Il modulo di Luis Enrique: fra il 4-3-3 e il 3-4-3

 Si è parlato molto del 4-3-3 di Luis Enrique. Ma mai come a Milano con l’Inter, il tecnico asturiano ha messo in campo, almeno nella fase di costruzione del gioco, un 3-4-3.

Dove i 3 dietro sono stati Burdisso e Kjaer più De Rossi che ha arretrato, con i due terzini Perrotta e Taddei a creare la superiorità numerica a centrocampo. Tattica che ha portato i suoi frutti per gran parte della partita, fino a quando la gambe de due laterali hanno “tenuto”.

Nel finale di gara, complice anche l’ingresso di Muntari per Forlan e lo spostamento in avanti di Sneijder, l’opaca squadra di Gasperini ha sfiorato il gol in più di una occasione.

Inter-Roma: è ora di invertire la rotta

 Siamo arrivati alla vigilia di Inter-Roma.

Dopo una lunga attesa, acuita dalla sconfitta in casa contro il Cagliari di domenica scorsa, ormai manca davvero poco, le luci di San Siro si stanno per accendere.

Non è, non sarà e non può essere una partita decisiva per Luis Enrique, che ha la fiducia e il sostegno di dirigenza e squadra.

Una vittoria o quantomeno un pareggio accompagnato da una buona prestazione sarebbe un’iniezione di fiducia importante per il proseguo della stagione.

A Trigoria si lavora alacremente, in ogni allenamento il sudore bagna le fronte e la maglia di ogni giocatore, che crede nel progetto tattico del proprio mister.

Inter-Roma: i giallorossi ci credono

 A dirlo si fa fatica. A scriverlo e leggerlo forse ancora di più. Ma la Roma può vincere a San Siro contro l’Inter.

I noti problemi della squadra di Luis Enrique sembrano nulla in confronto a quelli che ha Gasperini, che in tre partite ufficiali, ha rimediato altrettante sconfitte.

Ieri sera i nerazzurri hanno perso in Champions League contro il tutt’altro che irresistibile Trabzonspor. A preoccupare, però, non è solo il passo falso, ma la sensazione che i giocatori non seguano o non riescano a seguire l’ex tecnico del Genoa.

Molti senatori non hanno dimostrato lo stesso spirito di abnegazione avuto con Mourinho, non tanto per i risultati positivi, ma per la disponibilità nei confronti dello Special One.

Inter-Roma è già uno spareggio

 Sono state le due grandi deluse della giornata di ieri e sabato prossimo il calendario le metterà una di fronte all’altra. Inter e Roma sono uscite con le ossa rotte dall’esordio in campionato.

La squadra nerazzurra ha perso in casa del Palermo, quella giallorossa, come sappiamo, ha ceduto all’Olimpico contro un Cagliari tutt’altro che irresistibile.

La gara di San Siro appare già come uno spartiacque per le due formazioni che solo fino a un anno e mezzo fa si contendevano lo scudetto.

I problemi della Roma di Luis Enrique ormai sono arcinoti, un possesso palla sterile e una cattiveria sotto porta lontana da quella che dovrebbe avere una squadra di vertice. Non sta meglio Gasperini, che nella gara del Barbera ha fatto storcere il naso alla Milano nerazzurra con scelte cervellotiche.

Mercato Roma: le trattative di oggi

 La fotografia della giornata della Roma è il Cda che ha chiuso la presidenza Sensi dopo 18 anni e ha aperto una nuova era. Era che deve partire da alcuni nuovi giocatori, che Walter Sabatini sta seguendo ormai da settimane.

Facciamo il punto sul mercato della squadra giallorossa. Per quanto riguardo il portiere ci sono da registrare le dichiarazioni del team manager dell’Ajax relative a Maarten Stekelenburg e quelle di Emiliano Viviano.

Per la difesa è rispuntato il nome di José Angel, per il centrocampo tutto tace, soprattutto sul fronte sudamericano (Alvarez e Lamela) e in attacco sembra sempre più probabile l’addio di Mirko Vicinic.

