Roma, indice puntato contro la difesa

 Eccezion fatta per il pari a reti bianche dell’esordio all’Olimpico contro il Cesena, la Roma ha poi incassato nove reti nelle successive tre gare. Sotto accusa il reparto difensivo, dopo la follia di Nicolas Burdisso, la partenza stentata di Juan e le incertezze di Philippe Mexes. Da La Gazzetta dello Sport:

Un colabrodo ha meno buchi della difesa della Roma. Dodici gol subiti in cinque partite ufficiali. La peggiore difesa del campionato (7), primato condiviso con l’Udinese. Da un momento all’altro Ranieri è punto sul vivo, lui che sul «primo: non prenderle» ci ha costruito una carriera. Catenacciaro non si può definirlo, per carità ci resta male, ma certo non è Zeman. «L’anno scorso siamo stati la terza miglior difesa del campionato. Io pensavo addirittura di migliorarmi».

I mali della Roma

 Imperversa sui quotidiani la caccia ai problemi della formazione capitolina. Tra i tanti mali, Il Tempo edizione odierna ne individua tre: troppi infortunati, involuzione tattica e di gioco, mancanza di riferimenti fuori dal campo. Testuale:

Un «male» contro il quale Ranieri ha provato a lottare in ogni modo chiedendo alla Roma tutto e di più, cercando anche di spostare l´attenzione del mondo dalla squadra. Come in occasione dello sfogo di sabato scorso quando ha provato a dare un´ulteriore spinta emotiva ai suoi: ma poi ha dovuto fare i conti con quello che non ha.  Problemi per i quali la partita contro il Bologna è servita, qualora ce ne fosse stato bisogno, da cartina tornasole: la Roma tiene mezz´ora prima di crollare, ha troppi infortunati, sembra vivere una fase di involuzione tattica e di gioco e, dulcis in fundo, fatica a trovare i soliti riferimenti fuori dal campo.

Roma in crisi: è solo fattore mentale?

 Una vittoria avrebbe potuto guarire ogni male – laddove la crisi fosse dovuta a cause mentali – ma se i tre punti tardano a venire, diventa inevitabile chiedersi se la Roma non paghi anche una forma fisica quantomeno approssimativa. Da Il Giornale:

Questa Roma, come dice Ranieri, avrà pure le palle, ma appare sempre più convalescente dal punto di vista fisico e psicologico. E nell’ultimo quarto d’ora butta via un successo che stava conquistando senza esaltare.

Ranieri, il momento più difficile

 La Roma non gira, Claudio Ranieri paga la mancanza di gioco e la crisi di risultati ma deve pure rapportarsi a uno spogliatoio che non pare più compatto intorno al suo tecnico. Da Il Tempo:

La Roma spaccata prova a rimettere insieme i suoi cocci. Il tracollo di Monaco ha sancito la crisi giallorossa e creato una spaccatura tra l’allenatore e il capitano. I panni sporchi vanno lavati in famiglia e allora, dopo la polemica in pubblico di mercoledì sera, ieri Ranieri e Totti si sono chiusi dentro una stanza di Trigoria per un confronto. Al tecnico non è piaciuto sentirsi dare del «catenacciaro» da Totti, deluso per la seconda sostituzione in quattro giorni e la terza sconfitta in quattro partite. A mente fredda il capitano ha provato a smorzare i toni, ma al tempo stesso ha ribadito che dietro la sua battuta polemica sul «catenaccio» c’è del vero: gran parte della squadra non ha condiviso la rinuncia totale al gioco nella partita con il Bayern. Ranieri ha ascoltato, capito, ma pure replicato: «In questo momento possiamo giocare soltanto così».

