Vucinic alla Delvecchio: con Zeman, gol a grappoli per entrambi

Il Messaggero riprende una riflessione di Claudio Ranieri a proposito di Mirko Vucinic: il tecnico della Roma ha elogiato, in conferenza stampa, il lavoro del montenegrino per la capacità di fare gol o di farlo fare. Facesse per tutta la stagione come Marco Delvecchio, ha quasi suggerito il testaccino a Vucinic. Ecco che cosa significa, per il quotidiano in edicola stamane, che Vucinic faccia il Delvecchio (ed ecco quanto hanno segnato con Zdenek Zeman):

Gilardino avverte Toni: “Voglio il Mondiale da titolare”

Alberto Gilardino, in realtà, Fiorentina-Roma non vede l’ora di giocarla. Non solo perchè l’ultimo ricordo è senza dubbio positivo (la vittoria dello scorso nno per 4-1 con tanto di doppietta per il bomber ex Milan) ma anche per mettere in chiaro con la concorrenza ogni tipo di gerarchia: perchè l’Azzurro fa gola a tutti e la Nazionale è, specie con il Mondiale alle porte, il non plus ultra degli obiettivi. Fare gol alla Roma significherebbe, in un colpo solo, lanciare un messaggio agli italiani, a Marcello Lippi, a Luca Toni (l’attaccante che proprio Gilardino ha dovuto rimpiazzare dopo la cessione di Toni al Bayern Monaco). E, ovviamente, aiutare la Fiorentina a portare avanti la rimonta verso il quarto posto. Dalle pagine de Il Messaggero:
Caro Luca, non mi spaventi. Alberto Gilardino lo dice con il sorriso ma con gli occhi del leone. Niente sfida nella sfida con Toni domani, ma una tensione lunga mesi quella che si prospetta nella marcia che porta al Mondiale.
“E’ normale che Luca punti ad un posto in azzurro e ad un ruolo da protagonista, con lui ho un ottimo rapporto e come lui ho segnato sedici reti in Nazionale. Ma non mi spaventa”. Chiaro il messaggio, dunque: Gilardino sogna e vuole un posto da titolare in Sudafrica.
“In questi mesi farò il massimo con la Fiorentina e poi è normale che ambisca ad un ruolo da protagonista al Mondiale”.
Sulla sua strada, però, anche Amauri e c’è sempre il caso Cassano, piombato con forza anche a Firenze.

Ranieri modella la Roma tra amore e Psiche

Il Messaggero, traendo le fila di un’analisi articolata rispetto ai numeri di Claudio Ranieri, chiosa con una conclusione chiara: Ranieri, per guarire la Roma, ha dovuto fare un lavoro psicologico più importante di quanto lo fosse quelo tattico (tant’è, il modulo di Luciano Spalletti in più di una circostanza è stato riproposto con successo). A ciò, aggiungiamo pure la forte componente affettiva che lega il testaccino ai colori giallorossi, e il gioco pare pressochè fatto. Il testo:

Pizarro, Roma poi Cile: il Pek tra calcio e sociale

David Pizarro, il Pek. Classe 1979, nato a Valparaiso, si racconta sulle pagine de Il Messaggero confidando che – dopo i prossimi tre anni alla Roma – l’intenzione è di chiudere la carriera in Cile, prima di dedicarsi anima e corpo alla famiglia. Il metronomo giallorosso, pupillo di Luciano Spalletti verso cui la stima è prontamente ricambiata, riesce a spaziare a 360 gradi e affronta piùà di un tema interessante: la cura Claudio Ranieri, i problemi socio-sportivi della droga e del razzismo, gli obiettivi perseguiti, quell’istante di Cagliari nel quale gli è scoppiato un petardo lì lì a due passi, il rapporto con i tifosi e quello con i compagni.
IL FUTURO.Dopo quattro stagioni già disputate con la maglia della Roma (105 presenze per sette reti ndr) e le tre messe in cantiere, ci saranno un paio di campionati nel mio paese prima di smettere. Voglio passare un po’ di tempo con me stesso e la mia famiglia, stare a casa per i compleanni, per le feste, come una persona normale. Una volta riposato, mi dedicherò al sociale. Voglio occuparmi dei giovani del mio quartiere a Valparaiso, Playa lancha. Giovani che hanno problemi seri con la droga, con la cocaina. Ce ne sono alcuni, di tredici anni, che vivono con lo sguardo perso nel vuoto, li chiamiamo gli allucinados. Non sanno che fare, dove andare. Si possono aiutare attraverso lo sport, per tirarli fuori da questa situazione bruttissima“.
PETARDO A CAGLIARI.Mai pensato di uscire. Se l’avessi fatto, non me lo sarei mai perdonato. Pensavo solo a rientrare, nulla di più. Anche se poi ho accusato, ho giocato con un continuo fischio nell’orecchio. Se dopo la mia sostituzione la Roma ha subito la rimonta, è solo un caso anche perchè il primo gol sardo era da annullare“.

