Pace fatta fra Totti e Balotelli

 Il Messaggero:

Super Mario Balotelli non è mai stato banale e lo dimostra anche nell’intervista rilasciata a DeeJay Football Club. Parla di tutto, da José Mourinho all’Inter, passando per la sua fede rossonera e per Totti: «Il calcetto me lo ha rifilato perché durante la gara gli ho detto che stava facendo un po’ il bambino. Tutto risolto? È un grande campione e lo stimo, quella volta ha sbagliato, ma rimane il giocatore simbolo del calcio italiano».
Ma Balotelli parla anche di Inter: «Io ho grande rispetto per Moratti, ai nerazzurri devo quasi tutto, sono stati anni fantastici. Ho avuto qualche problema nell’ultimo periodo e allora ho deciso di andare via. Il rapporto con quasi tutti i miei compagni era buono. Se Mourinho mi ha chiamato? Sì, prima che io andassi al City. Se mi voleva a Madrid? Chiedetelo a lui. Un giorno mi ha detto che ero così forte che avrei dovuto giocare sempre negli ultimi 20’ per cambiare il corso della gara. Io gli chiedevo il perché non giocassi titolare se ero il più forte, ma lui mi rispondeva che gli altri lo meritavano di più. Mourinho come allenatore è il numero uno, lui e Mancini sono i migliori».

Cassano e Balotelli: l’Italia di Prandelii

 La Stampa:

Quando, un mese fa esatto, il nuovo ct azzurro Cesare Prandelli fece visita al suo predecessore Marcello Lippi, qualcuno pensò che il pranzo di cortesia potesse tradursi in uno scambio di suggerimenti. «Marcello resta il tecnico campione del mondo…», disse Prandelli sulla strada di ritorno da Viareggio. Punto e a capo perché ora che è nata la prima, «sua», Italia, appare ancora più evidente come il Cesare nazionale abbia cambiato rotta rispetto al recentissimo passato.

Riva: “Ora tutti criticano Totti, il massacro a Francesco non mi sta bene”

 Gigi Riva, 65 anni e dirigente della Nazionale, ha commentato al Messaggero, il calcione di Francesco Totti a Balotelli:

«Un brutto fallo, proprio brutto. Credo che, rivedendolo, si sarà sorpreso lui. Un fallaccio. E si sarà pentito di quel comportamento».
Che cosa accade nella testa di un giocatore in quei frangenti?
«Non ti riesci a trattenere. Non ragioni. Non stai certo a pensare che rischi l’espulsione o la squalifica. A quelle pensi a freddo».
A lei è mai capitato?
«Certo, anche in Nazionale. Alcuni avversari stranieri imparavano in modo premeditato alcuni insulti, cioè studiavano poche parole di italiano, e potete capire quali, per provocarci. Nei primi anni di carriera ho reagito, poi mi sono reso conto che non potevo continuare così».

Il caso Totti-Balotelli: a farne le spese sarà Montali

 Il caso Totti: a farne le spese potrebbe esserne Gian Paolo Montali. Questa è la tesi della Gazzetta dello Sport:

Gian Paolo Montali rischia di essere la prima vittima dell’affaire-Totti. Non ha dato il calcione a Balotelli, ma ha una grande colpa agli occhi di chi lo sta osteggiando da diverso tempo: vuole far diventare la Roma una società di respiro internazionale, con orizzonti ben più ampi del Raccordo Anulare. Il pretesto è arrivato con le dichiarazioni sul fallo di Totti, successivamente rettificate dopo le pressioni della società. Montali ha detto che «il gesto non è da Roma» ed è stato un complimento alla Roma, ma il mondo romanista, a cominciare dai vertici della società, ha interpretato questa dichiarazione come un’offesa a Totti. Montali ha fatto marcia indietro ed è molto triste che un uomo di sport come lui sia costretto a piegarsi a certe logiche.

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