Derby Lazio-Roma, Rosella Sensi: “Io all’Olimpico? Troppo scaramantica”

 Da Il Corriere dello Sport:

Gli ultimi minuti sembravano interminabili. La sofferenza e la tensione le segnavano il volto. L’orologio, una sigaretta. L’urlo liberatorio dei tifosi alla fine. Rosella Sensi è il presidente della Roma prima in classifica. L’ultima volta che la squadra era salita così in alto c’era ancora il suo papà al timone. Oggi ha una grande responsabilità, quella di guidare la squadra capolista, a cinque giornate dalla fine, dopo mesi (anni?) di critiche, accuse, offese anche gravi. Ha sempre accettato tutto, scegliendo ostinatamente il silenzio, anche quando sarebbe stato meglio uscire allo scoperto. La Roma prima in classifica è la sua Roma:

Roma-Atalanta: con il cuore, senza calcoli

 Da Il Corriere dello Sport

Oggi la Roma gioca per il primo posto. Dopo il pareggio di ieri sera tra Fiorentina e Inter la squadra di Ranieri oggi ha la possibilità di scavalcare i nerazzurri in testa alla classifica, se riuscirà a battere l’Atalanta. Ranieri è carico, i giocatori ci credono, è arrivata l’ora del sorpasso. L’allenatore e la squadra hanno seguito la partita in televisione in ritiro a Trigoria, con un altalenarsi di emozioni. Alla fine c’è stata una moderata soddisfazione. E oggi tocca alla Roma, il difficile viene adesso. L’appuntamento come sempre alle 19,45 a Trigoria, per essere tutti a tavola alle venti in punto. Dopo la cena Ranieri e i giocatori hanno visto la partita tra Fiorentina e Inter.

Montella: “Orgoglioso di far parte della Roma. Totti decisivo nel finale”

 Da Il Corriere dello Sport:

Vincenzo Montella, ex Aeroplanino, una vita per il gol, oggi allenatore dei Giovanissimi.
Come si vive l’altra parte del calcio?
«Questa esperienza mi sta dando molte soddisfazioni, mi appassiona stare con i ragazzi. Sono molto più convinto rispetto a quando scelsi questa strada. Con un po’ di pre­sunzione, penso di esserci portato. E’ un lavoro impegnativo, che comporta rinunce e sacrifici se lo fai con serietà».
La sua squadra è prima in classifica, ha vinto quattro tornei. E’ partito con il piede giusto.
«Qualcuno lo abbiamo anche perso. L’ultimo però ci ha dato una grande gioia. Abbiamo battuto la Lazio in finale per 4-0».
Come è cambiata la sua vita?
«Già negli ultimi anni da giocatore mi sono preparato per il postcarriera. Non mi è mancato il calcio giocato, stare con i ragazzi mi aiuta. Un po’ di malinconia l’ho avuta nel vedere Roma-Inter, l’Olimpico pieno, quell’atmosfera magica…».
Lei spesso era protagonista contro l’Inter.
«Avevo una buona serie positiva. Vivere partite decisive come quella è un’emozione che ti porti dietro».
Ha mai avuto il rimpianto di aver smesso troppo presto?

Ranieri, uno scudetto atteso più di 20 anni

 Non è solo una questione corale, diventa anche una faccenda personale. Lo scudetto alla Roma sarebbe un coronamento inaspettato di una stagione travagliata ma bellissima per intensità ed emozioni. Un sogno a coronare le migliori aspettative di squadra, città, società. Ma non solo questo. Lo scudetto alla Roma sarebbe anche un inevitabile riconoscimento conquistato su lcampo per un professionista tra i più stimati del contesto calcistico. Ovvero, Claudio Ranieri che, in più di vent’anni di onoratissima carriera, tanto vicino al tricolore non c’era mai stato. Da Il Corriere dello Sport:

Mettiamola così. Claudio Ranieri si trova a vivere un sogno. Non lo dice, il suo slogan preferito è: «Restiamo con i piedi per terra, dobbiamo fare sognare i tifosi, ma noi dobbiamo continuare a lavorare». Può coronare un sogno meraviglioso. Mai nella sua carriera era stato così vicino allo scudetto. Ora, a sei giornate dalla fine, ha la possibilità di farlo con la squadra della sua città. Il massimo. Dopo più di venti anni sulle panchine di mezza Europa, con la sua Roma è arrivato a un passo/punto dal traguardo più prestigioso. Non gli era mai accaduto, nè con la Fiorentina, nè con il Valencia, neppure con il Chelsea e la Juventus.

