
Intervista integrale di Claudio Ranieri concessa ai giornalisti de Il Corriere dello Sport presso la sede del giornale, cui il tecnico testaccino ha fatto visita.
E’ venuto a trovarci in redazione, in un momento delicato per la sua Roma, tornata a vincere contro il Bologna dopo tre sconfitte di fila. Claudio Ranieri è abituato a metterci la faccia e non si nasconde. Più di un’ora a parlare di calcio, nella settimana del doppio impegno contro Fulham e Inter. Si rinnova la sfida con Mourinho, al quale Ranieri tende la mano, riconoscendo il suo valore. Ha preso la Roma esattamente due mesi fa e sta cercando di risollevarla. Lo fa con passione, con entusiasmo, convinto che nonostante le innegabili difficoltà questa squadra possa tornare a dare soddisfazioni ai tifosi, a quegli stessi tifosi ai quali Ranieri anche questa volta chiede un aiuto. Non si è pentito dell’accusa fatta dopo la partita contro il Bologna, ma ce la metterà tutta per riportare il pubblico dalla sua parte. O meglio, dalla parte della Roma. Ranieri è brillante, sicuro di sè, trasparente. Il bagaglio di esperienze accumulato in tutta Europa lo mette a disposizione della squadra della sua città, della quale è tifoso, probabilmente l’ultima squadra di club che allenerà inItalia . Ha preso molte squadre in corsa e le ha fatte ripartire, ha preso la Juve che era una neopromossa e l’ha portata per due anni in Champions League. Ma riuscire a vincere la sua scommessa con la Roma avrebbe un sapore particolare.
Siamo praticamente a due mesi dal suo arrivo a Roma. Ci fa un bilancio di questo periodo? Ha trovato quel che si aspettava, è andata meglio o peggio delle previsioni?
“Mi aspettavo delle difficoltà, questo è innegabile. Sono già subentrato al Valencia, al Chelsea, al Parma: quando si cambia è perché ci sono dei problemi. Ma è anche vero che quando un allenatore sceglie una squadra, non si deve tirare indietro. Io non l’ho mai fatto e questo lo dice la mia carriera: non lo farò nemmeno stavolta. E’ chiaro che subentrando mi sono posto subito l’obiettivo di rigenerare, dare concetti chiari, capibili, lavorare sotto l’aspetto psicologico. Giocatori importanti si erano infortunati, quelli recuperati non avevano avuto il tempo di allenarsi per rendere al meglio”.
Il quadro che ci fa non è proprio idilliaco.
“Il mio problema, entrando in corsa, era quello di mettere intanto in piedi una squadra che fosse presentabile: l’ho fatto rendendomi conto del fatto che non potevamo essere già belli e pratici con una certa continuità, come piace a me. In più è venuto a mancare il nostro cannoniere principale, Totti. La verità è che molti giocatori io li devo ringraziare per la disponibilità che mi hanno dato nonostante i problemi fisici e il ritmo incessante delle partite. Non si può fare a meno di Burdisso, Juan, Mexes, Pizarro, Vucinic…”.
A proposito degli infortunati: era così con Spalletti, è così con lei. Alla Roma succede più che altrove, come mai?


La Roma si prepara per la sfida contro il Bologna. Sarà una gara decisiva, quasi uno scontro diretto. Le due formazioni infatti sono divise soltanto da due punti e il Bologna del neo allenatore Colomba sembra rigenerato dal cambio di panchina. Sono giunti infatti 4 punti nelle ultime due gare con il tecnico bolognese alla guida, mentre la situazione in casa Roma non è delle più felici. Prima della sosta la squadra di Trigoria rincorreva la zona Champions grazie alle tre vittorie e ai due pareggi conseguiti con Ranieri al timone della squadra. Poi il black-out. Dopo la sosta la squadra è incappata in tre sconfitte consecutive in campionato contro Milan, Livorno e Udinese ed è riuscita a pareggiare all’ultimo secondo contro il Fulham in Europa League. 

Il giorno più lungo. Già dalla mezzanotte, senza interruzione. E’ iniziato con il ritiro forzato dei giallorossi, dopo la sconfitta contro l’Udinese. E’ proseguito a Fiumicino, a notte fonda, quando una decina di tifosi ha accolto la squadra con fischi e cori di contestazione. A Trigoria, il disappunto dei tifosi ha conosciuto una replica in giornata: “Vergogna“, recitava una striscione esposto durante l’odierna seduta di allenamento. Nel mezzo, l’unica notizia lieta, i rinnovi di Pizarro e Perrotta. In parallelo, l’interminabile assemblea dei soci, durante la quale un azionista ha chiesto le dimissioni di Rosella Sensi: “Non mi dimetto“, la replica del presidente.
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