Euro 2012, le 16 Nazionali qualificate

 Il tabellone delle qualificate a Euro 2012 è stato completato ieri sera da Portogallo, Irlanda, Croazia, Repubblica Ceca.

Le quattro Nazionali hanno rispettivamente eliminato Turchia, Montenegro, Estonia e Bosnia. La vittoria più netta è stata quella dei lusitani che hanno sconfitto Pjanic e compagni per 6-2 dopo lo 0-0 dell’andata.

Alla squadra di Trapattoni è bastato l’1-1 casalingo dopo la vittoria in Estonia per 4-0; così come alla Croazia è bastato lo 0-0 interno dopo il tris rifilato in terra turca.

Il 2 dicembre prossimo ci sarà il sorteggio che dividerà le 16 qualificate in 4 gruppi da 4. La competizione inizierà l’8 giugno 2012 e terminerà il 1 luglio.

Portogallo-Bosnia, Pjanic ci sarà. La Roma è preoccupata

 Mi fa un po’ male il piede, ma non posso tirarmi indietro. È un momento storico per il nostro paese. Andremo a Lisbona per giocare il nostro calcio, abbiamo già dimostrato in Francia di poter stupire e non abbiamo paura”.

Regia e sceneggiatura di Miralem Pjanic, che ha fatto chiaramente capire di voler giocare il ritorno dello spareggio contro il Portogallo, valevole per l’accesso a Euro 2012.

La Roma è preoccupata, perché vede un caso analogo a quello che tre mesi fa costrinse Lamela a uno stop che l’ha riportato in campo solo contro il Palermo.

Ombre su Euro 2012

 Come riporta Adnkronos accuse di corruzione e ombre sulla regolarità dell’assegnazione di Euro 2012 a Ucraina e Polonia. Spyros Marangos, dirigente della federcalcio cipriota, secondo il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung si dichiara in possesso di documenti in grado di provare le manovre illecite che hanno portato all’attribuzione del torneo ai due paesi. Il 18 aprile del 2007, la candidatura congiunta di Ucraina e Polonia ha ottenuto 8 voti superando nettamente quella italiana, che ha raccolto solo 4 preferenze. Marangos avrebbe provato «invano negli ultimi due anni» a fornire la documentazione a Michel Platini, presidente della Uefa. Gianni Infantino, segretario generale della Confederazione continentale, come riferisce il quotidiano tedesco, ha affermato di non essere a conoscenza dei dettagli delle accuse.

Italia-Serbia, per la Uefa Questura di Genova disastrosa

 Le inevitabili domande del giorno dopo: come fanno alcuni personaggi a entrare negli stadi? e a portare all’interno ogni tipologia di arma? dov’era e cosa ha fatto la Questura del capoluogo ligure? Il giudizio della Uefa è totalmente negativo, la Figc rischia sanzioni. Da repubblica.it:

Nel quartier generale dell’Uefa, a Nyon, due passi da Ginevra, Michel Platini è arrivato di prima mattina: era reduce da un viaggio in Lussemburgo e poi in Olanda, dove martedì sera è stato avvertito subito dall’Italia di quello che stava accadendo a Genova.

Italia-Romania, per Totti il preludio a Euro 2012?

 Francesco Totti e la Nazionale: storia infinita che si potrebbe riaprire in occasione dell’amichevole tra Italia-Romania in programma il prossimo 17 novembre. Potrebbe essere anche un nuovo inizio in ottica Euro 2012. Da Leggo:

Francesco Totti e la Nazionale: un capitolo che non accenna a chiudersi. Il capitano giallorosso, infatti, potrebbe tornare a vestirsi di azzurro dopo oltre 4 anni (l’ultima volta è stato in Italia-Francia del 9 luglio 2006).

Capello su Vucinic: “Lo seguo da sempre”

 Inghilterra-Montenegro alle porte con tanto di ticket per l’accesso agli europei del 2010. E’ lo spunto che consente a Fabio Capello, Ct inglese, di prodigarsi in un elogio significativo nei confronti della nazionale montenegrina in generale e di Mirko Vucinic in particolare. Da Il Romanista:

«E’ incredibile. Se cominciamo già a pensare alla possibilità di conquistare il secondo o il primo posto nel girone, avremo dei problemi ». Mirko Vucinic dal ritiro della sua nazionale predica calma. Ma non è facile, perché l’intero Montenegro ora gli chiede l’impresa delle imprese: fare risultato a Wembley.

