Roma-Milan, come una finale

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 Da Il Tempo:

Una finale, non la prima e neanche l’ultima, lungo il curvone che Ranieri ha indicato, sulla strada della sua Roma, fino all’appuntamento con l’Inter alla fine del mese. Termine per delineare il livello delle aspirazioni in una stagione che ha regalato, dopo il nero cupo dell’avvio e qualche grigiore nella rincorsa, una lunga striscia di luce. Arriva all’Olimpico il Milan, che si è ripreso il secondo posto con un recupero ampiamente dilazionato secondo esigenze poco condivise dalle più dirette rivali, e che adesso spera di ridurre ulteriormente il gap, accettabile, che lo divide dalla vetta saldamente presidiata dai cugini. L’Inter e Mourinho spettattori attenti, e molto interessati, in attesa che a chiusura del turno arrivi al Meazza il Genoa, società che con la capolista ha un rapporto molto affettuoso, anche se Gasperini e suoi non saranno di sicuro disposti a concessioni. L’anticipo di questa sera registra per la prima volta in stagione un Olimpico «sold out», frutto non soltanto del ritrovato entusiasmo del popolo romanista, ma anche di una saggia politica dei prezzi attuata dalla società, giustamente premiata. Peccato che lo stato del manto erboso non sia altrettanto adeguato a un evento di questo livello. Nel merito, decisamente poco elegante la risposta del Coni alla notizia di un dossier sulle carenze del terreno di gioco. Si addebita l’eventuale protesta «a goffe iniziative di singoli», pare che il riferimento sia diretto a Montali, ribadendo i solidi legami con la famiglia Sensi e sottolineando perfino l’amichevole canone di affitto: come se un inquilino che non versasse un mensile spropositato non potesse lamentarsi del crollo del soffitto.

Dalla società, purtroppo, nessuna replica ufficiale, magari qualche risentimento potrebbero esprimerlo giocatori che rischiano le caviglie su un fondo accidentato. Le caratteristiche delle due formazioni sembrano garantire un elevato livello spettacolare e anche una battaglia senza concessioni al risparmio, visto che un pareggio sarebbe accolto con il sorriso pieno soltanto dala capolista in fuga. La Roma deve attendere con pazienza il ritorno alla piena efficienza di Francesco Totti, ma i segnali dall’infermeria sono comunque positivi, abili e arruolati sia David Pizarro, sia Luca Toni, che potrebbe far coppia con l’insostituibile Vucinic, Ranieri ha sottolineato come l’attaccante emiliano non abbia il fisico ideale per un ingresso dalla panchina, dunque possibile vederlo in campo dall’inizio. Più pesante il recupero di Pizarro, fondamentale per il buon rendimento del centrocampo, ma anche degli altri reparti. La Roma deve comunque dimostrare di avere intrapreso la risalita dopo qualche prestazione non del tutto esaltante, anche se puntuale è arrivato il conforto del risultato, almeno in campionato, la caduta in Europa League non è proprio uno svantaggio per il cammino futuro. Al Milan mancheranno Pato e Gattuso, però l’organico offre a Leonardo, gentiluomo e tecnico intelligente, alternative valide, sfortunato Amantino Mancini bloccato da un guaio muscolare quando avrebbe provato a farsi rimpiangere dal suo vecchio tifo. Non c’è pronostico, è ovvio, ognuno darà il massimo per non rendere utopico il tentativo di rincorsa all’Inter, una rincorsa alla quale la Roma e il Milan hanno il dovere di credere fino in fondo. Anche se Ranieri afferma che la capolista dovrebbe suicidarsi per perderlo, questo titolo: difficile dargli torto.


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