Un pilastro di nome Daniele De Rossi

di Redazione Commenta


Altalenante, seppur decisivo più dello scorso anno. Potremmo riassumere così la prima parte di stagione di Daniele De Rossi, a cui va riconosciuto, oltre a quello che i numeri riescono da soli a sviscerare, il fatto di essere riuscito, ancora di più, a farsi portavoce dei compagni, sul terreno di gioco e davanti ai microfoni.
Capitan Futuro
sta mostrando nel modo migliore quello che gli viene richiesto dal ruolo attribuitogli dai dati di fatto: il prossimo capitano dei giallorossi è un leader capace di evidenziare, all’occorrenza, ciascuna delle caratteristiche proprie dei trascinatori. La scuola su cui ha potuto contare ha nome e cognome: Francesco Totti.
Il che è tutto dire. Richiama, imposta, interviene nelle fasi cruciali della gara con efficace visione di gioco, sa parlare al direttore di gara e agli avversari con l’identica sicurezza con cui si rapporta ai compagni di squadra.

Altalenante in queste prime sette tornate di calendario per via del fatto che la prestazione personale di De Rossi non si è conservata su standard elevati in ogni circostanza (non sufficiente, ad esempio, nella gara di esordio, al Marassi contro il Genoa), decisivo sempre di più per il carisma che riesce ad avere nel corso dei 90′ e per aver imparato a pungolare se stesso e l’intera rosa capitolina con frasi che non cadono mai inascoltate.
“Nè carne nè pesce”, aveva detto della Roma dopo gli scialbi pareggi siciliani: espressione a tal punto incisiva che lo stesso Claudio Ranieri, non trovando espressione migliore, ha ripreso le parole del centrocampista per sottoscriverle tutte. Come Nicolas Burdisso, anche De Rossi è tra gli stakanovisti di questa prima parte: sette gare in campionato, tutte da titolare e nessuna sostituzione (630′ nelle gambe, di più non poteva).
Ancora: le prove migliori, il mancino, le ha spese contro la Juventus (alla seconda di campionato, un gol all’attivo, media voto 7) e contro la Fiorentina (quarta di campionato, seconda della gestione Ranieri, un gol e un’ammonizione all’attivo e media voto 7,25). Insufficiente nel match toscano contro il Siena (con ammonizione) e quasi sufficiente (media voto di 5,75) contro il Palermo.
Sufficienza piena contro Catania (un gol) e Napoli. Già tre reti in cassaforte: lo scorso anno furono 4 in tutto; tre i gialli, 12 quelli della stagione 2008/09 in cui gli vennero sbattuti sul muso anche due cartellini rossi; in linea con il minutaggio della stagione passata, quando non venne mai sostituito. L’ultimo dato, in particolare, mostra in maniera ancor più visibile quanto De Rossi serva alla Roma: dava esserci. Sempre e comunque.


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