Italia, Roma, De Rossi: Capitan Futuro sempre di corsa

 Da Il Corriere dello Sport:

Daniele De Rossi non si ferma mai. Il centrocampista della Roma venerdì sera ha giocato la par­tita numero dodici dall’inizio della stagione: quattro con la Nazionale e otto con la Roma. Ha saltato un solo impegno ufficiale, Brescia-Roma del 22 settembre scorso. Dall’undici agosto, giorno del debutto azzurro di Cesare Prandelli,  contro la Costa d’Avorio, in due mesi esatti ha gioca­to una partita ogni cinque giorni. Una continuità alla quale il vice-ca­pitano della Roma ci ha abituati già da diversi anni. Il suo rendimento, però, in questo inizio di sta­gione, va a corrente alternata. Niente a che vedere con il De Rossi di tre stagioni fa, quando la Roma di Spalletti sfiorò lo scudetto all’ultima giornata, dopo aver avuto il tricolore sul petto per mezz’ora a Catania e l’azzurro fu un protagonista asso­luto di quella squadra. Anche questa stagione per il centrocampista è comin­ciata tra qualche problema. Dopo le fatiche e la delusione del Mondiale, ha cominciato in ritardo la prepara­zione. Qualche acciacco, la condizione fisica che finora non decolla. Ma De Rossi dà sempre la sua disponi­bilità, nella Roma come in Naziona­le e ogni allenatore fa fatica a rinunciare a lui. Anche perchè il suo con­tributo è determinante: un gol con la Roma, uno in maglia azzurra, gli as­sist per i gol di Vucinic e Borriello nelle uniche due vittorie giallorosse della stagione.

Italia, Prandelli insiste su Borriello?

 Per approfondire:
EURO 2012, IL GIRONE DELL’ITALIA

Da Il Romanista:

Borriello sì o Borriello no. E´ questo il principale dubbio in casa azzurra in vista della partita di martedì a Genova contro la Serbia. In linea teorica l´attaccante giallorosso, titolare contro l´Irlanda, avrebbe dovuto lasciare il posto a Pazzini, che a Belfast è entrato solo negli ultimi minuti. Ma nel ritiro di Coverciano si sta facendo strada l´ipotesi di un cambiamento di modulo da parte di Cesare Prandelli. Non più 4-3-3, ma 4-3-1-2 con due punte centrali. Questo spalancherebbe di nuovo le porte del campo a Borriello in coppia con Pazzini e con Cassano a giostrare alle loro spalle. Sarebbe una formazione spregiudicata e ci sarebbe il rischio di lasciare le fasce in mano alla Serbia, ma dal lato opposto il ct potrebbe così riuscire a dare maggiore peso all´attacco in una partita in cui la vittoria varrebbe mezza qualificazione. In più, così, Prandelli avrebbe davanti un trio di casa. Sì, non solo Cassano e Pazzini che a Marassi giocano ogni settimana, ma anche Borriello che proprio in quello stadio, ma con la maglia del Genoa, aveva disputato una grande stagione.

Italia, prima Borriello poi Pazzini

 Le indiscrezioni sono queste: Cesare Prandelli dovrebbe dare a Marco Borriello almeno una chance in vista del doppio appuntamento di qualificazione europea. Tra il giallorosso e Giampaolo Pazzini, infatti, ci sarebbe spazio per entrambi. Da Il Giornale:

Tocca a Marco Borriello, uno che ha solo sfiorato la Nazionale. Per sfondare in azzurro ha scelto di lasciare il Milan dopo l’arrivo di Ibrahimovic: sostare in panchina gli avrebbe provocato oltre che una forte depressione, un precoce addio al club Italia. Che è sempre stato il suo nervo scoperto e nello stesso tempo il suo obiettivo dichiarato. Da troppo tempo Borriello e la Nazionale hanno amoreggiato senza mai trasformare l’idillio in una vera storia d’amore. Prendete l’estate del 2008: Donadoni ct azzurro, l’europeo di Austria e Svizzera alle porte, un centravanti da inventare e un Toni da recuperare. Bene: Borriello è partito per Vienna sicuro di sfondare perchè reduce da una stagione coi fiocchi, col Genoa, gol a ripetizione e tutti di ottima fattura, così da spingere il Milan a riscattarlo e a riportarlo a casa, a Milanello cioè.

Nazionale: Prandelli si affida a De Rossi e Borriello

 Dalla Repubblica:

A dare retta alle apparenze non è il caso che domani sera l´Italia tremi. Gli eroi più recenti del calcio nordirlandese restano quelli del primo turno superato a Spagna ´82. Lo stadio, il Windsor Park, è tra i più vetusti d´Europa. E la curva, la Kop Stand, pratica assai bene l´autoironia: “We´re not Brazil, we´re Northern Ireland”, è l´inno, traducibile con “non siamo il Brasile, ma per noi fa lo stesso”. Però Chiellini non si fida dell´Irlanda del Nord ed è il portavoce di uno spogliatoio allarmato: «Questa non è una partita già vinta». Senza tornare alla pagina più nera di tutta la storia azzurra, la mancata qualificazione al Mondiale del ´58, a Belfast cadde ad esempio nel 2005 l´Inghilterra, con Eriksson in panchina e Beckham, Rooney, Gerrard, Lampard e Owen in campo. «Dobbiamo stare molto attenti».

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