Sorrentino: “Indossare la maglia della Roma sarebbe un onore”

di Redazione Commenta


 Stefano Sorrentino è reduce da una stagione importante: il suo Chievo si è salvato con buon anticipo anche grazie al rendimento eccellente del portiere clivense. Ora, come succede da qualche anno a questa parte, il nome di Sorrentino viene accostato in maniera evidente alla Roma. Puntuale come la cambiale, il meccanismo si sta ripetendo anche stavolta: già si parla di uno scambio tra estremi difensori. Curci a Verona e il clivense, appunto, a Roma. L’ottimo campionato non è servito per fargli conoscere il giro della Nazionale ma, intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, Sorrentino dice di non aver preso male la mancata convocazione.
SCAMBIO CON CURCI.Questo non lo so. So di piacere alla Roma come so che Curci piace al Chievo. Ma non posso dire che c’è una trattativa. Posso parlare per me, il fatto di piacere alla Roma è un piccolo tormentone di alcuni estati, vediamo se sarà qualcosa di più reale“.


RISERVA. Approdassi nella Capitale, penso che ci saranno delle possibilità per tutti quanti, poi deciderà l’allenatore. Certo non partirei secondo a nessuno: vorrei giocarmi le mie chance, basta guardare anche la carriera di Julio Sergio che, partito terzo, ha finito primo. Sarò uno dei portieri della squadra dove andrò, poi deciderà il mister“.
LA ROMA.Tutti sappiamo quanto è importante e gratificante poter indossare la maglia della Roma, essere accostato ad una società così  è già un grande onore, poi farne parte lo è ancora di più. In più se ci mettiamo la Supercoppa, la Champions e la possibilità di riuscire a togliersi qualche soddisfazione“.
AFFARE FATTO?No, non si è fatto nulla..si parlava in un caso futuristico nell’eventualità di uno scambio, ancora nessun contatto“.
NAZIONALE.Un pensiero l’ho fatto, perché comunque ho giocato 37 partite su 38 disputando un ottimo campionato. Dopo l’infortunio di Buffon e la chiamata di altri ho capito che per me non c’era spazio. Io più di cercare di parare tutte le domeniche non potevo. Magari è meglio portare un portiere di una squadra che lotta per la Champions League che uno che è in una squadra che ha lottato per la sopravvivenza“.


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