Da Il Corriere della Sera:
La Roma è lassù. Sempre all’inseguimento, sempre in agguato aspettando un passo falso della capolista Inter per tentare il sorpasso. Col derby quasi alle porte, Marco Delvecchio è l’interlocutore adatto a presentare il momento clou della stagione giallorossa. L’attaccante campione d’Italia 2000-01, specialista nelle stracittadine con i suoi nove gol segnati ai biancocelesti, prova ad immaginare lo sprint finale. Delvecchio, chi vincerà il campionato? «Vedo favorita la Roma: ha un calendario migliore rispetto alle milanesi e vola sulle ali dell’entusiasmo per coronare una rincorsa straordinaria.
Certo è difficile vincere sempre da qui a metà maggio, ma se da Fiorentina-Inter uscirà un risultato favorevole, i miei ex compagni avranno la strada spianata, a cominciare dal match con l’Atalanta».
La Gazzetta dello Sport ricorda l’esodo giallorosso a Bari l’anno dell’ultimo scudetto. Era la Roma di Fabio Capello, che in Puglia si cucì sul petto un pezzetto di tricolore:
Francesco Totti è tornato. Se ne sono accorti i diecimila pugliesi ieri all’Olimpico, se ne sono resi conto i tifosi della Sud, così come gli undici di Ventura, il portiere Gillet (4 reti subite in carriera dal numero 10 giallorosso) e, forse, anche Marcello Lippi. Dopo la prova da one man show di ieri pomeriggio Francesco ha portato a 187 le sue reti in serie A. Superato un bomber di razza come Gabriel Batistuta all’ottavo posto della classifica dei dieci marcatori più prolifici di sempre, ora il capitano punta il prossimo obiettivo: Giuseppe Signori, ad una rete di distanza. Poi sarà il turno di Baggio, quinto nella speciale competizione con 205 gol, Meazza, Altafini, Nordhal fino a raggiungere il leader Piola (con 274 reti). Dopo 45 giorni di inattività dovuta al recupero dell’infortunio subito nella partita contro il Napoli – con conseguente operazione –, sono bastati ventuno minuti a Totti Francesco, nato a Roma il 27 settembre 1976, per riproporre tutto il suo repertorio balistico contro la difesa meno battuta della Serie A. Assist, colpi di tacco, rigore, calcio di punizione ed un gioiello di sinistro dopo una coordinazione perfetta che solo i grandi campioni sanno fare.
Francesco Totti voleva farsi un regalo. Già alla vigilia di Catania, una settimana fa, quando il capitano ha compiuto 33 anni. Voleva agganciare Batistuta, ottavo nella classifica dei migliori marcatori di sempre in Serie A. E poi puntare Baggio, quinto nella speciale competizione con 205 gol. Il numero dieci era rimasto all’asciutto, domenica scorsa. Ha vissuto una settimana complicata, poi, per via di una lombosciatalgia. Ha stretto i denti, è sceso in campo e ha steso il Napoli con una doppietta. “E mo je tocca a Batisuta”, aveva detto Totti, prima del suo compleanno. Al Re Leone è toccato oggi: 184 gol, quattro in meno di Giuseppe Signori, ventuno in meno di Baggio. Poi Meazza e Altafini, Nordhal e il leader Piola (274 reti).
Centottantaquattro volte Santo. Centottantaquattro volte Totti in Serie A. Il capitano – in dubbio fino alla vigilia per via della lombosciatalgia – trascina ancora una volta i giallorossi alla vittoria: con una doppietta stende il Napoli e aggancia Batistuta al quarto posto nella classifica dei migliori marcatori di sempre in campionato. Gli uomini di Ranieri, traditi nel primo tempo da una clamorosa incertezza di Lobont, resistono alle scorribande degli azzurri – anche nei minuti in cui Totti si porta a bordocampo per via di un problema al ginocchio – e al fischio finale restano in piedi: con loro il pubblico dell’Olimpico, che applaude l’ennesima iniezione di punti del tecnico di Testaccio.