Burdisso, Riise: per la Roma, solo per la Roma

 Nicolas Burdisso e John Arne Riise hanno fatto il massimo. Nel corso dell’intero campionato si sono prodigati al meglio per una causa – quella giallorossa – che hanno portato nel petto in ogni secondo del proprio tempo. Vorrebbero dire “Grazie Roma” già adesso, ma sanno che va giocata la sfida contro il Chievo prima di tirare qualunque somma. Da La Gazzetta dello Sport:

Sarà per l’in bocca al lupo di Russel Crowe, ma ci sentiamo tutti Robin Hood. La simpatica canaglia della versione Disney. Indovinate chi sono i ricchi da derubare? Verona sarà la nostra Nottingham, gridano i romanisti. Diciottomila volpi oggi attraverseranno la foresta di Sherwood e giungeranno al Bentegodi. Senza arco e frecce ma felici delle loro gesta. Buoni contro cattivi, che non sono quelli del Chievo ovviamente. Robin Hood, Little John, Lady Cocca, Fra Tuck, conigli, tartarughe, procioni, parecchi gufi (qualcuno pare anche a Siena), un paio di scoiattolo. Contro il Principe Giovanni (Moratti), lo Sheriffo di Notthingam (Mourinho), il perfido e strisciante Sir Biss (Oriali), e un esercito di lupi, rinoceronti, coccodrilli, avvoltoi.
Affetto. Riusciranno i nostri eroi a vincere il torneo, liberarsi della prigionia del sogno, rubare tutto il tesoro nascosto nella stanza del principe, sposare le tante Lady Marion romaniste e mandare Giovanni, lo Sheriffo e Sir Biss a spaccare pietre, o in alternativa — come si dice Roma — a fare le grattachecche in Siberia? Impresa impari, almeno nel copione.

Siena-Inter: Mezzaroma, Curci, Rosi. Uno sguardo al Franchi

 Da Il Romanista:

Roma chiama, Siena risponde. C’è un sottilissimo filo che unisce, dopo molti secoli, la Capitale e l’ex colonia fondata dall’imperatore Augusto. Una simbiosi che si specchia nella storia millenaria di entrambe le città e dove il passato si ripete per l’ennesima volta. Oggi, tutti i tifosi giallorossi saranno un po’ senesi. Ognuno coltiverà nel proprio animo la speranza che si possa realizzare il sogno più bello e voluto da tre mesi a questa parte: lo scudetto. La città del palio è pronta per rendere difficile la vita all’Inter. O, almeno, provarci. La romanità del nuovo corso societario contro lapresunzione di chi si sente invincibile e intoccabile. Davide contro Golia. Buoni contro “cattivi”. L’aria che si respira nel ritiro bianconero è fresca: rispetto tanto, paura nemmeno un briciolo. Così è. Così deve essere. Così dovrebbe essere in ogni caso. Per tutta la settimana, Malesani ha tenuto alta la concentrazione dell’intero gruppo. Mezzaroma, non è stato da meno. Il mondo li guarderà e dopo, a spettacolo fin to, li giudicherà pure. Non sono ammesse figuracce o cali di concentrazione. Ognuno si gioca qualcosa: la riconferma, un contratto più ricco, la coscienza, il rispetto e un posticino nelle preghiere dei tifosi romanisti.

Chievo-Roma: ventimila cuori stretti in un abbraccio giallorosso

 Da Il Corriere della Sera:

Quasi ventimila biglietti venduti, più di due terzi ad appannaggio dei tifosi della Roma. È cominciato già nella serata di ieri il maxi esodo del pubblico giallorosso, presente in massa al «Bentegodi» per assistere all’ultima giornata di campionato. C’è grande fermento per un’attesa da vivere tra Verona e la capitale con un orecchio rivolto a Siena, sperando di coronare l’ultimo assalto al sogno chiamato scudetto.
Migliaia di automobili e diversi pullman percorreranno l’autostrada A1 fin dalle prime luci dell’alba: l’autostrada presidiata da un congruo numero di pattuglie della polizia stradale per scongiurare pericolosi incroci con gli interisti nelle aree di servizio in prossimità degli autogrill. Una carovana lunga 600 chilometri, insomma, che andrà a occupare il settore ospiti (esaurito da giorni) e buona parte delle due tribune dello stadio. Oltre alle vetture e un paio di voli, molti altri sostenitori romanisti partiranno a bordo di quattro treni, quelli previsti in partenza da Termini tra le ore 8.05 e le 9.45. Come i caselli, la stazione ferroviaria sarà sorvegliata dalle forze dell’ordine.

