CdA Roma, le dichiarazioni della Sensi

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Alla presenza di 27 azonisti (con copertura del 66 per cento del totale ) ivi compresi Rosella Sensi, l’avvocato Roberto Cappelli rappresentatnte per UniCredit, Maria Sensi e Marco Staffoli, si è svolto il CdA della A.S. Roma. Nella fattispecie, hanno suscitato interesse – ed era previsto – le dichiarazioi di Rosella Sensi, a cui sono state chieste le dimissioni.
Dopo l’incipit, nel quale la Sensi ha richiamato obiettivi e potenzialità del Club, il Presidente ha motivato le ultime scelte e si è rivolto direttamente ai tifosi per chiedere vicinanza. L’intervento testuale:


“La Roma ha bisogno dell’appoggio del suo pubblico incondizionatamente, in una stagione che ancora ci consente di lottare su tre obiettivi. Come in tutte le famiglie bisogna unirci e fare quadrato. C’è stato un cambio di guida tecnica della prima squadra in tempi e modi da noi non certo pronosticati. Nel calcio moderno, caratterizzato da un calendario assillante, da una fisicità che mette a dura prova i singoli atleti, anche sul piano del recupero psicologico, le motivazioni e la qualità del lavoro diventano sempre più importanti. Per questo la volontà di Luciano Spalletti, nata dal convincimento di aver esaurito un percorso con la nostra squadra, non poteva che essere accettata. I cicli si compiono e si rinnovano anche se avremmo preferito poter decidere differenti tempi di azione. Per la nuova guida della Roma ci siamo affidati a Claudio Ranieri, scegliendo un romano e romanista di successo, capace di dimostrare talento anche all’estero. Una certezza di portare un valore aggiunto per un club che vanta una tradizione nella produzione di calciatori che ancora oggi presenta tra i suoi tesserati tre romani campioni del Mondo, quali Bruno Conti, Francesco Totti e Daniele De Rossi. La stagione 2008/2009, pur tra le difficoltà accennate, ci ha consentito di ottenere l’ennesimo passaporto per le competizioni internazionali. Un accesso alla seconda coppa europea, l’Europa League, competizione rinnovata e più importante. Siamo tutti consapevoli che l’aver fallito un piazzamento nei primi quattro posti rappresenti un elemento negativo e un risultato non in linea con i nostri programmi. Non possiamo negare che oggi la Roma sia undicesima nella classifica stilata dalla Uefa sulla base dei risultati degli ultimi cinque anni, seconda solo al Milan. Puntavamo a un consolidamento, in campo nazionale e internazionale, e lo abbiamo ottenuto, mutando gli effetti di un campionato iniziato in modo disastroso”.


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