De Rossi: “La società? Se venisse qualcuno in grado di comprare i campioni saremmo tutti contenti”

 Daniele De Rossi è l’ospite speciale della presentazione dei nuovi scarpini dell’Adidas: Predator X. Il centrocampista della Roma è arrivato presso l’Adidas Store di via del Corso 475 verso le ore 14. Le scarpe sono personalizzate per il numero 16 giallorosso: sul lato della calzatura c’è il nome della figlia Gaia e sul tacco un’immagine stilizzata del Colosseo.
Circa una cinquantina i tifosi presenti alla presentazione.

Udinese-Roma 2-1: Ranieri in balia della (sua) squadra

 Imprevedibile che sei, Roma. Giochi bene nei minuti iniziali, prendi un gol e ti smarrisci; finisci il primo tempo in piedi grazie a De Rossi; resti in dieci e non subisci per tutto il secondo tempo; come l’arbitro ristabilisce la parità numerica vai al tappeto e porti a casa la terza sconfitta consecutiva. Imprevedibile che sei, fallisci il pari con Vucinic e poi non vedi più il pallone. E Ranieri, adesso, cosa ti dirà? Saprà parlarti, saprà forgiarti, saprà farti rialzare, anche se non ti ha costruita lui? Interrogativi in mezzo a poche, amare, certezze: senza Totti non sai segnare, anche con Juan sei un colabrodo.
LA PARTITA – La Roma è pimpante nei primi venti minuti. Il reparto offensivo sembra a proprio agio nel 4-2-3-1 disegnato da Ranieri. Vucinic si presta spesso a fare da sponda per gli inserimenti dei compagni. Quando l’Udinese capovolge l’azione, sbatte sulle chiusure di Juan. Poi la sbandata che non ti aspetti.

De Rossi si è perso mentre cercava la Roma

Indice puntato verso Daniele De Rossi. Dalle pagine de Il Romanista, infatti, si snoda una lunga e dettagliata analisi inerente alle prestazioni del centrocampista giallorosso che fatica a garantire prestazioni convincenti come nei tempi migliori. De Rossi avrebbe, secondo il quotidiano, smesso di essere un trascinatore e di garantire quella preveggenza tattica tipica dei migliori. Con la squadra che si è sfaldata, in definitiva, il primo a perdersi è stato proprio il centrale romano. Nonostante i numeri delle prime partite di campionato lo escludano dalla lista dei peggiori, De Rossi viene spronato a dare e fare di più perchè uno come lui – sempre e a prescindere – ha la capacità di essere un trascinatore per ciascun elemento della rosa. Testuale:

Roma-Livorno: la rassegna delle formazioni

Più di una ipotesi suggestiva all’orizzonte – ce ne parla l’articolo apparso oggi su Il Corriere dello Sport che riportiamo integralmente in calce – ma anche la sensazione che Claudio Ranieri si affidi allo zoccolo duro e all’ossatura su cui sta puntando in questo periodo. Inamovibile Alexander Doni. Philippe Mexes dovrebbe conservare il posto di centrale e affiancare Nicolas Burdisso, con John Arne Riise e il rientrante Marco Cassetti a incidere sulle fasce.
Alle spalle della coppia d’attacco formata da Mirko Vucinic e Jeremy Menez, lavorerà un reparto di mediana a quattro nel quale Daniele De Rossi e David Pizzarro si avvarrano del supporto di Simone Perrotta e Rodrigo Taddei. Il Livorno potrebbe regalare la sorpresa di Cristiano Lucarelli in panchina e Serse Cosmi farebbe in tal caso affidamento sulle doti offensive di Tomas Danilevicius e Antonio Candreva.
L’azzardo avanzato dalle pagine del quotidiano sportivo, invece, è quello dell’utilizzo di Faty. Testuale:

Fulham-Roma, rigore ai giallorossi: tra De Rossi e Pizarro, al dischetto ci va Menez

Un articolo odierno apparso sulle pagine de Il Romanista riprende la’ttimo del rigore assegnato alla Roma nel corso della gara contro il Fulham. Ci si aspettava sul dischetto Daniele De Rossi o David Pizarro. Ci è finito Jeremy Menez, che ha calciato facendosi parare il rigore (bravo, nella circostanza, Schwarzer a indovinare la traiettoria e parare il tiro:

Ranieri a Mexes: “Rosetti, ancora non hai capito perchè ci mandano lui?”

