ROMA – I romanisti si mobilitano. L’operato dell’arbitro Damato non è piaciuto a tanti, nella capitale. La presidente giallorossa, Rosella Sensi, ha definito «inadeguato» il direttore di gara di Roma-Sampdoria. La tifoseria intera ha deciso di agire, quindi. Venerdì mattina, a partire dalle 10, i sostenitori si ritroveranno in via Allegri, di fronte al palazzo della Federcalcio, per protestare in modo pacifico nei confronti della Figc. L’iniziativa è nata su internet, ma si è sviluppata anche grazie a parecchie emittenti radiofoniche di Roma, che si sono unite per fare da amplificatrici. I gruppi organizzati della curva Sud devono ancora stabilire se, e come, partecipare alla manifestazione.
Presidenti Roma: Italo Foschi, forte come la morte è l’amore
ROMA PER SEMPRE. Nascere a Corropoli e morire al Flaminio. La vita di Italo Foschi, primo Presidente della storia giallorossa, arriva al capolinea per lo stesso motivo che ne aveva suggellato l’essenza. Di Roma ci si vive – lo raccontano i cuori capitolini che pulsano all’unisono tra i cunicoli della Capitale, le ansie che fermano il tempo quando si riempie l’Olimpico, le generazioni che si passano il testimone di una passione “per amore solo per amore”. Poi, tra le casseforti di biografie che appartengono alla storia di un mondo antico come nulla di simile, grande così, scopri che di Roma ci si può anche morire. Allora, cambia la prospettiva e si modifica la visuale nel tempo in cui il flusso degli eventi mette nelle condizioni di trovare assonanza tra vocaboli distanti come il giorno e la notte. Come la Lazio e la Roma.
ANCORA SAMPDORIA. Perché, accostare “morte” e “amore” non continua a essere un mero esercizio poetico di cui sarebbero capaci, semmai, i cantastorie ma diventa la presa d’atto di una vita avvolta da vessilli pigmentati di giallo e coloriti di rosso. Non succede, ma se succede che un giorno di marzo alla vigilia della primavera del 1949 il primo Presidente della storia calcistica della A.S. Roma capitomboli a terra per un infarto dopo aver saputo che la sua squadra stava perdendo a Genova per 2-0 contro la Sampdoria, si corre il rischio che più d’uno – tra i romanisti domiciliati sotto il Cupolone – incappino nella stessa sorte. Ancora i blucerchiati a corrodere la gloria della Magica, le solite due marcature a determinare silenzio di tomba. Avrà pure buttato un occhio, da lassù, Italo Foschi dopo il triplice fischio di Damato. E se non è morto un’altra volta – Pazzini, gol; Pazzini, gol – è solo perché avrà imparato a riderci sopra. Alle beffe del destino.
ITALO FOSCHI. Quindici minuti del tempo di un romanista, ne vale la pena. Un racconto semplice e lineare, a tal punto rettilineo che anche i sogni, a un certo momento, sarebbero stati incapaci di immaginarlo. Per un capitolino, sta nell’ABC da imparare una volta e non scordare più. A tutti gli altri, l’ho già detto. E’ anche una storia da perderci un chilo al secondo.
Viscerale come i passi dei primitivi, con l’irrazionalità dei fiumi in piena. Bella di una bellezza carnale ma poi tanto lineare e cristallina che neppure il Candido. Di Voltaire. Ci sono date e località geografiche, attimi che non se li porta via nemmeno la tramontana, suggestioni a cui non si potrebbe opporre manco Niccolò Ghedini, personaggi che fanno parte dei libri di scolastica. E gol, parate, dribbling e incursioni, fughe sulle fasce laterali, interventi degli stopper a falcidiare l’avversario, gocce di sudore sempiterne come i monumenti dell’Impero. E battiti; pulsioni irrinunciabili come la verità, prorompenti più delle maree, da assecondare senza via d’uscita secondaria. Le gioie prive di misura e la tristezza dei motori che non ingranano. Organi vitali tanto deboli e cagionevoli quanto illimitati ed esclusivi. Che tanto – direbbe Coelho – nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni.
Ranieri: “Appartenenza e sacrificio: ecco la mia Roma da Champions. L’Azionariato Popolare? Mi piace”
L’intervista rilasciata da Claudio Ranieri a Sporteconomy:
Mister, in che cosa si differenziano serie A italiana, Liga spagnola, Premier league inglese (dove lei ha lavorato allenando top club del calibro di Chelsea, Valencia, Roma e Juventus) sotto il profilo degli stadi, della managerialità delle società e del rapporto/stile con i tifosi?
“Nel mondo del calcio molto ancora è determinato dai soldi. Negli ultimi anni i club spagnoli hanno fatto operazioni importanti, grazie ai contratti derivanti dai diritti tv; gli inglesi hanno spinto molto sulle opportunità offerte da fiscalità più favorevole rispetto a quella presente nel nostro Paese. L’Italia, da questo punto di vista, sta scontando una situazione sfavorevole in entrambi i campi. Il denaro guida sempre e comunque…Solo l’Inter riesce a sopperire in questo momento al gap esistente (nel confronto con i top club stranieri). Il Barcellona, invece, è un caso a sè.
