Totti alla 13a assenza in campionato

Da Il Tempo:

Totti è rimasto da solo in infermeria. Ranieri ormai ci ha fatto l’abitudine. Con la partita di Livorno saliranno a 13 le assenze del capitano in campionato. E se dovesse saltare anche l’Udinese sabato prossimo la percentuale sarebbe vicina al 50%: 15 presenze su 29 gare. Praticamente la metà, considerate anche le sostituzioni nell’intervallo a Firenze e con il Palermo. Mai come quest’anno la Roma ha dovuto rinunciare al suo giocatore più importante, capace di segnare 10 gol (21 compresa l’Europa League) anche in una stagione così nera. A Trigoria nessuno intende ancora sbilanciarsi sulla data del rientro. La nuova strategia di recupero è basata sulla massima cautela: basta corse contro il tempo, il giocatore rientrerà solo quando il ginocchio sarà tornato veramente a posto.

Milan tonico a Roma, giallorossi in difficoltà

Pareggio a reti inviolate: nello 0-0 tra Roma-Milan viene fuori un incontro poco spettacolare nel corso del quale i rossoneri hanno avuto meno paura e più intraprendenza. Ecco l’analisi de Il Tempo con le impressioni di Simone Perrotta, Rodrigo Taddei e gli altri giallorossi:

Viva la sincerità. «Fosse stato un match di pugilato avremmo perso ai punti». Lo pensano tutti, il primo a dirlo è Rodrigo Taddei. «Il pareggio ci può stare, è stata una gara di nervi. Era uno scontro diretto ed era importante non perdere». Un punto è meglio di niente. Soprattutto dopo una partita così, col Milan a battere il tempo e la Roma costretta a rincorrere. Forse Taddei si aspettava un trentesimo compleanno (ieri) migliore: «Ci dispiace di non aver vinto, ma non siamo stanchi. È un punto amaro, ma buono sia per la Roma che per il Milan. Il rigore su Ambrosini? Io non l’ho toccato, lui si è buttato e ha fatto una sceneggiata». Pizarro sintetizza tutto con un «è stata una partita così e così», che dice tutto. «Nel secondo tempo abbiamo lasciato troppo campo. Avevamo iniziato bene, poi i rossoneri sono venuti fuori. Il pari sta bene a tutti. Abbiamo avuto troppo rispetto per il Milan, forse dovevamo attaccarlo di più».

Roma-Milan, come una finale

 Da Il Tempo:

Una finale, non la prima e neanche l’ultima, lungo il curvone che Ranieri ha indicato, sulla strada della sua Roma, fino all’appuntamento con l’Inter alla fine del mese. Termine per delineare il livello delle aspirazioni in una stagione che ha regalato, dopo il nero cupo dell’avvio e qualche grigiore nella rincorsa, una lunga striscia di luce. Arriva all’Olimpico il Milan, che si è ripreso il secondo posto con un recupero ampiamente dilazionato secondo esigenze poco condivise dalle più dirette rivali, e che adesso spera di ridurre ulteriormente il gap, accettabile, che lo divide dalla vetta saldamente presidiata dai cugini. L’Inter e Mourinho spettattori attenti, e molto interessati, in attesa che a chiusura del turno arrivi al Meazza il Genoa, società che con la capolista ha un rapporto molto affettuoso, anche se Gasperini e suoi non saranno di sicuro disposti a concessioni. L’anticipo di questa sera registra per la prima volta in stagione un Olimpico «sold out», frutto non soltanto del ritrovato entusiasmo del popolo romanista, ma anche di una saggia politica dei prezzi attuata dalla società, giustamente premiata. Peccato che lo stato del manto erboso non sia altrettanto adeguato a un evento di questo livello. Nel merito, decisamente poco elegante la risposta del Coni alla notizia di un dossier sulle carenze del terreno di gioco. Si addebita l’eventuale protesta «a goffe iniziative di singoli», pare che il riferimento sia diretto a Montali, ribadendo i solidi legami con la famiglia Sensi e sottolineando perfino l’amichevole canone di affitto: come se un inquilino che non versasse un mensile spropositato non potesse lamentarsi del crollo del soffitto.

Roma, la Champions League prima di tutto

 Da Il Tempo:
È diventato questo l’obiettivo primario della Roma dopo l’uscita a testa bassa dall’Europa League. Da domani a Napoli fino alla sfida di Verona con il Chievo del 16 maggio per l’ultima di campionato, restano quindici partite – Udinese permettendo – per difendere la posizione in classifica e cercare di cucirsi la stella sul petto con la decima coppa Italia. Ieri prima dell’allenamento i dirigenti e Ranieri hanno provato ad eliminare subito le scorie lasciate dal ko con il Panathinaikos in due riunioni separate a Trigoria. Dove la parola «scudetto» è sempre stata vietata e adesso lo è ancora di più. Nel «fortino» giallorosso c’era anche Rosella Sensi che però non ha partecipato agli incontri con la squadra. Prima la triade giallorossa – Montali, Conti e Pradè – ha parlato con i giocatori. Ufficialmente solo per ricordare che da oggi una bestemmia in campo può costare cara e chiedere al gruppo di comportarsi di conseguenza, in realtà l’occasione è stata sfruttata per dare una scossa.

