Roma e l’Olimpico: casa dolce casa

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 La storia giallorossa insegna che la Roma all’Olimpico ha sempre mostrato la capacità di rendere possibile l’impossibile. Il popolo giallorosso è sempre stato un grande alleato della squadra e Il Messaggero propone stamani un approfondimento relativo alla capacità dei capitolini di sfruttare le mura amiche. L’articolo:

Rimonte possibili, rimonte impossibili. La Roma all’Olimpico è capace di tutto. Anche di subirle. Storica, indimenticabile, un po’ sospetta, quella contro il Carl Zeiss Jena, Coppa delle Coppe edizione 80/81. La squadra tedesca affrontò la AS Roma nei sedicesimi di finale e venne battuta all’Olimpico per 3-0. In una incredibile gara di ritorno disputata a Jena, la squadra tedesco orientale fu capace di rovesciare clamorosamente il risultato imponendosi per 4-0. Se ne parla ancora, un motivo ci sarà. Ecco, la Roma non deve fare quel tipo di impresa contro il Panathinaikos. Diciamo che basta un’impresina. Il tre a due fuori casa costringe la Roma a vincere giovedì prossimo, ma anche con un gol di scarto. In Europa, di rimonte giallorosse se ne ricordano parecchie. Come dimenticare quella in Coppa Uefa dell’83 contro il Colonia?

Roma sconfitta fuori per 1-0 (gol di Allofs), vittoria in casa sotto il diluvio grazie alle reti di Iorio e Falcao. Per non parlare poi della rimonta delle rimonte, quella contro il Dundee nella semifinale della Coppa dei Campioni dell’83/’84: due reti di Pruzzo e una di Di Bartolomei annullarono le reti di Dodds e Sturrock e i sogni di gloria scozzesi. Poi? Passiamo agli accendini. Come gli accendini? Partizan Belgrado-Roma, andata dei sedicesimi di Uefa 1988/’89, Giannini colpito dalle tribune, appunto, da un accendino. Alla squadra di Liedholm non venne data la vittoria a tavolino e sul campo rimase quel perfido e preoccupante 4-2. Due reti di Bruno Conti diedero la speranza ai giallorossi che poi, nel ritorno, ribaltarono il risultato con un secco 2-0 firmato Giannini e Voeller. Alla faccia degli accendini, dei ricorsi e delle vittorie a tavolino. Un’altra storica rimonta, questa simile a quella che la Roma si appresta a tentare con i greci (Cisse sostiene che sarà difficile, forse conosce i precedenti), fu nella gara contro il Broendby, Uefa del 1995/96: 2-1 per i danesi in Danimarca, 3-1 per la Roma all’Olimpico, reti di Totti, Balbo e Carboni. Olimpico pieno in delirio. Roba d’altri tempi. Ripetibili, però.


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