a frenare la rincorsa giallorossa.

Roma alla finestra: l’Inter ha il fiato corto

 Da Il Messaggero:

Se l’Inter è a corto di fiato, allora, trattandosi di una squadra fisica più che tecnica, tutto è possibile. Da tempo, ormai, Mourinho tende a gestire il vantaggio, più che a incrementarlo. Un’operazione intelligente o dovuta? Contro il Genoa, la brutta partita ci poteva stare comunque: avversari di buon passo, copertissimi e motivati per via dei cinque gol presi in casa. E c’è dell’altro: i giocatori dell’Inter ricordano per certi versi i pupi siciliani. Senza il puparo restano freddi, immobili, senza vita.
Mourinho, stando a un passo, si fa sentire e vedere. E così li anima e li muove. Mourinho, da squalificato e dunque lontano, non ha il potere di dare un’anima ai suoi. La sua forza non si rintraccia nella fantasia tattica: al massimo mette attaccanti. Mourinho è unico per l’agonismo che trasmette ai giocatori, che dipendono da lui, ne hanno bisogno, quanto una macchina di Formula Uno del pilota. Il Milan è bello e lieve sugli esterni e forte e resistente al centro, dove si appresta a chiudere le azioni altrui e ad aprirle proprie.

Ranieri: “Scudetto Roma? Solo l’Inter può perderlo”

 Intervistato da Il Giornale, Claudio Ranieri ha parlato del suo passato juventino, del presente e del futuro:

Allora caro Ranieri, superato il trauma seguito all’addio alla Juve? «Mai provato un trauma, mai mi sono sentito un vituperato a Torino. Credo che in tantissimi abbiano invece capito la lezione».
E cioè?
«Che a Torino, con la Juve, non ho dato solo il massimo. Ho dato di più».
Che sensazione prova nello scoprirsi profeta in patria?
«Il saggio che c’è dentro di me continua a ripetermi che devo lavorare sodo, che non posso fermarmi qui e che per conquistare i romani devo raggiungere un risultato. Non è facile, lo so. Nel frattempo mi godo qualche riconoscimento».
Tipo?
«Qualche giorno fa, ero in largo Chigi, per un’intervista. Mi hanno fermato e quasi sequestrato alcuni funzionari di palazzo Chigi aderenti al club Roma e mi hanno portato dentro, in visita ad alcune sale, quella dove si riunisce il Consiglio dei ministri.

Scudetto, Sacchi: “La Roma deve crederci”

 Da Il Messaggero:

«L’Inter resta la favorita, Champions permettendo; la vera rivale è la Roma, perché come valori è quella che più si avvicina ai campioni d’Italia; il Milan, se il ritmo di qui alla fine si abbassa, può avere la meglio attraverso la qualità dei singoli». La corsa scudetto vista dagli occhi sempre lucidamente attenti di Arrigo Sacchi che analizza il momento delle tre rivali a tredici giornate dalla conclusione del campionato. L’approfondimento dell’ex cittì azzurro, oggi consulente della preparazione olimpica del Coni, non è solo di carattere tattico, ma globale. Tanti i fattori a incidere nella volata finale: testa e gambe, ambiente e singoli.
Sacchi, partiamo dalla capolista. Perché tanto nervosismo?
«E’ l’appunto da fare a una grande. La calma, in genere, è dei forti. Invece l’Inter ha una sindrome di accerchiamento che di solito appartiene a chi si piazza secondo o terzo, ancora più strana per chi ha avuto uno scudetto a tavolino».
La Roma, nelle ultime 6 giornate, ha ridotto lo svantaggio di 8 punti. Si aspettava la rimonta dei giallorossi?
«Sì, ma li vedevo competitivi già all’inizio. la sorpresa, per me, è stata la brutta partenza. Per i valori tecnici sono i più vicini ai nerazzurri. Il problema è la città fantastica che ti trasmette amore e calore anche in modo eccessivo. E, allo stesso modo, frustrazione quando le cose non vanno. Ti distrae la gente, il clima, tutto. Solo grandi professionisti possono a vincere. Fondamentali sono le motivazioni: hanno l’effetto della benzina. Da lì è partito Ranieri».

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