Lo stile di Ranieri: “Felice per la qualificazione dell’Inter”

 Lezione di stile. Di Claudio Ranieri. Dopo i complimenti di Francesco Totti, l’Inter incassa anche quelli dell’allenatore della Roma. Ai microfoni di Sky Sport, Ranieri ha elogiato la prova dell’armata di Mourinho contro il Barcellona: “Sono molto contento. L’avevo detto, al d là del coefficiente UEFA, è importante che una squadra italiana sia arrivata alla finale e tiene alto il blasone del calcio italiano, in questo momento un pochino al di sotto di quello a cui avevamo abituato tutti i tifosi italiani“. La prova difensiva dei nerazzurri è balzata agli occhi: “Sicuramente, l’espulsione ha giocato un ruolo fondamentale, perché l’Inter era partita andando a pressare alto, erano molto concentrati, molto determinati. Avremmo visto, sicuramente, un altro genere di partita.

Mourinho su Inter-Barcellona: “Zeru tituli? Magari tre…”

 Josè Mourinho, in silenzio stampa rispetto al campionato italiano, ha abituato appassionati e tifosi ad ascoltarne le dichiarazioni ufficiali sono alla vigilia delle gare di Champions League. Se a intervenire in merito alle vicissitudini che interessano la massima serie c’è Marco Branca, il portoghese vive differentemente il rapporto coi media in campo internazionale e, a poco più di 24 ore dalla sfida di semifinale di andata tra Inter e Barcellona, ha tenuto la classica conferenza. Ecco, a stralci, quanto detto:

Sacchi: “Scudetto? Roma favorita, l’Inter pagherà lo scontro col Barça”

 Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi parla della corsa scudetto e di quanto possa influire il doppio confronto di Champions League fra Inter e Barcellona sulla vittoria del campionato:

È successo quello che alcuni mesi fa nessuno avrebbe previsto: la Roma ha superato l’Inter ed è prima. Un’incredibile rincorsa, culminata con 5 vittorie consecutive. L’avvento del bravo Ranieri e di Montali ha dato equilibrio e maturità a un gruppo che aveva perso convinzioni e morale. La squadra forse gioca in attacco un calcio meno fluido e spettacolare dell’era spallettiana, ma è più equilibrata e compatta. E l’arrivo di Burdisso ha dato attenzione e determinazione a un reparto che ne era carente. Ma Claudio è stato anche bravo nel risvegliare motivazioni e valori sopite. Ora la Roma non dovrà essere colpita dalla sindrome del successo, né avere rilassamenti.

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