Roma-Genoa: la conferenza stampa di Gasperini

 Mentre Claudio Ranieri non parla in adeguamento al silenzio stampa voluto dalla dirigenza della Roma, Gian Piero Gasperini, allenatore del Genoa, intrattiene i cronisti nel corso del pomeriggio della vigilia.
CRISI ROMA.Grandissima squadra e con valori indiscutibili. Ha battuto l’Inter, ha una rosa fomata da tanti giocatori di tanta qualità. Che sia una partita difficile lo sappiamo e il fatto che si attenda una reazione dopo i problemi, non può portare a dipingerla come un avversario abbordabile. Una partita ha sempre diverse pieghe, non scherziamo“.

Roma-Genoa: si rivede Palladino

 Da Leggo:

Il Genoa riprende la corsa da Roma con un Palladino in più. Ormai l’infortunio di Udine, che risale alla prima giornata di campionato del 28 agosto, è passato: il percorso è stato lungo ma adesso il rossoblu può essere considerato recuperato a tutti gli effetti. E la settimana scorsa nel test effettuato dal Genoa a Tortona ha confermato di aver smaltito il problema accusato alla spalla nella prima giornata di campionato.

L’avversaria: il Genoa di Preziosi e Gasperini riparte da Roma (con Suazo e Dainelli)

Mezza serie A 2009/10 è messa in archivio: il campionato ha virato verso la fase di ritorno e si ricomincia dalla prima (che in realtà è la ventesima). Genoa-Roma è stata la gara di cartello di inizio stagione: nella circostanza (23 agosto 2009), al Luigi Ferraris si imposero i rossoblu di misura (3-2, reti tutte nella ripresa di Criscito, Taddei e Totti a dare l’illusione di un avvio capitolino alla grande, Zapater e Biava a regalare la prima gioia al Marassi genoano e i primi tre punti alla coppia Preziosi & Gasperini). Il binomio P & G che tanto bene aveva fatto l’anno precedente (nel 2008/09 il Genoa chiuse il campionato al quinto posto, mancando il piazzamento utile per i preliminari in Champions League solo perchè la Fiorentina, a pari punti, sfruttò il vantaggio degli scontri diretti), lancia la sfida a se stesso e al tifo del Grifone decidendo, in corso di ultima sessione di calciomercato estivo, di stravolgere l’organico. Quasi inevitabile la perdita di un asso offensivo quale è Diego Milito (finito all’Inter a fare l’attaccante titolare della squadra campione d’Italia, già 11 gol per lui fino a oggi), alla cessione del bomber argentino si vanno ad aggiungere la vendita del cartellino di Matteo Ferrari (Besiktas), Thiago Motta (anche lui alla corte di Josè Mourinho), Rubinho (scambio di portieri col Palermo, che cede al Genoa Marco Amelia), Anthony Vanden Borre (Portsmouth). Ovvero, non solo cinque calciatori della rosa ma un pentagono titolare e facente parte dell’ossatura della squadra. Fatta la cassa, pronti all’investimento: ricostruire l’organico, per Gian Piero Gasperini classe 1958 di professione valido allenatore, è stata una sfida di cui l’ex centrocampista (con trascorsi da calciatore nella Juventus e nel Palermo) s’è mostrato all’altezza. Il giocattolo, e Preziosi (quello dei Giochi Preziosi, ndr) in materia non è secondo a nessuno, ha ripreso a funzionare: come un Lego messo lì ad assecondare fantasia e desideri, il Genoa s’è rigenerato a prescindere dal colore, dalla forma. Via un quadratino blu (Milito), ecco un rettangolo rosso (Hernan Crespo), perduto un incastro giallo (Motta) torna utile quel pezzo verde (Alberto Zapater). Emiliano Moretti per Matteo Ferrari, Amelia per Rubinho. Sergio Floccari. E quel talento pregiato che è Houssine Kharja, corteggiato da club di prim’ordine e finito nelle fila rossoblu: avrebbe dovuto dettare tempi di gioco e garantire ripartenze di qualità, poi il 14 ottobre 2009, durante una seduta di allenamento, subisce un grave infortunio. Lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, fuori per 6 mesi: mazzata a cui occorre far fronte con chi c’è. Senza paura, senza recriminazione. Perchè, da che mondo e mondo, dire Genoa è equivalso a parlare di sacrificio, sudore, attaccamento alla maglia, cuore. E il cuore, storia vecchia come il pianeta, consente di sopperire alle più grandi lacune.

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