Kuranyi stop, Adriano in pole position. Cska Mosca-Roma: contatto a Nyon per Cicinho

 Frenata, nel tragitto che va da Gelsenkirchen, città tedesca che ospita lo Schalke 04, a Roma. Su quella strada stava viaggiando la trattativa che avrebbe dovuto portare Kevin Kuranyi in maglia giallorossa. Nelle ultime ore, il club di Trigoria ha fatto sapere, a chi sta portando avanti la negoziazione in Italia, di voler rimandare il discorso a giugno. Di fronte alla richiesta dei tedeschi, circa 2 milioni di euro, la dirigenza giallorossa ha fatto dietrofront. La motivazione ufficiale: la Roma è interessata a Kuranyi per la prossima stagione. Quella ufficiosa: al Fulvio Bernardini non dispongono, al momento, della somma necessaria. Il giocatore, nel quartier generale romanista, vanta diversi estimatori. A cominciare da Claudio Ranieri, che lo ha messo in cima alla lista dei desideri consegnata a Daniele Pradè. Lo stesso direttore sportivo ritiene azzeccata la scelta di Kuranyi. Ma bisogna fare i conti con un bilancio severissimo: bisogna vendere, prima di tutto. Secondo alcuni, la Roma dirotterà i suoi sforzi su Adriano: con il brasiliano, che è proprietario del suo cartellino, il club dei Sensi si troverebbe a dover discutere esclusivamente l’ingaggio.

Mercato attacco: Adriano subito, Cavani a giugno

 Da La Gazzetta dello Sport:

Quasi automatico. La Roma torna a un passo dagli in­troiti della zona Champions Le­ague e le voci di mercato decol­lano. Stavolta, però, il club gial­lorosso si muove davvero. E per l’attacco, scadenzando gli inter­venti fra inverno ed estate. Sogni e bisogni A gennaio le ope­razioni possono essere fatte a solo a costo zero, tenendo con­to che fra le caratteristiche di chi arriverà ci dev’essere anche quella di saper accettare la pan­china, visto che la concorrenza di Totti e Vucinic appare sem­pre di primo livello. Comincia­mo da Adriano, proprietario del suo cartellino e che guada­gna circa 2 milioni d’ingaggio. Dice il suo agente Rinaldi: «An­cora non ho parlato con lui. Di certo mi sono arrivate proposte dall’Italia, Inghilterra, Spagna e Grecia. Adriano adesso si go­drà una settimana di vacanza e poi valuteremo il tutto. Al mo­mento, resta valida l’idea di re­stare fino ai Mondiali al Fla­mengo. Entro Natale credo che potrà essere presa una decisio­ne. Conosce bene l’Italia, cono­sce bene la lingua, ma adesso bisogna solo aspettare».

Mercato: Toni è il primo della lista

 Da Il Romanista:

Lo scorso anno, quando non era ancora un separato in casa del Bayern Monaco, Luca Toni era considerato un idolo in Baviera. Era addirittura diventato il protagonista di un motivetto che ha spopolato su internet e che lo qualificava come “numero 1”. Ora che non è più numero uno in Germania, Toni vorrebbe tornare ad esserlo in Italia. Per provare a (ri)conquistare un posto in azzurro, magari proprio al fianco di Francesco Totti che nei mesi scorsi ha provato a convincerlo a venire alla Roma. E lui proprio alla Roma vorrebbe venire, a gennaio. Toni preferisce il giallorosso al nerazzurro dell’Inter, che lo vorrebbe per sostituire Eto’o nel periodo della Coppa d’Africa. Ma il “tempo determinato” non piace a Toni, che per la Roma è invece l’obiettivo “numero uno”.

Prandelli, mister giallorosso per meno di due mesi (2004)

 E’ stato un amore durato il tempo di una estate.

Quello tra Cesare Prandelli e la Roma è un rapporto del tutto particolare, visto che il club giallorosso e l’attuale allenatore della Fiorentina hanno avuto modo di affidarsi l’un l’altra per poi separarsi quasi subito.

Nemmeno il tempo della preparazione.

Era il 2004 quando il club capitolino mise gli occhi su uno degli allenatori più interessanti del panorama italiano: lui è appunto Prandelli, tecnico classe 1957 ed ex calciatore (con la maglia della Juventus fra il 1979 e il 1985 vince 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe ed 1 Supercoppa europea) che ha appena concluso il campionato 2003/04 sulla panchina del Parma.

Per i ducali è un periodo delicato, anche perchè i gravi problemi della società – che rischia il fallimento a causa del crack Parmalat – rischiano di compromettere i risultati raggiunti sul campo (ovvero, due quinti posti a fila e la scoperta di calciatori quali Adriano, Adrian Mutu e Alberto Gilardino).

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