Roma versione disco-Babel: da Totti a Perrotta, una festa finita all’alba (per J. Baptista)

 Da Il Corriere dello Sport:

Si può. Dopo una vittoria come quella di sabato scorso sull’Inter, si può andare in discoteca, si possono fare le ore piccole, si può bere un drink in più, ci si può lasciare andare alla gioia pure un po’ sfrenata, come hanno diritto di fare tutti, in particolare quando si è giovani e si sa che il giorno dopo sarà dedicato al riposo e al recupero. E’ quello che ha fatto una buona parte della Roma sabato notte. La discoteta prescelta è stato il “ Babel”, zona Villa Borghese, ambientazione niente male, ragazzi che hanno voglia di divertirsi, more, bionde e rosse che riempiono occhi e pensieri.

Burdisso se la gode: “Serata speciale”

 Checchè ne dica la tradizione più recente, stavolta lo Special One è stato lui. Nicolas Burdisso, capace di mostrare in una volta sola ai nerazzurri il lusso che si sono permessi di non vedere. Ovvero, le qualità del difensore argentino, a questo punto giallorosso fuori e dentro. Da Il Corriere dello Sport:

Non aveva mai giocato contro l’Inter, la società che ha ancora la proprietà del suo cartellino. Per lui è stata una partita particolare, averla vinta ancora di più: «Per me è stata una serata speciale, conclusa nel migliore dei modi perché abbiamo battuto un’Inter fortissima. Ora siamo a un solo punto di distacco, crediamoci sempre di più.

Roma-Inter, Vucinic l’operaio

 Senza pala e picone ma con una voglia matta di essere riferimento per i compagni. E’ servito eccome, Mirko Vucinic, per i minuti in cui ha giocato. Nel corso di Roma-Inter ha fatto quello che doveva. L’operaio. Da Il Corriere dello Sport

Stavolta non ha segnato, ma finché è stato in campo, cioè sino a pochissimi minuti dal fischio finale, ha svolto un lavoro che dà una dimen­sione ancora maggiore alle qualità di Mirko Vucinic:

Inter-Roma: 94′, Milito-palo. Poi Morganti fischia. Che abbia inizio la festa

 L’attimo che precede il triplice fischio è tutto nella frase riportata da Capitano. Francesco Totti con un brivido lungo la schiena. Era il minuto 94 di Roma-Inter e Milito ha chiuso sul palo l’ultima azione nerazzurra. In un istante, quello successivo, è partita la festa di tutto lo stadio. Da Il Corriere dello Sport:

L’ultimo brivido è stato al minuto novantaquattro, lo stadio stava trattenendo il respiro, c’è un pallone in area di rigore della Roma, Milito sta arrivando a grandi falcate, non respira più nessuno, il sinistro è una sassata che il rumore si sente in tribuna, come in tribuna si sente il rumore del palo (pare lo stiano cambiando) che respinge l’ultimo assalto dell’Inter.

Il cuore della Curva Sud, l’amore dell’Olimpico, la grinta della Roma

 Da Il Corriere dello Sport:

Si comincia di giorno e si finisce di notte. Roma-Inter è una lunghissima emozione, accompagnata dal calar del sole. C’è anche Stefano Palazzi, capo della Procura federale, è a bordo campo con una giacca verde sportiva. Ha un pass per stare lì, vuol seguire da vicino Mourinho. Gli ispettori federali, i suoi uomini di fiducia, hanno fatto squalificare il portoghese e i suoi irrequieti collaboratori in più di un’occasione: una volta il preparatore atletico, Rui Faria, due il preparatore dei portieri, Silvino, una volta il collaboratore tecnico Morais, oltre ad Oriali, “ cacciato” anche lui in due partite. C’è anche Collina, il designatore arbitrale, posizionato nei palchetti davanti a un bel monitor. Mourinho è accerchiato.

