Cessione Roma: futuro in due settimane

 Dal Corriere dello Sport:

Sono quasi dodici gli info memorandum inviati dal l’advisor Rothschild ad altrettanti potenziali acquirenti per la Roma. Il termine per presentare offerte di acquisto non vincolanti è fissato per il 3 novembre. L’info memorandum è un documento che consente di avviare il processo di vendita del la Roma, anche se bisognerà aspettare gli adempimenti tec nici della costituzione della Newco e la scissione della Roma da Italpetroli, rinviati a data da destinarsi. La previsione molto ottimistica di Unicredit è quella di non andare oltre la fine dell’anno, ma le difficoltà incontrate hanno portato a superare abbondantemente la prima scadenza fissata per la fine di settembre.

Cessione Roma: Angelucci, Angelini e Malagò su tutti

 La Roma ai romani sembra essere l’ipotesi più accreditata dalla stampa in ottica di cessione del club. Tra i papabili acquirenti, restano valide le opzioni che portano a Giampaolo Angelucci, Francesco Angelini e Giovanni Malagò. Da Il Corriere dello Sport:

La questione societaria è aperta, l’advisor cerca un compratore per la Roma, che prosegue la sua attività sotto la presidenza di Rosella Sensi, intenzionata a completare la campagna acquisti con i fratelli Burdisso. Gli accordi per la dismissione degli asset, Roma compresa, sono stati sottoscritti da Unicredit e Italpetroli il 26 luglio, anche se l’arbitrato si chiuderà solo l’11 ottobre, il presidente Ruperto resta a garanzia e verificherà i tempi e i termini dell’accordo.

Malagò: “Angelucci è un nome che ha una logica, ma non escludo l’arrivo degli sceicchi. Io presidente? Per la Roma farei tutto”

 Giovanni Malagò è intervenuto a TeleRadioStereo per parlare del futuro societario giallorosso:

Oggi ha parlato l’On. Gramazio: cosa ne pensa delle sue dichiarazioni inerenti ad Angelucci?
“Avrà avuto i suoi buoni motivi per dire ciò che ha detto. Sono impossibilitato a parlare, ma credo che si stia lavorando al meglio per risolvere la questione e dare alla società un assetto definitivo”.
Quello di Angelucci però è effettivamente una delle candidature più forti al momento.
“E’ sicuramente un nome che ha una sua logica, sono imprenditori molto importanti , ma allo stesso tempo non posso dire se siano in realtà interessati. Qui a Roma non ci sono moltissime persone che potrebbero farsi carico di operazioni del genere. Poi ci sono gruppi, aziende, multinazionali, fondi sovrani, sceicchi ed emiri, per i quali però bisognerebbe fare altri discorsi. Ripeto, a Roma di nomi ce ne sono davvero pochi. Bisogna avere pazienza, anche perchè ci sono dei tempi tecnici ben precisi da rispettare”.

Dragoni (Il Sole 24 ore): “Roma azionarato poco popolare”

 L’intervista a Gianni Dragoni, giornalista de Il Sole 24 ore, sull’azionariato popolare:

Gianni Dragoni, qual è il suo pensiero riguardo l’azionariato popolare?
Il progetto di azionariato popolare per la Roma è stato già avanzato qualche anno fa dal quotidiano ‘Il Romanista’ il 21 aprile 2006 con Maurizio Costanzo (che all’epoca era socio dell’editoriale Il Romanista, ndr) ed era rivolto a coinvolgere una platea di tifosi e di soci sul modello dei club europei come il Real Madrid, il Barcellona e il Bayern Monaco.
Non ebbe nessuna attuazione perchè era uno studio che paventava probabilmente un cambio dell’assetto societario e non era un’ipotesi che piaceva alla famiglia Sensi già all’epoca, come penso non piaccia oggi. La proposta odierna che ha scritto il mio collega Carlo Festa sul ‘Sole 24 ore’ nasce in un ambito un po’ diverso. Innanzitutto è rivolto ad una fascia alta, i tifosi Vip: si parla di Cesare Romiti, attori, cantanti, ecc.

Malagò: “Io in cordata per la Roma? Fantasia”

 L’intervista rilasciata da Giovanni Malagò alla trasmissione radiofonica “1927“, condotta da Max Leggeri, Marco Madeddu e Nicola Caprera, su TeleRadioStereo:

Veniamo subito al punto. Esiste una cordata per rilevare il pacchetto di maggioranza della Roma? E lei ne fa parte?
“E’ assolutamente una notizia priva di fondamento, è soltanto pura fantasia. Io ho ruolo nel Consiglio di Amministrazione di Unicredit, che da anni mi impone riservatezza e segretezza su queste cose. Smentisco categoricamente questa ipotesi, non devono esserci interpretazioni o speculazioni. Sono affezionato alla famiglia Sensi e, allo stesso tempo, ho un ruolo ben definito in Unicredit. Non posso commentare oltre”.
Le due parti sono davvero ai ferri corti così come trapela in questi giorni?
“Non posso dare giudizi netti sulla questione. I fatti sono ben evidenziati dai comunicati, che costituiscono dei passi obbligati sia per il Gruppo Sensi, sia per l’istituto bancario. Ce ne sono un paio molto eloquenti. Questa situazione preoccupa tutti, ma io sono l’ultima delle persone che può esternare un giudizio sullo stato attuale delle cose”.

Roma, Angelini e le tre buone ragioni

Tratto da Il Romanista, edizione odierna:

Noi avevamo chiesto di battere un colpo, da Francesco Angelini ne sono arrivati un mucchio. Almeno tre. Tutti contenuti in quelle poche righe piombate sulle scrivanie giovedì sera, provenienti dal Gruppo e transitati attraverso le agenzie di stampa. E allora vediamoli uno per uno, questi punti. Il primo, quello apparentemente più generico, è addirittura forse quello più importante, perché riguarda proprio l’interesse per il «rilancio della Roma calcio». Un interesse, va da sé, che non solo non è scemato, come da più parti si vociferava negli ultimi tempi, ma che sembra addirittura rinsaldato. Tanto da prevedere di mettere in campo, come si specifica immediatamente dopo, «un importante investimento nella stessa». Ci si crede, quindi. La possibilità esiste e resiste ancora oggi, e ciò che si fantasticava nei mesi scorsi non era un fuoco di paglia. Sembra piuttosto una determinazione che comincia ad assumere anche contorni più concreti, che si possono desumere anche dai punti successivi.

Cordata Mezzaroma, Riccardo Viola: “Meglio una testa sola”

 Una cordata. Un pool di imprenditori. Per salvare la Roma, lasciando la presidenza in mano ai Sensi. L’idea è stata lanciata e rilanciata da Massimo Mezzaroma: “Saldo zero, utile di immagine per i costruttori“, disse un paio di settimane fa il figlio di Pietro Mezzaroma. Dal progetto, ieri, ha preso le distanze Giovanni Malagò: “Non se so davvero nulla ed ho altre cose per la testa…” ha affermato il figlio dell’ex vicepresidente della Roma. Sul tema è intervenuto anche Riccardo Viola, il figlio di Dino, presidente del Coni provinciale: “Credo che ci voglia rispetto per l’attuale proprietà della Roma. Il nuovo stadio deve essere lo stadio della Roma e lo deve costruire l’attuale proprietà, con oneri e onori del caso. Non vorrei che la prospettiva di un nuovo impianto diventasse un mezzo per strumentalizzazioni di vario tipo o addirittura per chi vuole rilevare il club. Una cordata? Bè, è una ipotesi che mi vede scettico.

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