Mourinho vuole De Rossi, ma Capitan futuro non si muove

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 Dal Romanista:

Ci sono cose che non si possono comprare. Per tutto il resto c’è Florentino Perez. Uno che, dicono in Spagna, quando vuole una cosa se la prende. Sarà pure vero, ma stavolta sta esagerando. Lui e il suo nuovo allenatore, Josè Mourinho, che del resto è abituato bene, dato che prima di Perez è passato attraverso Abramovich e Moratti. Nella lista che il tecnico portoghese ha consegnato al suo nuovo presidente da tempo, cioè più o meno contemporaneamente a quando faceva credere agli interisti che non era vero che sarebbe andato via, c’è anche ciò che non si può comprare, cioè Daniele De Rossi. E’ una lista che naturalmente attinge molto dal campionato italiano, infatti ci sono pure Kolarov, Milito e Maicon. E non sono i soli, perché Mourinho sa come si vince: comprando i campioni. Per questo va là dove glieli possono comprare, per questo sceglie i campioni come De Rossi, che tra l’altro è il giocatore che ha segnato il primo gol ufficiale subito dall’Inter del portoghese. Fu un gran tiro da fuori, il gol del provvisorio 1- 1 nella Supercoppa 2008. E in fondo anche il gol realizzato nell’ultima giornata da De Rossi al Chievo, un altro tiro da fuori, può essere considerato l’ultimo subito dall’Inter di Mourinho. Non è solo per questo, naturalmente, che lo vuole. Ma è per altri motivi che non lo avrà. Ci sono tanti motivi per cui non si può comprare Daniele De Rossi. Il primo è che per fare in modo che qualcuno compri, deve esserci anche qualcuno che vende. E Rosella Sensi è stata sufficientemente chiara: «Non è in vendita, la domanda mi offende, non fatemela più». Il secondo è che per far arrivare qualcuno, deve esserci qualcuno che vuole partire e non è il caso di Daniele De Rossi, che di offerte ne riceve ad ogni sessione di mercato. La risposta è sempre la stessa. No grazie, io sono della Roma. Una volta l’ha pure spiegato, dal ritiro della Nazionale, durante gli Europei del 2008: «Il mio amore per la Roma nasce prima di aver cominciato a giocare in questa squadra, e lontano da lei non mi ci vedo. Non sarei altrettanto felice a giocare con un’altra squadra, che la Roma compri o non compri nuovi campioni. Io gioco per la Roma, non per la società. Non sapete Roma che significa. La Roma è un orgoglio».


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