Trigoria: Roma al lavoro tra gli olè di 100 tifosi. Auguri Mexes

 Trigoria, stavolta di mattina. Roma sta sottto la morsa di raffiche di vento che si insinuano tra ampi raggi di sole. Francesco Totti è il più mattiniero e si presenta al Fulvio Bernardini alle 8.45: carica che lascia un salìpore dolce. Ci si legge la voglia di andarsi a prendere qualcosa di importante, nel fatto che la sveglia del Capitano sia suonata anzitempo. Quasi tutti all’appello, anche sotto il nome di Mirko Vucinic si legge “presente”. Unico assente, Jeremy Menez. Con il passare dei minuti, la folla di Trigoria si fa sempre numerosa: da una cinquantina a un centinaio, cori per Totti e De Rossi, ogni tocco di palla è accolto con un’olè, striscioni per Philippe Mexes che ha appena spento 28 candeline. “Non andare via da Roma, sei il nostro angelo“, si legge in uno striscione lasciato lì da una tifosa. Ma ce ne sono degli altri. Tutti per il francese: compilati con mani “femmine”, viene da dire di primo acchito. Beata bellezza.

Unicredit: Roma o Inter, è uguale. Profumo è nerazzurro

 Da Il Riformista:

La rimonta della Roma in campionato costituisce un doppio problema per Alessandro Profumo. Da un punto di vista strettamente calcistico l’amministratore delegato di Unicredit, interista sfegatato, come tutti i supporter nerazzurri è agitato per il timore di subire il sorpasso scudetto da parte della squadra guidata da Claudio Ranieri sul fotofinish. Sportivamente parlando la sua banca, che ha coniugato l’anima milanese del Credito Italiano con quella romana di Capitalia, si trova nella privilegiata consizione di chi è felice comunque vada.

Sacchi: “Scudetto? Dico Roma”

 Ecco l’articolo di Arrigo Sacchi su La Gazzetta dello Sport. L’ex allenatore del Milan e della Nazionale fa il punto sulla lotta scudetto:

Si infiamma il campionato. Arde «er core de Roma» e si brucia l’Inter, mentre il Milan s’impantana con la Lazio. L’astinenza di risultati dei nerazzurri e la sconfitta rimediata a Roma sono segnali preoccupanti. Ora gli uomini di Mourinho hanno trovato dei rivali attendibili ed estremamente pericolosi.
Il Milan sembra chiamarsi fuori da questa lotta che potrebbe portare ad esiti insospettabili. I nerazzurri stanno accusando l’usura di chi è sempre primo e in lotta contro tutto e tutti. Ma la causa principale di questo brusco rallentamento è nella Champions.

De Rossi: “Scudetto? La Roma ci crede”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Centro sportivo «Fulvio Bernardini», interno giorno. Gian Paolo Montali si avvicina a De Rossi e gli dice: «Daniele, mi dispiace, ma lo sai anche tu ciò che devo dirti, vero?». Il ragazzo allarga subito le braccia e dice: «Direttore, so tutto. La multa me la merito». La Roma aveva appena pareggiato a Livorno e, causa squalifica in arrivo, avrebbe dovuto giocare la difficile partita interna contro l’Udinese senza De Rossi e Pizarro, ammoniti stupidamente per proteste. Male regole valgono per tutti, soprattutto quando c’è un sogno da coltivare, così Daniele ha pagato ed è tornato a volare alto.

Totti: “Roma, sono pronto”

 Come ogni settimana è arrivato l’appuntamento con Francesco Totti sulle colonne de Il Corriere dello Sport. Ecco le parole del capitano giallorosso:

Solo lo sport e il calcio in particolare oggi riescono a far vivere giornate così emo­zionanti per i tifosi. Sabato la passione, la tecnica, l’agonismo sono andate di scena al­lo stadio Olimpico e queste tre componenti ci hanno permesso di battere l’Inter, una grande squadra, guidata da un grande alle­natore, con una rosa importante di giocato­ri a livello mondiale.

Bari-Roma: i tifosi invadono il San Nicola

 Da Il Messaggero:

La curva sud del San Nicola sabato si colorerà interamente di giallorosso. La cornice ideale per la sfida che può valere il sorpasso sull’Inter. Circa 14.000 posti a disposizione dei tifosi della Roma. L’ordine inderogabile è scattato ieri mattina dalla Prefettura di Bari, dopo un vertice con i rappresentanti delle forze di polizia e con i dirigenti della società di Matarrese, che hanno agevolato la decisione definitiva anche per ricambiare l’ospitalità ricevuta in occasione della sfida di andata, quando diecimila baresi invasero l’Olimpico.

Nel 2008 gli arbitri tolsero il 4° scudetto romanista

 Da Il Romanista:

“La differenza l’hanno fatta un paio di mesi nei quali l’Inter su dieci partite ne ha vinte nove e tutti quanti sapete perché. Possiamo fare tutti i buonismi del mondo, tanto tra qualche anno nessuno se lo ricorderà”. Diciotto maggio 2008, Daniele De Rossi tuona così negli spogliatoi di Catania urlando a tutta Italia attraverso le telecamere di Sky i motivi per cui la Roma non ha vinto uno scudetto che avrebbe strameritato. Aveva ragione al 100 % Daniele, o meglio al 99, perché in realtà tutti si ricordano cosa è successo in quella stagione. I romanisti sicuramente.

Nel 2001 a Bari la Roma si cucì un pezzo di tricolore

 La Gazzetta dello Sport ricorda l’esodo giallorosso a Bari l’anno dell’ultimo scudetto. Era la Roma di Fabio Capello, che in Puglia si cucì sul petto un pezzetto di tricolore:

Che festa. Chi c’era, quel 20 maggio 2001, non ha più smesso di raccontare. Ritenendo, giustamente, di aver preso parte ad un evento unico: mai visto, né prima né dopo. La partita – Bari-Roma 1-4, marcatori Candela, Batistuta, Cafu, ancora Batistuta e Spinesi per il Bari – fu poco più di un dettaglio.
La vittoria era scontata: per la forza della Roma, la pochezza del Bari, il clima di festa e l’aria di inciucio. Cassano era già un calciatore della Roma, Matarrese si preparava a incassare l’assegno, D’Alema che allora era in auge vigilò sul «regolare» svolgimento della partita dalla tribuna vip.

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