Pellissier: “Dico Inter, ma con Ranieri dalla prima giornata…”

 Sergio Pellissier dà per spacciata la Roma: lo scudetto all’Inter, semplicemente perchè è più forte. I giallorossi, semmai, hanno fatto un campionato sorprendente e pagano – oltre alla sconfitta contro la Sampdoria – anche il fatto che, nel corso delle prime due giornate, Claudio Ranieri era da tutt’altra parte. Ecco l’intervista integrale al centravanti valdostano apparsa sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:

Il manifesto di Sergio Pellissier è sintetizzato nella home page del suo sito Internet: «Correre, sudare, lottare, giocare. Verbi all’infinito che mi hanno accompagnato da quando tiro calci ad un pallone. Infinito come il mio amore per il calcio». Chi conosce il ragazzo valdostano sa che non vuole perdere mai. Figuriamoci se contro la Roma «s’accontenterà» di scendere in campo.
Oggi molti occhi sarannopuntati su di voi. Vi dà fastidio? «Ci siamo abituati. Ci davano per vittime sacrificali già contro Napoli e Inter, invece abbiamo lottato. Con la Roma faremolo stesso: ci teniamo a chiudere con una vittoria».
Chi vincerà lo scudetto? «L’Inter. I nerazzurri sono più forti, la Roma è stata sorprendente, ha fatto una rimonta incredibile ma paga la sconfitta con la Samp. Se Ranieri avesse iniziato la stagione, forse avrebbero vinto i giallorossi».

Claudio Ranieri, il Martello che non si arrende mai

 Da Il Tempo:

Non ha mai vinto uno scudetto, la logica dice che non ce la farà neanche stavolta, ma Claudio «Martello» Ranieri è l’ultimo ad arrendersi. Ha sempre preferito le cose difficili alla «pappa pronta» e stavolta, sulla panchina di casa sua, vorrebbe portare a termine un’impresa senza precedenti. La matematica gli suggerisce che tutto è ancora possibile. Il bello della sua conferenza alla vigilia arriva in coda. «Sarebbe uno scudetto meritato per l’Inter?», gli chiedono e lui risponde stizzito. «Perché devo tirarle la volata? Lo diremo dopo le partite». Giusto. «Che sarà sarà» è il motto di Ranieri, come quello adottato negli anni Ottanta dalla curva Sud, che oggi traslocherà in blocco al Bentegodi. Vincere per non aver rimpianti. E poi «che sarà sarà. Stiamo mantenendo la promessa fatta ai tifosi, ce la stiamo giocando fino alla fine – prosegue il tecnico giallorosso – io sono contento perché stiamo regalando un sogno, quello di esserci fino all’ultimo. È vero, siamo un po’ stanchi, spero che a Verona non faccia caldo. Questa è una squadra che ha cominciato a lavorare quando tutte erano ancora al mare e se a settembre mi avessero detto che oggi saremmo stati a questo punto nessuno ci avrebbe creduto. Sono già soddisfatto, ma lo sarei di più se arrivassimo a ottanta punti. Facciamo l’ultimo sforzo, poi staremo a vedere».

Destino giallorosso, destino nerazzurro

 Siena e Verona, per un giorno, saranno l’attrattiva esclusiva: i toscani contro l’Inter, il Chievo di fronte alla Roma. In un contesto simile, il tricolore diventa questione di nervi e lucidità. Da La Gazzetta dello Sport:

E’ il giorno. Ed è un bellissimo giorno per chi salterà con lo scudetto, ma anche per chi ama questo sport, capace di regalarci emozioni fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. Ancora poche ore e poi sapremo se farà festa ancora l’Inter, o la Roma. Qualcosa, però, la sappiamo già ed è giusto dirla col senno di prima: Inter e Roma devono essere ringraziate allo stesso modo, perché i meriti degli sconfitti renderanno più grandi i vincitori. Favorita prima di incominciare questo campionato, l’Inter continua a esserlo a 90’ dalla fine. Non soltanto perché la sua forza normale rimane superiore a quella eccezionale della Roma, ma soprattutto perché oggi riparte con 2 punti di vantaggio ed è padrona del suo destino. Senza pensare a un pareggio o a un successo del Chievo, basta un gol, o meglio ancora due come due anni fa a Parma, per avviare la festa dei nerazzurri a Siena.

