Allenatori Roma: Wenger vuol dire guadagni

 Allenatori Roma: Arsene Wenger potrebbe essere, in caso di cambio in panchina, l’allenatore per eccellenza che sta cercando la nuova Roma targata DiBenedetto. Con lui al timone, l’Arsenal ha guadagnato sotto diversi aspetti. Dal Corriere dello Sport:

LE MOSSEWenger ha la fa­ma di scovatore di talenti ed è sicuramente meritata, ma è anche un’abile operatore di mercato con elementi già se­mi- affermati. Vedi Vermae­len, costato 9,5 milioni dal­l’Ajax, oggi ne vale il doppio. O Van Persie, una scommes­sa costata 4,5 milioni oggi sarebbe venduto per 25 se non 30. Per una società, Wenger à la gallina dalle uo­vo d’oro, sforna campioni – dal vivaio o dal mercato – senza spendere e vendendo sem­pre molto, molto bene.

Allenatore Roma: l’alternativa a Montella è Wenger

 Allenatore Roma: ancora incerto il nome del futuro tecnico giallorosso. Vincenzo Montella appare la scelta più facile, ma restano comunque alcune piste calde, come quella di Arsene Wenger.
Dal Corriere dello Sport:

La situazione del futuro allenatore della Roma non è an cora chiara. I nuovi dirigenti devono decidere e lo faranno entro la fine del mese. Vincenzo Montella resta in pole position, ma la sua non è l’unica candidatura. La sua posizione è uscita rafforzata dalle due prestazioni della squadra contro Milan e Inter, le due squadre più forti del campionato. Ma l’alternativa è un tecnico che lavora all’estero e che deve liberarsi.

Allenatori Roma: Montella vola verso la conferma

 Allenatori Roma: Vincenzo Montella vola verso la conferma. A meno di venti giorni dalla fine del campionato, l’Aeroplanino è in pole position per il ruolo di allenatore della Roma a stelle e strisce della prossima stagione. Da Leggo:

Poi c’è Ancelotti. Il tecnico del Chelsea si giocherà domenica all’Old Trafford l’ultima occasione di strappare la Premier al Manchester. In caso di successo non è esclusa una sua conferma sulla panchina dei Blues. Se invece dovesse essere esonerato, sposerebbe il progetto-Roma solo in presenza di grandi investimenti. Che, almeno per questa stagione, non ci saranno.

ALLENATORI ROMA: Herbert Burgess, mister del primo derby della storia

 Herbert Larry Burgess nato a Manchester nel 1883, è stato il secondo allenatore della storia dell’ AS Roma. Arrivato all’ottava giornata del campionato 1929-1930 per sostituire il breve interregno in panchina del romano Guido Baccani (ex Lazio). Il tecnico inglese aveva una grande esperienza sia come calciatore, nelle fila delle due squdre di Manchester (City e United), sia come allenatore (Mtk Budapest, Padova e Milan). Burgess ha teorie e metodi nuovi per il periodo. E’ un tecnico di poche parole (praticamente non ha mai imparato la lingua italiana), ma che trova una spalla importante nello storico massaggiatore romanista dell’epoca: Angelino Cerretti. Il quale dirà sempre che l’inglese è stato il miglior allenatore della Roma dei primi quaranta anni. Effettivamente era un maestro nell’impostare le proprie squadre con un gioco fatto di passaggi rapidi, e nel promuovere in campo lo scambio dei ruoli fra i giocatori con continui movimenti ad incrociare per disorientare gli avversari. La sua prima stagione fu abbastanza positiva, era il primo campionato disputato dalla Roma contro tutte le squadre del nord,  e si pensava ad un campionato di transizione. Il sesto posto finale regalava comunque più di qualche sorriso. Fu il tecnico che battezzò l’inaugurazione del tempio giallorosso per antonomasia, Campo Testaccio, e fu anche il coach del primo derby contro la Lazio.

ALLENATORI ROMA: William Garbutt, il primo “Mister”

 William Garbutt nato nel 1883 nella cittadina di Hazel Grove nell’Inghilterra nord-occidentale a poca distanza da Manchester, è stato il primo vero allenatore della Roma. Prima del suo arrivo, infatti, erano state disputate soltanto alcune amichevoli, guidate dal duo Piselli-King, ex giocatori dell’Alba e della Fortitudo, due delle squadre capitoline che fondendosi avevano contribuito a creare l’As Roma. Garbutt arrivò nella capitale dopo aver militato come calciatore nelle file del Blackburn e dell’Arsenal, ritirandosi ben presto per via di un infortnio, ma divenendo al Genoa (con il quale vinse 3 scudetti),  uno dei tecnici maggiormente apprezzati dell’epoca. A lui viene attribuita la defenizione di “Mister” data ancora oggi agli allenatori italiani. Venne accolto in questo modo nella città ligure e l’usanza prese presto il largo in tutta la penisola. Alla Roma fu portato dal presidente Italo Foschi che voleva una guida sicura per la neonata società e Garbutt, esperto e maestro nell’insegnare ai propri giocatori un gioco che sapesse sfruttare tutti gli spazi in campo, era l’uomo giusto. La lupa nel 1927, partecipò per la prima volta al campionato nazionale nel girone B (niente derby, la Lazio stava nel girone A), dovendo fronteggiare gli squadroni del nord.

