De Rossi: “Tutta la felicità che conosco si chiama Roma”

 Daniele De Rossi mette a tacere una volta per sempre voci e illazioni che lo vedrebbero lontano da Roma. Fosse per lui, ripete il biondo ostiense, esiste solo la Capitale e i colori giallorossi che tanto bene la rappresentano. L’intervista al centrocampista della Nazionale – effettuata da fifa.com – dettaglia in maniera ancora più significativa la volontà dell’unico calciatore della Roma convocato da Marcello Lippi per i Mondiali del Sud Africa: la felicità – gli si sente dire – è solo Roma. Testuale:

Daniele, qual è la tua opinione sul cammino dell’Italia verso  Sud Africa 2010?
“Abbiamo avuto una grande girone di qualificazione e siamo  riusciti a concludere al primo posto con una giornata di anticipo. Abbiamo avuto alcune partite dure come la Bulgaria a Torino e quella contro il Montenegro, anche se le partite contro l’Irlanda sono state le più toste.  E’ difficile giudicare la prima partita a Bari, perché siamo andati subito in inferiorità numerica e  tutto è cambiato. Abbiamo segnato un gol e poi ci siamo chiusi in difesa. Abbiamo giocato meglio nella seconda partita contro di loro, riuscendo a ottenere il risultato che ci serviva”.
Quali sono state le ragioni di questo successo?

De Rossi: “Real? Solo se costretto. Roma per me è un onore”

 Daniele De Rossi interviene dal ritiro azzurro a Sestriere, dove si sta preparando con la nazionale italiana per i Mondiali 2010, per commentare le voci di calciomeracto che lo vedono lontano da Roma e lo fa attraverso una dichiarazione che lascia aperte le porte di una eventuale cessione. Per lui, offerte molto concrete provenienti dal Real Madrid, disposto a mettere sulla bilancia 50 milioni di euro e il cartellino di Karim Benzema. Ecco la conferenza completa:
DE ROSSI-REAL MADRID.Io non so niente, sto qui e penso aL ritiro, anche se qualcuno dimentica quanto sia importante. Io non lo dimentico, voglio fare un gran Mondiale, l’ultimo per me è stato così e così. Il resto sono cose che leggo sui giornali. Chi mi avvicina sa che non mi deve rompere con queste cose; quel che sarà, sarà. Leggo smentite della mia società la domanda la dovete fare a loro. L’allenatore ribadisce che resterò lì, la Presidente rispedisce al mittente ogni domanda. È un gran  segno di coerenza, lo hanno sempre detto e lo stanno mantenendo. Io sono l’ultimo a cui chiederlo. La Roma deve lavorare perché è in fase di mercato. I procuratori fanno i procuratori, gli amici fanno gli amici, io faccio il calciatore. E lo faccio per l’Italia non per Roma e Real“.
GRATIFICAZIONE.L’interesse del Real Madrid, certo, ma soprattutto la smentita della dottoressa Sensi. Sento grande affetto anche dai tifosi. Sono due cose non nuove, fortunatamente per me. Essere accostato a certe squadre o a certi giocatori fa strano. Mi fa capire che sto lavorando bene e facendo passi avanti“.

De Rossi si è perso mentre cercava la Roma

Indice puntato verso Daniele De Rossi. Dalle pagine de Il Romanista, infatti, si snoda una lunga e dettagliata analisi inerente alle prestazioni del centrocampista giallorosso che fatica a garantire prestazioni convincenti come nei tempi migliori. De Rossi avrebbe, secondo il quotidiano, smesso di essere un trascinatore e di garantire quella preveggenza tattica tipica dei migliori. Con la squadra che si è sfaldata, in definitiva, il primo a perdersi è stato proprio il centrale romano. Nonostante i numeri delle prime partite di campionato lo escludano dalla lista dei peggiori, De Rossi viene spronato a dare e fare di più perchè uno come lui – sempre e a prescindere – ha la capacità di essere un trascinatore per ciascun elemento della rosa. Testuale:

Un pilastro di nome Daniele De Rossi

Altalenante, seppur decisivo più dello scorso anno. Potremmo riassumere così la prima parte di stagione di Daniele De Rossi, a cui va riconosciuto, oltre a quello che i numeri riescono da soli a sviscerare, il fatto di essere riuscito, ancora di più, a farsi portavoce dei compagni, sul terreno di gioco e davanti ai microfoni.
Capitan Futuro
sta mostrando nel modo migliore quello che gli viene richiesto dal ruolo attribuitogli dai dati di fatto: il prossimo capitano dei giallorossi è un leader capace di evidenziare, all’occorrenza, ciascuna delle caratteristiche proprie dei trascinatori. La scuola su cui ha potuto contare ha nome e cognome: Francesco Totti.
Il che è tutto dire. Richiama, imposta, interviene nelle fasi cruciali della gara con efficace visione di gioco, sa parlare al direttore di gara e agli avversari con l’identica sicurezza con cui si rapporta ai compagni di squadra.

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