Allenatori Roma: Baar,Kovacs,Barbesino e Ara i 4 prima della guerra

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Jonas Baar, Lajos Kovacs , Luigi Barbesino e Guido Ara furono quattro allenatori che guidarono la Roma negli anni antecedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale. In questi nove anni (1932/1940) la squadra giallorossa si posizionò sempre nelle prime dieci posizioni della classifica di Serie A.
Il primo di questi, Jonas Baar, si sedette sulla panchina della Roma alla 10° giornata della stagione 31/32 prendendo il posto dell’inglese Herbert Burgess. In realtà Baar era già parte dell’organigramma della Roma in quanto era stato ingaggiato per allenare le riserve. Fu Consigliato alla Roma dal santone del calcio austriaco Hugo Meisl in occasione della partita di Coppa Europa persa dai giallorossi contro il First Vienna.
La Roma terminò quella stagione classificandosi al 3° posto. Jonas Baar rimase alla guida della Roma fino alla 6° giornata della stagione successiva (1932/1933), dalla 7° a prendere il suo posto fu l’ungherese Lajos Nems Kovacs fresco di promozione in serie A sulla panchina del Padova. Quella di Kovacs fu una stagione tutt’altro che esaltante che la Romà concluse  al 5° posto collezionando 14 vittorie, 11 pareggi e 9 sconfitte.
All’inizio del campionato 1933/1934 a sedersi sulla panchina della Roma fu Luigi Barbesino che rimase al timone fino alla stagione 1936/1937 al termine della quale raggiunse la finale di Coppa Italia.
Barbesino conquistò quella finale ma in realtà a disputarla e a perderla per 1-0 con il Genoa fu l’allenatore piemontese Guido Ara che dopo aver allenato la Fiorentina guidò i giallorossi per tre stagioni fino al 1940. Dopo una serie di risultati altalenanti e l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Juventus, alla 26esima giornata fu esonerato e a prendere il suo posto fu l’ungherese Alfred Schaffer.
Anche quest’ultimo fu un campionato fallimentare al termine del quale i giallorossi si posizionarono al 7° posto della classifica. Fu inoltre, l’ultimo anno della Roma a Campo Testaccio, tana dei lupi destinata ad entrare nella leggenda.

Guido Ara

Jonas Baar, Lajos Kovacs , Luigi Barbesino e Guido Ara furono quattro allenatori che guidarono la Roma negli anni antecedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale. In questi nove anni (1932/1940) la squadra giallorossa si posizionò sempre nelle prime dieci posizioni della classifica di serie A.

Il primo di questi, Jonas Baar, si sedette sulla panchina della Roma alla 10° giornata della stagione 31/32 prendendo il posto dell’inglese Herbert Burgess. In realtà Baar era già parte dell’organigramma della Roma in quanto era stato ingaggiato per allenare le riserve. Fu Consigliato alla Roma dal santone del calcio austriaco Hugo Meisl in occasione della partita di Coppa Europa persa dai giallorossi contro il First Vienna.

Roma 1936-37
La Roma terminò quella stagione classificandosi al 3° posto. Jonas Baar rimase alla guida della Roma fino alla 6° giornata della stagione successiva (1932/1933), dalla a prendere il suo posto fu l’ungherese Lajos Nems Kovacs fresco di promozione in Serie A sulla panchina del Padova. Quella di Kovacs fu una stagione tutt’altro che esaltante che la Romà concluse  al 5° posto collezionando 14 vittorie, 11 pareggi e 9 sconfitte. All’inizio del campionato 1933/1934 a sedersi sulla panchina della Roma fu Luigi Barbesino che rimase al timone fino alla stagione 1936/1937 al termine della quale raggiunse la finale di Coppa Italia.
Barbesino conquistò quella finale ma in realtà a disputarla e a perderla per 1-0 con il Genoa fu l’allenatore piemontese Guido Ara che dopo aver allenato la Fiorentina guidò i giallorossi per tre stagioni fino al 1940. Dopo una serie di risultati altalenanti e l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Juventus, alla 26esima giornata fu esonerato e a prendere il suo posto fu l’ungherese Alfred Schaffer. Anche quest’ultimo fu un campionato fallimentare al termine del quale i giallorossi si posizionarono al 7° posto della classifica. Fu inoltre, l’ultimo anno della Roma a Campo Testaccio, tana dei lupi destinata ad entrare nella leggenda.
Federico Capuzzo

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