Claudio “Martello” Ranieri, il Generale con “marcia da scudetto”

 Da Il Corriere dello Sport:

Un allenatore da scudetto. Se il campionato fosse cominciato dalla terza giornata, da quando Ranieri si è seduto sulla panchina giallorossa, la Roma sarebbe prima in classifica, al pari di Inter e Milan. Il tecnico giallorosso ha concluso sabato un girone intero di imbattibilità. L’ultima sconfitta infatti era arrivata all’andata contro l’Udinese, il 28 ottobre. Da allora la Roma ha ottenuto diciannove risultati utili, tredici vittorie e sei pareggi. La sua squadra ha mandato in gol quindici giocatori. Mai come quest’anno Ranieri è arrivato così vicino allo scudetto da quando allena in Italia a questo punto della stagione…In quasi sei mesi Ranieri ha fatto un lavoro straordinario, ha rilanciato la Roma fino a portarla a poter sperare di inserirsi nella lotta scudetto.

Menez, basta broncio. Roma ti vuole solare

 Da Il Corriere dello Sport:

Sbaglia anche Arséne Wenger. Sì, il santone dell’Arsenal, uno dei più bravi tecnici al mondo, il più bravo in assoluto per capire prima degli altri in chi sia nascosto il talento del calcio. Era arrivato in anticipo pure su Jeremy Menez, il parigino che sabato sera ha illuminato l’Olimpico con giocate che voi umani non potete capire. In Francia, peraltro, questa faccia un po’ così, aveva già l’etichetta del predestinato, stella di tutte le nazionali giovanili, capace di far sedere in panchina un certo Benzema, paragoni che possono pesare, la nuova luce di un calcio francese che non poteva non pagare dazio all’adieu di Zinedine Zidane. Che Wenger fosse arrivato prima, lo aveva scoperto con largo anticipo proprio la Roma quando cominciò a seguire con crescente interesse il ragazzo francese che deliziava i pochi intimi del Principato di Monaco.

Roma-Udinese: 30 mila i giallorossi all’Olimpico

 Da Il Corriere dello Sport:

Il fattore Olimpico. Servirà anche questa sera contro l’Udinese per riprendere confidenza con quella vittoria che in campionato manca da tre partite, un’eternità da quando Claudio Ranieri si è seduto sulla panchina giallorossa. Il fattore Olimpico inteso come campo di casa ma anche, anzi soprattutto, come tifosi giallorossi. Anche se stavolta bisogna registrare e confermare che la prevendita per la gara contro la squadra friulana, tutto è stata meno che un successo. Ieri pomeriggio, intorno alle diciotto, non si era ancora arrivati a quota seimila biglietti venduti, numero che sommato ai circa venticinquemila abbonati, fa salire il totale a poco più di trentamila, in pratica quarantamila in meno rispetto all’ultimo impegno casalingo, quello contro il Milan con un Olimpico che, dopo una vita, fece registrare il tutto esaurito. Eppure la società, con una scelta che non può che essere apprezzata, anche per la partita contro l’Udinese, ha confermato il dimezzamento o quasi dei prezzi dei biglietti per tutti i settori, sperando se non proprio in un pienone, in una risposta più numerosa.

Baptista rigorista (o son mani nei capelli)

 Roma-Udinese, semmai dovesse giocarla, significherebbe per Julio Baptista indossare i panni del rigorista per la concomitante assenza di Francesco Totti, David Pizarro e Daniele De Rossi. Ovvero, il trio che sta sul podio di chi è chiamato a occuparsi dei tiri dagli 11 metri. Non dovesse giocare? Il Corriere dello Sport invita a mettersi le mani nei capelli. Testuale:

Baptista rigorista. Che fa pure rima. Toccherà a lui, sempre che Ranieri lo mandi in campo cosa al momento che da Trigoria viene data in ribasso, presentarsi, nel caso, dagli undici metri. Anche perché tra squalificati e infortunati, domani contro l’Udinese sarà assente il podio dei rigoristi giallorossi, primo Totti, secondo Pizarro, terzo De Rossi, il primo infortunato, il secondo e il terzo stoppati dal giudice sportivo.

Montali: “Roma-Udinese, Olimpico pieno di tifosi”

 L’accorato appello alla tifoseria giallorossa passa anche attraverso le parole di Gian Paolo Montali che, attraverso Roma Channel, ha lanciato l’appello. Roma-Udinese con il sostegno di un Olimpico pieno. Da Il Corriere dello Sport:

Parola a Gian Paolo Montali. Attraverso il microfono della televisione di casa, Roma Channel, il direttore ha provato a dare la scossa al­l’ambiente. Tifosi compresi. Che, per il momento, non sembrano troppo attratti dalla sfida di domani sera contro l’Udinese, la prevendita anche ieri non è stata niente di che, nonostante la scelta societaria di confermare la politica dei prezzi bassi.

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