Il gigante Toni e la bambina Sensi: Roma sogna

Luca Toni, indiscusso protagonista della rassegna stampa di domenica 3 gennaio. Il 2010 giallorosso è, fino ad ora, vissuto all’insegna dell’ex Bayern Monaco che sta facendo impazzire stampa e tifosi. A Roma si respira entusiasmo da vendere, lo stesso che mancava da che la società capitolina aveva smesso di investire per acquistare campioni. Il botto del calciomercato estivo è stato Nicolas Burdisso mentre si attendeva con ansia una punta che la mettesse dentro: a gennaio è arrivato Luca Toni, ora dalle parti del Colosseo si sogna eccome.
Per Claudio Ranieri, alle prese con tale palpabile euforia, il percorso di gestione della squadra si mette tutto in salita anche se, con Luca Toni in campo, parecchie preoccupazioni spariscono prima ancora del fischio di inizio. Cosa dicono i giornali di stamane? Tutti concordi sul fatto che Toni è per Roma quel toccasana che la Capitale, a ruoli invertiti, rappresenta per il calciatore. Perchè nel corso della presentazione dell’ex bavarese, in quella scena da “Il gigante e la bambina” con Luca Toni affiancato a Rosella Sensi, è successo per magia che il Presidente giallorosso abbia riacquistato dalla punta quel vigore che le era mancato per parecchio tempo e che il nuovo 30 della Roma si sia mostrato con parte di quella fragilità – che in altri termini è da leggersi come estrema felicità – dello scricciolo che aveva di fianco. Il connubio era perfetto così, tanto che Roma – lo dicono anche i quotidiani – può riprendere a sognare. Dopo Batistuta e Capello, ci sono Toni e Ranieri.

Matri: “Cagliari attento, con Toni è Roma stellare”

Alessandro Matri, attaccante del Cagliari, stima Luca Toni e, ora che il nuovo 30 giallorosso è sbarcato in Capitale, teme ancora di più la Roma. Classe 1984, Matri è una delle giovani promesse più seguite dai maggiori club italiani perchè è uno dei calciatori che, anno dopo anno, riesce a confermare e appagare le aspettative a suon di gol e prestazioni impeccabili.
Nel campionato 2009/10 ha già messo a segno la bellezza di otto reti in sedici partite e sta contribuendo a garantire ai cagliaritani emozioni e aspettative: anche in questa stagione, infatti, il Cagliari dopo un momento di smarrimento iniziale ha cominciato a marciare a suon di vittorie – interne ed esterne – e a candidarsi quale sorpresa dell’anno. Ecco l’intervista rilasciata dal bomber, che arrossisce pensando a eventuali paragoni con Riva, al Messaggero che lo introduce così:
Esordio in A con la maglia del Milan. Solo una presenza, quando era ancora acerbo, prima di diventare un randagio del gol: Prato, Lumezzane, Rimini. A Cagliari ha conosciuto la consacrazione grazie a Cellino che, con lungimiranza, l’ha riscattato dal Milan. E ad Allegri, che ne ha centellinato l’impiego facendolo crescere, maturare, esplodere. Tanto che Matri si è permesso il lusso di eguagliare il longevo record del mitico Riva, che riuscì a segnare per 7 giornate consecutive“.
Poi, è la volta di Matri, che risponde con chiarezza alle domande poste in essere e che trova tempo e voglia per parlare di Luca Toni:

Spalletti allo Zenit: la rassegna stampa

 La notizia di Luciano Spalletti che approda sulla panchina dello Zenit Sanpietroburgo è diventata ufficiale dopo una serie di voci che si sono rincorse per tutti i mesi scorsi. Un lunghissimo corteggiamento ha convinto l’ex giallorosso ad accettare di allenare i russi: tre anni di contratto con obiettivi già dichiarati. L’affermazione in campionato, la crescita del vivaio, il percorso gradualmente vincente in Europa. I giornali in edicola stamane parlano della notizia in maniera approfondita. Per Il Romanista, buone prospettive – economiche e professionali – per Spalletti:
“Quattro milioni di euro netti, cui si aggiungeranno le retribuzioni dei fedelissimi pronti a seguirlo in Russia, i collaboratori Baldini, Andreazzoli e Domenichini. D Ha avuto ragione chi da tempo indicava la gelida quanto splendida città fondata dallo Zar Pietro il Grande, la seconda della Russia per grandezza, come destinazione pressoché scontata del tecnico che ha lasciato la Roma poco meno di tre mesi e mezzo fa. Il suo distacco dal campo non è durato granché. Né, hanno già osservato i maggiori critici dell’allenatore toscano, ha particolarmente pesato sul bilancio di casa Spalletti”.
Dalle pagine de Il Tempo, le paure che Spalletti possa portare con sè qualche protagonista giallorosso:

Ranieri, ma che gli hai fatto a Menez?

