Cicinho multato: Roma a muso duro. Dalla Spagna osservano Motta

 Cicinho vuole tornare in Brasile e lasciare la Roma. L’esterno brasiliano ha ribadito per l’ennesima volta di volersi allontanare dall’Italia per tornare in patria. Il Sao Paolo è in cima alla lista dei suoi desideri: “Sono molto ottimista – ha rilanciato ieri Cicinho in un’intervista al sito brasiliano ‘Lance!‘ -. Non mi rescinderanno il contratto, ma c’è comunque una grossa possibilità che torni a giocare al Sao Paolo“. Il club brasiliano vorrebbe Cicinho in prestito gratuito. La Roma, dal canto suo, spera di far cassa. Il 30 dicembre scorso, la società dei Sensi ha tenuto a colloquio Cicinho: a Trigoria, Gian Paolo Montali, Daniele Pradè e Bruno Conti hanno spiegato al giocatore che non esiste la possibilità di rescindere il contratto. Di fronte al malcontento di Cicinho, i dirigenti hanno auspicato di trovare una soluzione. L’ipotesi Sao Paolo resta in piedi esclusivamente con la formula del prestito.
La Roma vuole essere padrona di decidere. Al Fulvio Bernardini non hanno gradito le imposizioni del giocatore. Nel quartier generale giallorosso, pretendono di essere informati, prima che i giocatori (o i loro procuratori) parlino con gli organi di informazione.

Montali come Ranieri: uomo della rinascita

Gian Paolo Montali: uomo delle motivazioni e di cura maniacale per i dettagli.
E’ lui, appena sbarcato a Roma e con sole poche settimane di lavoro alle spalle, l’uomo indicato come il responsabile di una tanto gradita quanto inaspettata cura giallorossa che ha portato non solo la squadra – e in quel caso ci ha pensato Claudio Ranieri – ma anche la società a rinascere, agire, intraprendere un cammino che non è più – e lo è sembrato per pèarecchio – quello dell’immobilismo.
Lo si è visto anche ieri, nel corso della presentazione alla stampa di Luca Toni.
La sala Champions di Trigoria era perfetta così, lo riferisce oggi Il Tempo con un articolo a firma G. Giubilo che, proprio a Montali, attribuisce i grandi meriti per la virata radicale effettuata dal club:
La giornata delle feste, dei sorrisi, degli auspici propizi per l’anno ancora nella culla, a Trigoria un’atmosfera serena come da tempo non era possibile respirare…

Toni sogna in giallorosso, Cicinho ha l’incubo romanista

 “Spero di fare sei mesi alla grande qui a Roma”. Firmato Luca Toni. La punta classe ’77 parla già da romanista. L’augurio del bomber campione del mondo in Germania 2006 – attraverso Radio Centro Suono Sport – è condiviso da tutti i tifosi giallorossi. Il curriculum dell’attaccante nato a Pavullo è di quelli che fanno ben sperare: 161 reti divisi tra la “A” e le serie minori, più i 38 siglati in Bundesliga ed i 16 in azzurro. “Sono straconvinto di essere il 2 gennaio a Roma” ha assicurato questa mattina il giocatore; ormai è prossimo a vestire la maglia della Roma. Restano alcuni dettagli da limare, come le modalità del divorzio per sei mesi con il Bayern Monaco. Il tanto sospirato annuncio dovrebbe arrivare proprio il secondo giorno dell’anno nuovo, anche se non sono escluse sorprese per cui Toni potrebbe arrivare nella città eterna con qualche giorno di anticipo, rispetto alla data indicata, e sostenere già le visite mediche. “Sono molto carico, voglio questa situazione e alla fine succederà”. E’ anche l’augurio di tutti i sostenitori della Sud che potranno (forse) ammirare il suo gesto d’esultanza già al Flaminio nell’amichevole contro la Cisco (il 2 gennaio alle ore 15,00). Aspettando l’appuntamento ufficiale, fissato per mercoledì 6 gennaio a Cagliari, ore 15, allo Stadio Sant’Elia.
CICINHO CHOCCicinho vuole tornare in Brasile e lasciare così la Roma. Ha fretta di abbandonare la Capitale e rientrare nel suo paese d’origine. L’esterno carioca, attraverso il sito Globoesporte.com, ha annunciato la sua decisione: “Ho già chiarito qual e’ la mia volontà e ho detto che volevo ritornare, ma il San Paolo non e’ in condizione di comprarmi”.

