Trigoria: Roma al lavoro tra gli olè di 100 tifosi. Auguri Mexes

di Redazione 1


 Trigoria, stavolta di mattina. Roma sta sottto la morsa di raffiche di vento che si insinuano tra ampi raggi di sole. Francesco Totti è il più mattiniero e si presenta al Fulvio Bernardini alle 8.45: carica che lascia un salìpore dolce. Ci si legge la voglia di andarsi a prendere qualcosa di importante, nel fatto che la sveglia del Capitano sia suonata anzitempo. Quasi tutti all’appello, anche sotto il nome di Mirko Vucinic si legge “presente”. Unico assente, Jeremy Menez. Con il passare dei minuti, la folla di Trigoria si fa sempre numerosa: da una cinquantina a un centinaio, cori per Totti e De Rossi, ogni tocco di palla è accolto con un’olè, striscioni per Philippe Mexes che ha appena spento 28 candeline. “Non andare via da Roma, sei il nostro angelo“, si legge in uno striscione lasciato lì da una tifosa. Ma ce ne sono degli altri. Tutti per il francese: compilati con mani “femmine”, viene da dire di primo acchito. Beata bellezza.

Il gruppo si schiera nel campo B per lo svolgimento della consuetudine: riscaldamento ed esercizi di tecnica individuale. La divisione in due gruppi, da prassi: nei gialli Cassetti, Mexes, Burdisso, Tonetto, Brighi, Perrotta, Baptista, Vucinic, Totti. Tra i rossi: Motta, Juan, Andreolli, Riise, De Rossi, Faty, Taddei, Cerci, Toni. David Pizarro – ovvio – il jolly. Dopo la partitella, i sottoinsiemi proseguono la seduta in sedi separate: rossi sul Campo C per lavorare sugli schemi, gialli sul Campo B per sessioni di circolazione della palla. Solo nelle fasi conclusive dell’allenamento ci si ricompatta: esercizi di ripartenze palla al piede.


Commenti (1)

  1. La frase dello striscione che avete citato nell’articolo è opera mia..Ancora tanti Auguri Phil!

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