La rinascita di Jeremy Menez ha fatto breccia in Claudio Ranieri che – da un giorno all’altro – si è ritrovato un calciatore completamente diverso – nei modi, nella voglia, nell’impegno – rispetto a quello allenato nel corso della prima parte di campionato. Sulle pagine de Il Messaggero viene sviscerato ogni dettaglio relativo al nuovo corso del francese.
L’articolo:

Burdisso: “Roma, meglio te che l’Inter”

Nicolas Burdisso in fase di recupero.
In attesa di rivederlo centrale difensivo, l’ex interista è stato impiegato contro il Bari come terzino destro e ha mostrato – se mai ce ne fosse bisogno – di sapersi adattare eccome alle esigenze della squadra.
Il Bandito buono ha rilasciato un’intervista ai giornalisti de Il Messaggero nella quale afferma a caratteri cubitali: “Voglio restare a Roma”.
Articolo integrale:

Sensi – Unicredit, rassegna stampa dell’incontro in Campidoglio

Fumata nera. Il punto di partenza è sempre lo stesso: Rosella Sensi e Unicredit non hanno – stando al resoconto dei quotidiani – fatto neppure il minimo passo avanti in occasione dell’incontro tra le parti sponsorizzato dal Sindaco Gianni Alemanno, a cui è toccato il compito di gestire una faccenda delicata. A raccontare l’andamento della riunione, ecco i maggiori quotidiani nazionali.
Il Messaggero: “Restano distanti le posizioni di Italpetroli e Unicredit, nonostante il tentativo di mediazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha sollecitato le parti a trovare un’intesa. Ma andranno avanti l’arbitrato promosso da Italpetroli per dimostrare che l’accordo sul debito disdettato da piazza Cordusio sarebbe ancora valido e l’atto di citazione in tribunale del bilancio 2008 di Italpetroli da parte di Unicredit perchè sarebbe venuta meno la continuità aziendale. Ieri il vertice promosso in Campidoglio in tarda mattinata dal primo cittadino con Rosella Sensi, presidentessa del gruppo e della Roma calcio accompagnata da Pippo Marra, consigliere del club giallorosso, Paolo Fiorentino, deputy ceo, cioè vice amministratore delegato di Unicredit affiancato da un collega, alla presenza di Maurizio Cereda, vicedirettore generale di Mediobanca, advisor della famiglia Sensi, avrebbe ratificato lo status quo: l’inconciliabilità delle richieste di Unicredit di riavere i propri crediti e anche quelli (80 milioni) di Mps e la posizione dei Sensi di muoversi ancora nell’ambito del piano di riscadenzamento del debito siglato a luglio 2008 e disdettato dall’istituto di credito il 4 giugno scorso”.
Il Corriere della Sera:

Mancini su Totti: “Mi rivedo nel Capitano della Roma”

Roberto Mancini su Francesco Totti: l’ex tecnico nerazzurro – tra i candidati alla sostituzione di Marcello Lippi nel caso in cui il viareggino decidesse di lasciare la Nazionale – si confida sulle pagine de Il Messaggero e dice di notare più di una affinità tra sè e il Capitano della Roma, con poche differenze nei dettagli.
Fosse per il Mancio, inoltre, Totti e Antonio Cassano sarebbero riferimenti indiscutibili della compagine azzurra.
L’articolo:

Roma-Bari 3-1, la rassegna stampa è tutta per Totti

Il giorno dopo Roma-Bari, la rassegna stampa dei giornali e solo ed esclusivamente un giudizio e un’analisi inerente a Francesco Totti, per il quale è diventato difficile perfino spendere aggettivi. Dallo starordinario allo stratosferico, ecco come i giornali hanno raccontato l’ennesima giornata da fenomeno del capitano giallorosso. Per Il Corriere dello sport: “I soliti detrattori si sono interrogati in settimana su quali fossero le condizioni del capitano, a ventisette giorni dall’intervento al ginocchio. Chissà come tornerà in campo, si sono chiesti scettici gli stessi opinionisti che in questi mesi hanno giudicato troppo oneroso il suo contratto. Totti è tornato come quando si è dovuto fermare. Doppietta al Napoli nell’ultima partita giocata, il 4 ottobre, tripletta al Bari ieri. Adesso condivide il primo posto nella classifica dei cannonieri con Di Natale, ha scavalcato Milito, a segno sabato. Ha scavalcato anche Gilardino e Pazzini, i due centravanti dell’ultima Nazionale ai quali insidia prepotentemente il posto in vista del Mondiale. Se Totti sta bene non c’è match. E Lippi lo sa. Totti è capocannoniere avendo giocando la metà delle partite. Numeri incredibili”.
Il Messaggero:

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