Montali: “E’ nel dna della Roma lottare per lo scudetto”

 Il dirigente giallorosso Gian Paolo Montali, intervenuto ai microfoni di Radio Radio, ha parlando del momento positivo che sta attraversando la Roma dopo il suo arrivo in società:

Quando è arrivato che squadra ha trovato?
“Ho capito subito che dentro lo spogliatoio c’era un clima eccezionale, me l’ha detto anche Ranieri quando è stato il momento di venire a Roma. Aveva ragione lui, siamo veramente un ottimo spogliatoio e quando ci sono queste basi, queste caratteristiche vuol dire che si è lavorato bene prima, quindi, che la società ha scelto degli uomini giusti e che ci sono le basi per costruire sopra un progetto molto ambizioso. L’unica cosa che voglio dire che riguarda me è che non sono uno abituato a lavorare nei posti per arrivare quarto, quinto, terzo ho sempre cercato di lavorare per arrivare solo primo. Voglio portare un pò quella che è la mia mentalità, è vero che rischi pensando in grande anche di non riuscire ad arrivare, quindi viaggiare un pò di aspettative. Però io credo che nella vita, soprattutto nello sport chi ha il coraggio di pensare in grande ottiene in grande, chi pensa in piccolo ottiene in piccolo. La fortuna di questa squadra è proprio quella di avere delle persone speciali, quindi io ritengo la Roma una squadra speciale. Per questo secondo me deve avere il coraggio di osare ed è quello che questi ragazzi stanno facendo in una maniera, a mio avviso, sensazionale”.

Kuranyi stop, Adriano in pole position. Cska Mosca-Roma: contatto a Nyon per Cicinho

 Frenata, nel tragitto che va da Gelsenkirchen, città tedesca che ospita lo Schalke 04, a Roma. Su quella strada stava viaggiando la trattativa che avrebbe dovuto portare Kevin Kuranyi in maglia giallorossa. Nelle ultime ore, il club di Trigoria ha fatto sapere, a chi sta portando avanti la negoziazione in Italia, di voler rimandare il discorso a giugno. Di fronte alla richiesta dei tedeschi, circa 2 milioni di euro, la dirigenza giallorossa ha fatto dietrofront. La motivazione ufficiale: la Roma è interessata a Kuranyi per la prossima stagione. Quella ufficiosa: al Fulvio Bernardini non dispongono, al momento, della somma necessaria. Il giocatore, nel quartier generale romanista, vanta diversi estimatori. A cominciare da Claudio Ranieri, che lo ha messo in cima alla lista dei desideri consegnata a Daniele Pradè. Lo stesso direttore sportivo ritiene azzeccata la scelta di Kuranyi. Ma bisogna fare i conti con un bilancio severissimo: bisogna vendere, prima di tutto. Secondo alcuni, la Roma dirotterà i suoi sforzi su Adriano: con il brasiliano, che è proprietario del suo cartellino, il club dei Sensi si troverebbe a dover discutere esclusivamente l’ingaggio.

Calcio, valori in gioco, Pradè: “Il Panathinaikos? L’importante era evitare il Liverpool”. Juan: “Non sono ancora al 100% ma lo sarò presto”

 Oggi va in scena l’evento “Calcio, valori in gioco” presso l’aula magna della università Lumsa. Presenti gli esponenti del mondo dello sport e del mondo ecclesiastico. In rappresentanza della Roma il direttore sportivo giallorosso Daniele Pradè ed il difensore brasiliano Juan, giunti poco prima delle 18,00 presso l’aula magma. Presenti anche i presidenti della Figc e della Lega Professionisti Giancarlo Abete e Maurizio Berretta. Daniele Pradè è intervenuto parlando del sorteggio di Europa League di questa mattina che ha accoppiato la Roma al Panathinaikos per i sedicesimi di finale: “E’ una squadra forte, che combatte ed ha giocatori forti come Gilberto Silva, Karagunis, Seitaridis, Katsuranis. L’importante è giocare bene in Grecia, se ci facciamo trovare pronti all’appuntamento siamo una squadra forte anche noi. Un avversario valeva l’altro tranne il Liverpool, le altre erano tutte allo stesso livello. Le dichiarazioni di Guberti? Non ha detto nulla di grave. È stato frainteso, ha voglia di giocare, la decisione la prenderemo ai primi di gennaio”.

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