 Dopo averne analizzato in più di una modalità le decisioni assunte, ci si ritrova a parlare di nuovo di Roberto Rosetti, giudice poco imparziale – a detta di molti – della gara tra Milan e Roma. Su Il Messaggero in edicola oggi, più di un retroscena relativo alle fasi successive del match: attimi concitati nei quali i calciatori della Roma e il direttore di gara si sono rivolti la parola e hanno puntato l’indice gli uni contro l’altro.
Per Rosetti, ritornello prevedeibile: è colpa della Roma – queste a grandi linee le parole del direttore di gara – se il Milan ha rimontato e vinto. Ancora: responsabilità tutte giallorosse, questa l’evoluzione del Rosetti pensiero, se gli ospiti non sono riusciti a rimontare per esempio sfruttando l’azione nel corso della quale Daniele De Rossi si è fermato in ottima posizione pensando di essere in fuorigioco.

Roma-ldinho show nel primo tempo, poi Ronaldinho si adegua

E’ arrivata in malo modo la prima sconfitta in campionato della gestione Ranieri. Portandosi dietro, cioè, una coda di polemiche che terrà banco una settimana intera. Indice puntato contro Rosetti che ha inciso sul match più di quanto ad un direttore di gara sia consentito: poca uniformità di giudizio nelle decisioni del direttore di gioco, più di una decisione dubbia. Due squadre molto simili, Milan e Roma: una rosa imbottita di nomi la cui sola lettura pare garanzia di affidabilità. Campioni del calibro di Clarence Seedorf e Andrea Pirlo, Daniele De Rossi e David Pizarro.
E poi Alessandro Nesta, Philippe Mexes, Ambrosini, Vucinic. Rose di talenti di prim’ordine che, amalgamati nelle rispettive squadre continuano a dare una sensazione di incompiutezza. Manca sempre qualcosa, a Milan e Roma. Che se ne stanno in seconda fascia, a capire in che sperare. A cosa ambire. Dopo la vittoria di ieri, la classifica vede i rossoneri un punto sopra ai giallorossi: 12 a 11, settimi col Palermo i rossoneri e ottavi con Bari, Chievo e Udinese i giallorossi. Si assomigliano,le squadre di Ranieri e Leonardo anche nella capacità di portare a casa l’impresa contro chiunque, oltre che nell’incapacità di dare continuità ai risultati.
La Roma di ieri, per tutti i primi 45′ ha legittimato nel migliore dei modi le parole che il suo allenatore aveva speso in settimana:

Milan-Roma: il Diavolo (in) veste Pato-Ronaldinho; la Lupa allatta un 4-5-1?

 Il Diavolo e la Lupa. In prima assoluta, stagione 2009/10, stadio Giuseppe Meazza. Si gioca stasera, alle 20.45, il posticipo dell’ottava giornata. Il palcoscenico serale, quello dei grandi appuntamenti, è tutto per loro. Milan e Roma. Eppure, fosse una pellicola, la partita somiglierebbe molto a un dramma che parte nel peggiore dei modi: due squadre in cerca di autore, infatti, stanno vivendo lo scorcio iniziale di campionato nel tentativo di capire a quali traguardi ambire. Entrambi, rossoneri e giallorossi, in grado di garantire sulla carta più di quello che fino ad oggi ha mostrato il campo: talenti e campioni di assoluto livello non hanno ancora convinto. Mentre, tra le due, la Roma ha vinto un po’ di più. I numeri.
PRECEDENTI.
Per quanto gli scontri diretti a San Siro parlino nettamente rossonero, va registrata l’inversione di tendenza degli ultimi anni.

Brosco sicuro: “Totti, De Rossi e Mexes i miei riferimenti”

Riccardo Brosco, da capitano della Primavera giallorossa nella stagione 2008/09 al passaggio in cadetteria.
Il giovanissimo difensore ha quale mandato quello di farsi le ossa e accumulare la maggiore esperienza possibile per tornare, un giorno, a fare la differenza nelle fila della società capitolina.
Laroma24.it ha contattato il calciatore strappando una piacevole e dettagliata intervista che vi proponiamo integralmente:

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