Serie A 38/a: Roma e Inter, uno scudetto lungo 90′

L’ultima di campionato per decretare il vincitore del tricolore: la 38/a di serie A è un sussulto lungo 90′ nel corso dei quali il punteggio sui campi di Siena – con l’Inter di scena contro i padroni di casa – e Verona – al Bentegodi la Roma è accompagnata da 20 mila tifosi – cambiera troppo in fretta e troppo spesso. Da Il Tempo:

L’ultimo atto, la scena madre. Protagonista un aggeggio obsoleto, in questi tempi coccolati dalla raffinata tecnologia, dall’alta definizione, dai cellulari ai quali manca soltanto di saper cucinare i bucatini all’amatriciana. Torna, prepotente, la radiolina che una volta invadeva letteralmente gli stadi e pian piano aveva smarrito la voce, sarà protagonista a Siena e a Verona, a stabilire un filo diretto senza interruzioni tra le due sfide che assegneranno il tricolore. Posizione di privilegio per l’Inter, che si è ripresa il primato grazie all’impresa romana della Samp e deve difendere due punti di vantaggio: senza però consentirsi calcoli, visto che un arrivo alla pari regalarebbe alla Roma il suo quarto scudetto.

Mezzaroma a Siena e mezza Roma a Verona

 Chievo-Roma e Siena-Inter: ultime partite di questo finale triller per lo scudetto 2009/10. A novanta minuti dal tricolore ventimila giallorossi si trasferiranno al Bentegodi portando un pezzo di Roma a Verona per tifare, sostenere e sperare in un risultato che ha di miracoloso. Li si troveranno un imponente schieramento delle forze dell’ordine.  La Questura di Verona ha predisposto tutti i servizi di ordine pubblico necessari per mantenere l’ordine rifiutando l’idea di una città blindata. “Siamo fiduciosi che tutto si svolga nel migliore dei modi. Confidiamo che la gara di domani sia quello che il calcio dovrebbe essere, una grande festa di sport, anche se la posta in palio per la Roma è ancora alta. Non daremo spazio – aggiunge il Questore di Verona –  a chi dovesse giungere a Verona per causare tensioni o problemi”.
Ancora una volta i tifosi della Roma non faranno mancare il proprio affetto alla squadra di Ranieri, in quest’ultimo impegno stagionale. La Sud si trasferirà al Bentegodi, un impianto che domani si presenterà tutto esaurito e gran parte del pubblico sarà di fede giallorossa.

La Roma a Verona per il miracolo

 La Roma ci crede, è rilassata ma ci crede. Ranieri in conferenza stampa non si è risparmiato: “In questa partita non si può caricare la squadra più del dovuto e non c’è bisogno di creare particolari motivazioni: hanno già tutte le motivazioni necessarie. Già il fatto di aver svolto questo percorso è una motivazione; sapere che sposti 20.000 persone che vengono a Siena per te è un’altra motivazione. Non temo l’emozione che mi danno queste situazioni”. Poi, come al solito ormai, ha parlato del collega Mourinho: “L’ultima intervista da lui rilasciata? Avrebbe molte più cose da dire di calcio a gente di calcio, invece parla sempre di me, evidentemente devo stargli molto a cuore. Lui si deve costruire qualcosa, si vede che ne trae linfa. Potrei dire io tante cose, ma non mi interessa”, poi aggiunge “non mi interessa quello che dice e le dichiarazioni che rilascia, anzi, mi annoia, quindi andiamo avanti. Io voglio parlare di calcio, non voglio parlare di polemiche che fanno soltanto male al calcio, perché amo troppo questo sport”.

L’avversaria: il Chievo degli interisti Campedelli e Di Carlo

 Chievo-Roma. Vincere e sperare. Nell’ultima giornata di campionato la squadra giallorossa affronterà il Chievo di Di Carlo che ha già raggiunto da due settimane l’obiettivo stagionale della salvezza.

Formazione e modulo: Per la sfida di domenica, Di Carlo dovrà  fare a meno di Mandelli e Pinzi, ma recupera Yepes che però andrà inizialmente in panchina. Il tecnico gialloblù dovrebbe schierare i suoi ragazzi con un 4-3-1-2 con al centro della difesa Frey e Mantovani mentre  Sardo e Jokic agiranno come esterni bassi. A centrocampo Rigoni sarà il vertice basso del consueto rombo clivense con Luciano e Marcolini interni e Bentivoglio che giocherà come trequartista avanzato. In attacco Granoche e De Paula sono in ballotaggio per una maglia da titolare al fianco di Pellissier con l’uruguaiano leggermente favorito sul brasiliano. Il pericolo maggiore per la difesa giallorossa, indipendentemente da chi giochi al suo fianco, sarà l’esperienza di Pellissier, che è il capocannoniere della squadra con 11 gol segnati senza tirare calci di rigore.

Il Chievo in casa: La squadra del presidente Campedelli ha 44 punti in classifica frutto di 12 vittorie, 8 pareggi e 17 sconfitte. In casa il Chievo non sembra essere irresistibile. In 18 partite giocate al Bentegodi ne ha perse sette, vinte sei e pareggiate cinque. 

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