Il Messaggero: Ranieri, errori tattici evidenti

 E’ l’analisi di Roberto Renga, giornalista de Il Messaggero che imputa la brutta partenza giallorossa a errori tattici di Claudio Ranieri. Testuale:

I segnali negativi c’erano tutti: bastava interpretarli ed è ciò che abbiamo fatto, rischiando di passare per amici di qualcuno e nemici di altri. Speravamo, mettendo le cose per iscritto, di agevolare il percorso della Roma. Ammettiamo la sconfitta, ma non alziamo bandiera bianca. E’ il momento di dirsi le cose in faccia, tirando piatti e argenteria. Ranieri l’ha capito e ha lungamente parlato con la squadra e con Totti, ancora offeso per come si era (non) giocato a Monaco.

“Roma, rispetta i tifosi”

 L’invito è di Gian Paolo Montali che, dopo un avvio critico e difficoltoso, sollecita la Roma a impegnarsi con ogni forza per rispettare la tifoseria. Da Il Corriere dello Sport:

Non sono felice, ma resto fiduciosa. Ora dobbiamo ripartire subito» . Rosella Sensi arriva in aeroporto dopo i giocatori, non ha ancora letto i giornali, ma capisce già l’aria che tira. Di turbolenze come queste, da presidente, ne ha già vissute molte. Non si fa trovare impreparata. Primo provvedimento, dopo aver letto i giornali in aereo, è quello di imporre un silenzio stampa “parziale”. Parleranno solo l’allenatore e i dirigenti.

Tifosi Roma: vogliamo bene solo alla maglia

Difficile qualunque tipo di analisi che precluda dalla delusione e dall’amarezza. Sfiducia, certo, e rassegnazione a dover attendere una stagione migliore. Una stagione così era assolutamente impensabile, almeno dopo la vittoria sul Chelsea in Champions e l’eliminazione ai rigori da parte dell’Arsenal. Proprio da lì sono arrivati i problemi della Roma, la squadra ha staccato la spina, come se non avesse più la forza di lottare. Dopo una settimana tribolata, contro il Chievo, tutto ci saremmo aspettati tranne che uno squallido 0-0.

Si squallido, perché i giallorossi hanno giocato discretamente un tempo sparando a salve contro un Sorrentino in stato di grazia, ma nella ripresa è finita la benzina e hanno rischiato anche di perdere. A questo punto anche la Coppa Uefa è in forte dubbio, infatti il Palermo andrà a Siena, ma i bianconeri con i tre punti sul Napoli sono salvi, mentre la Roma andrà a far visita ad un Cagliari che è ancora in lotta per l’Europa, e vuole vendicare le cinque reti subito ieri contro Miccoli e compagni.

Roma, vinci e scaccia la crisi!

Il sei Dicembre del 2008 in una gelida serata di Verona, la Roma conseguì una vittoria di misura firmata Jeremy Menez, una prodezza di quelle incredibili, tiro al volo di contro balzo con palla all’incrocio dei pali, su assist di Totti.

Quella Roma era in forte ripresa, veniva dalla vittoria contro la Fiorentina e da sette risultati consecutivi, dopo un periodo davvero buio: risultati che fecero credere a tutti i tifosi che il peggio fosse passato, e che i nostri ragazzi avessero ripreso a correre.

Sono passati quasi cinque mesi, ma la situazione non è la stessa.

La Roma è quasi fuori dalla zona Champions e soltanto un miracolo potrebbe rimetterla in corsa.

Che fine ha fatto il gruppo unito dello scorso anno?

Ora, sotto a chi tocca. Le ultime parole di Luciano Spalletti in seguito alla sconfitta contro la Fiorentina erano state eloquenti: “Dovremo gestire la delusione dei nostri tifosi mettendoci la faccia“. Poco male, anche perchè è difficile trovare un elemento positivo in seguito ad una stagione deludente.

Affiorano i ricordi della delusione in seguito all’eliminazione dalla Champions League contro l’Arsenal e, con tutta franchezza, ci sentiamo di dire che in quella circostanza, a differenza che ora, nessuno aveva avuto molto da ridire. Riconoscendo alla formazione giallorossa di essersela giocata fino in fondo con cuore, generosità, sacrificio. Una prova non vincente ma carica di note armoniose. Dopo i Viola, invece, una stonatura dietro l’altra.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.