“Il destino della Roma? Complicarsi la vita a inizio stagione”

 Franco Colomba lo dice in maniera lampante: il destino della Roma? Quello di complicarsi la vita a inizio stagione ed essere costretta a rimettersi in carreggata cammin facendo: “Giallorossi costretti per destino a rimontare partendo da situazioni molto complicate e questa lo è sicuramente.

Bologna-Roma, Ugo Bassi e la Torre di Maratona a vigilare sui felsinei di Colomba

 Bologna, la vecchia signora dai fianchi un po’ molli e col culo sui colli (direbbe Guccini). Il cui recente passato calcistico è un intercedere lento verso obiettivi ridimensionati, diremmo noi. Cambia per non cambiare mai, Bologna la “rossa”. Tradizione e modernità, eccellenza e abbondanza, associazionismo e culla della partigianeria. Fino alle recenti vicissitudini amministrative (caso Delbono) che sono francamente nuove a una città perbene. Croce rossa in campo bianco: lo stemma comunale contiene i due colori che riassumono – da soli – la storia politica italiana del secondo dopoguerra e, simbolicamente, ricordano i trascorsi istituzionali del capoluogo emiliano. Nel quale per decenni ha governato la sinistra in assoluta maggioranza. Poi, agli albori del 2000, il centro destra di Guazzaloca. Una parentesi scivolata via con Cofferati.
BOLOGNA LA DOTTA, LA GRASSA. 38 chilometri di portici nascondono all’interno tonnellate di cultura e arte da farci esclusive enciclopedie. Basterebbe scostare l’ipotetico uscio per trovarci un tesoro inestimabile: da una parte Piazza Maggiore e dall’altra la basilica di San Petronio; a destra la chiesa di San Domenico e a sinistra piazza santo Stefano; di qua la cattedrale di San Pietro e di là le torri gentilizie. A infarcire bellezze che vale la pena farci un week end lungo, la più antica università del mondo occidentale con anno convenzionale di fondazione fissato nel 1088. Bologna la dotta. Direbbero anche questo, della città, che ospita 90.000 studenti e 23 facoltà. Un approdo irrinunciabile per cittadini di ogni razza e provenienza che ne hanno inevitabilmente determinato anche l’altro dei due appellativi che avvolgono Bologna in un manto di modi di dire. La grassa. Laddove l’opulenza di una gastronomia ricca e variegata ha accresciuto, anno dopo anno, migrazione su migrazione, la già celebre tradizione culinaria. Tramandata nei secoli, dal Medioevo. Carne e pasta all’uovo. Salumi, ragù e il fascino del tortellino che, uno alla volta, se lo metti in bocca ti stai mangiando – racconta la leggenda – l’ombelico di Venere.

Bologna-Roma: i rossoblu sono terzi nel ritorno

Da Il Romanista:

La trasferta in casa di una squadra che ha appena perso con l’ultima in classifica (fino a ieri) dovrebbe essere agevole. In teoria, ma in realtà non è così. Perché la sconfitta del Bologna a Siena non riflette il reale valore degli avversari della Roma nel prossimo turno di campionato.
Il ko in Toscana degli emiliani è da ricondursi, in realtà, alla posizione di assoluta tranquillità conquistata dagli uomini di Colomba grazie ad una striscia record. Sì, perché i numeri parlano chiaro: il Bologna, nel girone di ritorno, con i suoi 19 punti è la terza forza della Serie A (sarebbe potuta essere la seconda con una vittoria al Franchi).

Bologna 2009/10: difesa colabrodo (18 gol subiti), attacco sterile (9 reti, Osvaldo e Adailton a quota 3)

 Il Bologna è avversario rispettabile, ma in questo momento alla Roma poteva andare peggio. I rossoblu, infatti, continuano a stazionare nei bassifondi della classifica (terzultimi a 9 punti in condivisione con Livorno e Atalanta dopo un avvio di stagione nel quale hanno pagato – e lo sa bene Giuseppe Papadopulo che ne ha fatto le spese per tutti con l’esonero di tre turni or sono – la scarsa vena dell’attacco (solo 9 reti all’attivo, con Marco Di Vaio non certo nello stesso stato di forma dello scorso anno) e le troppe disattenzioni in retroguardia (15 gol subiti, peggio hanno fatto solo Napoli, Genoa e giallorossi). Dopo aver prolungato il contratto al vice cannoniere dello scorso anno, il club ha impostato la campagna acquisti su rinforzi a basso costo e esperienza garantita. Una sorta di usato sicuro che ha permesso agli emiliani di annoverare nelle proprie fila calciatori del calibro di Cristian Zenoni,    Salvatore Lanna, Daniele Portanova, Giacomo Tedesco e Marcelo Zalayeta. Ai quali va aggiunta la bravura del giovanissimo estremo difensore Emiliano Viviano e la permanenza di riferimenti di reparto quali sono Davide Bombardini, Massimo Mutarelli, Gaby Mudingayi, Francesco Valiani.

Livorno 2009/10: rosso il cuore, in rosso la classifica

AVANTI LIVORNO, ALLA RISCOSSA – La rossa Livorno, città operaia che ha dato i natali al Partito Comunista Italiano (1921, alla presenza di Antonio Gramsci), è uno degli ultimi baluardi di una fetta d’Italia in via di estinzione. Affacciata sul mar Ligure e specchiata su un porto che con il passare dei decenni è diventato riferimento imprescindibile e attributo fondamentale – la portuale Livorno – non solo per delinearne i confini geo-fisici ma anche per evidenziare caratteristiche socio-economiche della provincia toscana (il porto che dà da mangiare e che conserva miracolosamente intatta una classe sociale, proletaria, altrove già svanita da un pezzo).
La politica e l’economia; la quotidianità e il calcio giocato: ogni dettaglio labronico riconduce all’altro in un connubio inossidabile. Centosessanta mila abitanti (boom demografico negli anni ’70, poi un inesorabile spopolamento che non si è ancora arrestato), patria di numerosi personaggi celebri – si comincia con Amedeo Modigliani e si arriva fino a Carlo Azeglio Ciampi – la città si sviluppa su una superficie di quasi 105 km quadrati ed è suddivisa in cinque frazioni (Castellaccio, Gorgona, Limoncino, Quercianella, Valle Benedetta).

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.