Toni, destinazione Manchester City?
Luca Toni verso il Manchester City? Chissà. Stando ad alcune
Soci As Roma: titolo in calo, risultato netto in rosso
Calcio di rigore a sfavore per i soci dell’As Roma. La metafora è utilizzata dal Sole 24 Ore per descrivere alcune difficoltà legate ai “conti” e al titolo in borsa:
I ricavi dell’ultimo semestre sono in calo, il Mol dimezzato, il risultato netto in rosso. Insomma, da quando la Consob è riuscita a fermare il ricorrente aggiotaggio sul titolo, vigilando sulle voci di Opa, gli azionisti si devono consolare con meriti sportivi. Moneta che in Borsa ha valore altalenante. L’ultima volta che la Roma ha vinto lo scudetto (17 giugno 2001) Piazza Affari, spaventata dai premi ai calciatori, ha fatto cadere il titolo del 12%.
Lotito: “La Lazio favorirà l’Inter? Un’offesa”
Claudio Lotito, presindente della Lazio, ha parlato della possibilità, da parte della squadra biancoceleste, di far vincere l’Inter, domenica sera, per sfavorire la Roma nell’ambito della volata-scudetto. “È una faccenda che mi offende. Io appartengo a un’altra categoria di persone: chi ha dubbi significa che pensa e applica queste cose, mentre io non le ho mai applicate.
Coppa Italia, Roma-Inter in diretta su Raiuno
La finale di Coppa Italia si avvicina. La partita tra la Roma e l’Inter si giocherà mercoledì 5 maggio, allo stadio Olimpico. E verrà trasmessa in diretta tv da Raiuno, a partire dalle 20.45. I prezzi dei biglietti variano da 15 a 100 euro. Oggi, 27 aprile, è cominciata la prelazione per gli abbonati di curva Sud, curva Nord, Distinti Sud e Distinti Nord che si concluderà giovedì 29 aprile.
Agente Burdisso: “Cercheremo di trovare un accordo con la Roma sull’ingaggio”
Fernando Hidalgo, agente di Nicolas Burdisso, difensore argentino della Roma ma di proprietà dell’Inter, classe ’81, ha parlato del futuro del proprio assistito. “Sono arrivato da poco. Ho incontrato Marco Branca (responsabile dell’area tecnica nerazzurra, ndc) per parlare della situazione di Burdisso. L’Inter è disposta a trattare ad un certo prezzo con la Roma per il giocatore e qualora non si dovesse raggiungere un accordo lo riaccoglierebbero a braccia aperte. Sei milioni di euro? Non ho mai sentito questa cifra, ma è ovvio che i nerazzurri non lo vogliono regalare perché ha dimostrato di essere un giocatore importante.
La Roma ha in pugno Adriano. Rispunta Gallas, idea Sculli
La Roma comincia a programmare il futuro. Per quanto riguarda il reparto avanzato, la società giallorossa dovrà decidere se acquisire Toni dal Bayern Monaco in modo definitivo o puntare su un altro elemento. Come l’ex interista Adriano, per esempio, che potrebbe trasferirsi nella capitale in prestito gratuito. Secondo quanto scrive il Corriere dello Sport-Stadio, la Roma avrebbe in pugno il brasiliano, avendo raggiunto un’intesa con il suo procuratore Gilmar Rinaldi.
Arbitraggio Damato, i romanisti si mobilitano: pronta una manifestazione di protesta a via Allegri
I tifosi della Roma si mobilitano. L’arbitraggio di Damato durante
Trigoria, la Roma torna ad allenarsi: Ranieri a colloquio con la squadra
La Roma è tornata a allenarsi a Trigoria dopo la
Toni: “Io e Totti? Possiamo giocare insieme”
Da La Gazzetta dello Sport: Brutto risveglio per Luca Toni
Roma-Sampdoria, Riise: “Colpa mia, noi non molliamo”
Da Il Romanista:
«Sappiamo quello che ci aspetta. Adesso vediamo quello che farà l’Inter». Deluso, ferito, ma non rassegnato, John Arne Riise non ha alcuna intenzione di gettare la spugna. Non è nel suo carattere arrendersi. Non lo ha mai fatto nella sua carriera e neppure nelle 34 partite giocate in campionato in questa stagione. Lotterà fino alla fine perché adesso la cosa peggiore, qualora i nerazzurri dovessero perdere qualche punto per strada, sarebbe non farsi trovare pronti all’appuntamento. E l’unico modo per non avere rimpianti è quello di dare sempre il massimo. John lo ha fatto anche domenica sera, anche se ha sulla coscienza almeno uno dei due gol di Pazzini.
Lazio-Inter, tifosi biancocelesti: “Perdete questa partita”
Da Il Romanista: I tifosi della squadra che dista 31