Ranieri, Roma: non è successo nulla

Claudio Ranieri voleva fortemente l’Europa League anche per riportare in casa giallorossa, dopo cinquant’anni, la Coppa Uefa. A qualificazione interrotta e con la Roma eliminata, l’invito che arriva al testaccino dalle pagine de Il Tempo è quello di riprovarci. Con la stessa voglia e identica determinazione. Testuale:

Ho tifato Roma non per quel principio (spesso ipocrita) secondo il quale quando un club italiano gioca nel Mondo è come se giocasse l’Italia. Ho tifato Roma sperando che il sogno di Claudio Ranieri si avverasse: voleva riportare in casa giallorossa, dopo cinquant’anni, la «nonna» della Coppa Uefa/Europa League – ovvero la Coppa delle Fiere – vinta nella stagione ’60-’61 dalla Mitica presieduta da Anacleto Gianni di Amatrice, capitanata da Giacomo Losi «Core de Roma»; e guidata da Luis Carniglia, il mio grande amico Gigio che se n’è andato otto anni fa. Contavo su una straordinaria combinazione del destino perché Ranieri era stato, in quarant’anni, il secondo allenatore «rimosso» dalla Juventus con una non più insolita caduta di stile.

Roma, la svolta: mai come stavolta

 Le circostanze si sono determinate: l’Inter ha pareggiato, la Roma ospita il Catania e può accorciare il divario. Un toccasana importante dopo la sconfitta esterna di Europa League e un dettaglio che si va ad aggiungere a quanto viene ripetuto da più parti: Roma fortunata. E, in questo caso, la fortuna non è che la migliore delle virtù. se si riesce a trarre beneficio anche da situazioni che sembravano indicare l’inversione di rotta. Articolo tratto da Il Tempo:

Rallenta, la capolista, ma il pari con la Samp a San Siro vale una dimostrazionme di forza tale da scoraggiare tutti gli inseguitori. Se con due uomini in meno non concedi ai rivali una sola palla-gol, significa che quel primato solitario è tutt’altro che usurpato, che scalzare l’Inter da quel vertice sarà molto problematico.

Roma a valanga, ora l’Inter

 Il poker di reti rifilate al Palermo ha evidenziato ulteriormente lo stato di forma di una Roma indomabile. La vittoria contro i rosanero proietta i giallorossi a -6 dal primo posto, con il gruppo di Josè Mourinho chiamato a rispondere immediatamente. Da Il Tempo:
Il sogno continua! Quattro gol al Palermo pur non giocando una grande partita, sono un segnale più che chiaro anche per i maggior detrattori di questa Roma costretta a crederci e immaginare una rimonta ora più possibile che mai. Una notte a meno sei era il sogno della vigilia aspettando la difficile trasferta partenopea dell’Inter capolista, impegnata oggi al San Paolo un campo sul quale non vince da trecidi anni e che già a Parma ha mostrato una leggera flessione. Basta un Totti a mezzo servizio, un Julio Sergio perfetto e un Brighi in formato stellare per avere la meglio di un Palermo che probabilmente è stata la miglior squadra vista quest’anno all’Olimpico: ma un po’ delicata nel reparto arretrato (complice anche una serata decisamente «no» dell’ex Bovo). Il risultato finale non fotografa alla perfezione una gara nella quale la Roma ha sofferto all’inizio, ha dovuto stringere i denti, far fronte alla squadra molto ben messa in campo da Delio Rossi e quindi uscire allo scoperto per vincere la gara. A dir poco chirugici i colpi dei giallorossi che aprono con Brighi (ma c’è la deviazione galeotta di Bovo), raddoppiano con Baptista appena entrato nella ripresa (e che torna al gol in campionato quasi un anno dopo: ma anche qui grande assist di Brighi) e chiudono la gara ancora grazie alla botta da fuori del centrocampista che sigla in una serata più della metà dei gol realizzati quest’anno con la Roma: cinque in totale.

Totti, Palermo-Panathinaikos: il Capitano ci prova

Francesco Totti si accomoda in panchina: Roma-Palermo comincerà senza di lui, il cui obiettivo è, tuttavia, quello di accumulare qualche spezzone di gara entrando a partita in corso. L’augurio di ciascuno è che, contro i rosanero, non sia necessario l’apporto del Capitano, anche perchè si preserverebbe per la gara di giovedi contro il Panathinaikos, ottavi Europa League. A raccontare la situazione fisica del Capitano ci pensa Il Tempo in edicola stamane:
Giovedì era ancora gonfio, ventiquattro ore più tardi si è presentato bene come non si vedeva da tempo. E ha pure risposto perfettamente al lavoro in palestra e in piscina, al tapis roulant e ad una serie di scatti. Ranieri ha preso piacevolmente nota dei progressi e ha fatto il punto della situazione col capitano.

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