Roma, spunta l’ombra di Lippi

 A ribadirlo è Tuttosport che, nell’edizione cartacea, avanza una indiscrezione: con Claudio Ranieri alla prova del nove, l’ombra di Marcello Lippi comincia ad affacciarsi dalle parti di Trigoria. Testuale:

Parole che hanno lasciato il segno. «Abbiamo rispolverato il catenaccio» si lascia scappare Totti (alla seconda sostituizione consecutiva) mercoledì notte prima di salire sul pullman che lo attende nel garage dell’Allianz Arena. Apriti cielo. Tanto basta, infatti, per far impazzire un’intera città e far salire sul banco degli imputati Ranieri. E poco importa se già oggi si verrà a sapere che nell’incontro tenutosi ieri a Trigoria è avvenuto l’atteso chiarimento, con il capitano che si è giustificato dicendo che si trattava solo di una battuta (ma ricevendo in cambio assicurazioni che quando la Roma starà meglio fisicamente si vedrà una squadra più offensiva): il tecnico, agli occhi della tifoseria, già appare in bilico.

Allenatori Roma: Alfred Shaffer, tecnico del primo scudetto

 Alfred Shaffer è l’allenatore che ha guidato la Roma alla conquista del suo primo scudetto. Giunto nella capitale nel 1939 cominciò ad allenare i giallorossi dalla 27a giornata prendendo il posto di Guido Ara e concludendo al 7° posto una pessima stagione. Il campionato seguente, quello della stagione 1940/41, fu addirittura peggiore.
La Roma arrivò undicesima, unica cosa da portare in risalto, i 18 gol del giovane attaccante Amedeo Amadei che nella classifica finale dei marcatori fu secondo soltanto all’attaccante del Bologna Ettore Puricelli. Il 1941 fu l’anno dei primi bombardamenti nel nord-Italia e una serie di circostanze contingenti, tra le quali la chiamata di molti calciatori alle armi, favorì cambiamenti radicali in vetta.
 A giovare della situazione fu propio la Roma di Shaffer che parti a razzo grazie ai gol di Amadei e si ritrovò prima al giro di boa inseguita dal Torino. Nel girone di ritorno ci fu un testa a testa da brividi tra i giallorossi e i granata con sorpassi e controsorpassi.
Il 14 giugno 1942, all’ultima giornata, battendo il già retrocesso Modena al termine di una straordinaria cavalcata, la Roma divenne Campione d’Italia per la prima volta nella sua storia. Soddisfazione non da poco per l’allenatore ungherese che però l’anno seguente, stagione 42/43, dopo una serie di risultati deludenti fu allontanato e a prendere il suo posto fu il connazionale Geza Kertesz. Un vero peccato perchè in realtà la stagione di Shaffer era iniziata sotto i migliori auspici.

Allenatori Roma: William Garbutt, primo “Mister”…

 William Garbutt, nato ad Hazel Grove in Inghilterra il 9 gennaio 1883, fu il primo allenatore della storia dell’AS Roma.
Garbutt allenò la squadra capitolina per due stagioni, dal 1927 al 1929 e fu fortemente voluto dal primo presidente giallorosso Italo Foschi che riuscì a strapparlo al Genoa dove aveva appena conquistato il tricolore.
Nel suo primo anno sulla panchina della Roma, Garbutt si piazzò all’ottavo posto nel Girone B Divisione Nazionale e vinse la Coppa CONI, antenata della Coppa Italia. Alla fine della seconda e ultima stagione da allenatore della Roma, l’inglese concluse il campionato al terzo posto nel Girone A Divisione Nazionale.
Garbutt fu il primo di una lunga serie di allenatori stranieri della storia giallorossa e nell’arco della sua carriera allenò anche Napoli, Athletic Bilbao e Milan. In realtà nel campionato italiano legò il suo nome a quello del Genoa CFC, prima società calcistica italiana e con lui la prima a servirsi di un allenatore professionista. Al suo arrivo in Italia, venne salutato come Mister Garbutt: di qui, secondo gli storici del calcio, l’appellativo Mister con cui vengono chiamati i tecnici del pallone.