Roma, Aldair incorona Juan: “Grande”

 Juan come Aldair: a Roma lo si pensa già da un pezzo. Il paragone tra i due centrali è un riflesso incondizionato per ciascun giallorosso ma ora capita che a incoronare il carioca in rosa ai capitolini sia proprio il modello. Aldair. Cresciuti entrambi nel Flamengo, i due brasiliani si sono passati il testimone e, a quanto pare, proprio Aldair dichiara di aver individuato un degno successore. Ecco l’articolo integrale con l’intervista all’indimenticato Pluto apparsa su DNews. Testuale:

Il sorriso perenne, la serafica calma, identica a quella mostrata in campo, quando giocava a testa alta e faceva impazzire gli avversari un po’ come fa Juan oggi, considerato il suo erede in giallorosso. Stesso ruolo, identica attenzione sull’anticipo, al punto che neanche c’è il tempo di preoccuparsi, “tanto la palla è già nostra”.
Juan erede di Aldair: l’accendiamo?
Juan è un grande giocatore, è giovane, ha tanta strada davanti a sé e la Roma deve tenerlo. Nessun paragone, ognuno è se stesso, io giocavo un calcio diverso, oggi tutto è ancora più veloce.
Nulla vieta di pensare che siete per lo meno simili. O sbaglio?
Beh, siamo usciti dalla stessa scuola, siamo cresciuti nel Flamengo, può significare qualcosa, no?.
È finita la stagione. Come considera quella romanista?
Assolutamente positiva. È arrivata seconda e tenuto in piedi il discorso scudetto fino all’ultima giornata, è giunta in finale di coppa Italia, cosa volere di più? Poi, per come era cominciata questa annata, non c’è che da applaudire la squadra.
Rimpianti?

Roma – Lobont: “Voglio restare nella Capitale”

 Bogdan Lobont non ha lasciato il segno. Il portiere della Roma, ingaggiato lo scorso anno per dare un ricambio valido ad Alexander Doni, ha vissuto il travaglio di un’annata che ha stravolto ogni strategia: accantonato Doni, infatti, Claudio Ranieri ha optato per Julio Sergio quale titolare inamovibile e precluso di fatto al romeno di assaggiare il terreno di gioco se non per qualche scampolo di partita. Eppure, nonostante lo scarso utilizzo, Lobont non pare intenzionato a lasciare la Capitale, anzi: lo dice a chiare lettere. “Voglio restare a Roma“. Eccone l’intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport:

Che stagione è stata quella appena conclusa?
Positiva. Ho superato l’infortunio al ginocchio. Alla Roma ho imparato tanto, da tutti i punti di vista. Ho avuto la fortuna di aver trovato un bel gruppo di ragazzi meravigliosi. È andata bene, anche se ho giocato tre partite, due in campionato e una in Europa League. Ricordo che quando arrivai qui, il giorno della presentazione, dissi: “Non sono venuto qui a rubare il posto a nessuno, ho imparato tanto, la  concorrenza fa bene a tutti. Credo che tutti e quattro siamo cresciuti come qualità”.
L’esordio contro il Napoli non è stato fortunato, ma si è subito riscattato…
Sono entrato a freddo e al primo tiro ho preso gol. Non ho cercato scuse. Però quel gol a qualcosa è servito, lo dissi ai compagni. Ci diede la carica e vincemmo. Se non fossimo passati in svantaggio sarebbe finita zero a zero. Poi in Bulgaria in Coppa feci qualche buon intervento. I portieri stanno tra i pali per parare, ma a volte sbagliano.
Tre portieri brasiliani e un rumeno, come è stata la convivenza?

Diritti tv: la serie A trema

 Dal Corriere della Sera

O salvezza in zona Cesarini o collasso. O, forse, una soluzione all’italiana che non scontenta le grandi del pallone e che, probabilmente, qualcuno maliziosamente ha sempre tenuto pronta nel cassetto. Perché, come insegnava Giulio Andreotti, a pensare male si fa peccato, ma si coglie nel segno. Il pallone italiano attende la sentenza del giudice Claudio Marangoni sulla richiesta, presentata da Conto Tv contro la Lega calcio, per una sospensione cautelare della cessione dei diritti satellitari a Sky (accordo da 1.149 milioni per due stagioni; 571 per il 2010-11 e 578 milioni per il 2011-12). Il giudice della sezione speciale del tribunale di Milano ha prima letto con attenzione le memorie presentate dalle due parti (e da Sky e Infront, l’advisor della Lega, intervenute nel giudizio).

Mourinho vuole De Rossi, ma Capitan futuro non si muove

 Dal Romanista:

Ci sono cose che non si possono comprare. Per tutto il resto c’è Florentino Perez. Uno che, dicono in Spagna, quando vuole una cosa se la prende. Sarà pure vero, ma stavolta sta esagerando. Lui e il suo nuovo allenatore, Josè Mourinho, che del resto è abituato bene, dato che prima di Perez è passato attraverso Abramovich e Moratti. Nella lista che il tecnico portoghese ha consegnato al suo nuovo presidente da tempo, cioè più o meno contemporaneamente a quando faceva credere agli interisti che non era vero che sarebbe andato via, c’è anche ciò che non si può comprare, cioè Daniele De Rossi. E’ una lista che naturalmente attinge molto dal campionato italiano, infatti ci sono pure Kolarov, Milito e Maicon. E non sono i soli, perché Mourinho sa come si vince: comprando i campioni. Per questo va là dove glieli possono comprare, per questo sceglie i campioni come De Rossi, che tra l’altro è il giocatore che ha segnato il primo gol ufficiale subito dall’Inter del portoghese.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.