Roma made in Brasile: da Falcao ad Adriano. Dall’ottavo Re all’Imperatore. Tante gioie, qualche flop

 Quando il giallorosso si sposa con il verdeoro è una gozzoviglia di emozioni e ricordi indelebili. La Roma sta per infoltire ulteriormente la proprio rosa con i colori del Brasile. Un legame non nuovo per i capitolini, che hanno sempre avuto un feeling particolare con i calciatori carioca. Non tutti hanno avuto fortuna, come d’altronde sempre accade nel calcio, ma certamente ve ne è un gran numero che i tifosi della Roma non ha dimenticato.
Adriano e Simplicio: sempre più una Roma brasilera
– Gli ultimi due della folta colonia brasiliana, saranno il centrocampista in uscita dal Palermo – Fabio Simplicio – e l’attaccante del Flamengo – Adriano (ex Inter, Parma e Fiorentina).
 La trattativa per portare il forte attaccante nella Capitale, secondo quanto riportato dalla stampa brasiliana e più precisamente dal quotidiano “O’ Globo”,  si sarebbe chiusa già nella notte, con il raggiungimento di un accordo verbale tra il giocatore e il ds giallorosso Daniele Pradé (che, nelle ultime ore, ha reso pubblica la voglia di Adriano di non considerare alcuna altra squadra al di fuori di quella capitolina). L’ufficialità potrebbe dunque arrivare già nelle prossime ore o da domani e nei giorni a venire. Molto più semplice la situazione legata al centrocampista ex Parma e Palermo, visto che entrando in stato di svincolo e avendo da tempo raggiunto l’accordo con la società giallorossa, può già considerarsi un giocatore della Roma al 100%.

L’Aquila-Roma: la commozione di Sensi, Ranieri e Montali

 Dal Romanista

Gli occhi commossi di Rosella Sensi. Lo sguardo attonito di Montali e Ranieri. L’incredulità di Cassetti e Perrotta. Il silenzio di tutto il gruppo giallorosso, rotto solo dalle parole del funzionario della protezione civile. La visita della Roma all’Aquila, all’interno del Centro storico, resterà scolpita nella memoria di tutti i presenti. Perché un conto – come hanno confermato gli stessi giocatori – è vedere le immagini in tv, un altro è osservare certe cose dal vivo. «E’ vero – le parole di Totti – sono rimasto molto colpito. Quello che abbiamo visto è incredibile. Non mi aspettavo una cosa del genere». Stesse dichiarazioni anche da parte di Rosella Sensi: «E’ tutto impressionante».

Toni: fra Napoli e Genoa

 Dal Secolo XIX:

Un centravanti, prima di tutto. Ma anche la necessità, comunque, di cedere qualcuno in difesa davanti a grandi offerte. Nel giorno del vertice tra Enrico Preziosi e Gian Piero Gasperini a Pegli (con presenza comune in serata a Telenord), tocca al presidente rossoblù ribadire l’urgenza di portare a casa una nuova punta centrale. Dopo aver difeso Floccari (“È forte ma qui è stato condizionato dagli infortuni”), Preziosi ha sottolineato che il solo Acquafresca non basta. Oltretutto, ha spiegato, l’ex Cagliari non è la punta ideale per il gioco del Genoa: “È decisivo in area, non è bravo a far salire la squadra”. Serve un attaccante, in grado di ripercorrere le orme di Borriello e Milito, inseriti nella manovra rossoblù. In questo senso l’idea Toni con la maglia del Grifone non perde consistenza, anzi trova un certo gradimento all’interno della società.

Rosella Sensi-Ranieri: “Adriano? Aspettiamo”

 Dal Romanista:

“Adriano? Lo incontrerò i primi giorni di giugno ma per le notizie che arrivano dal Brasile sono molto fiduciosa per il buon esito della trattativa». Non si sbilancia fino in fondo il presidente Rosella Sensi, ma se dovessimo interpretare le sue parole (sempre molto misurate) sarebbero molti i motivi di ottimismo per la felice conclusione della trattativa che porterà a Roma Adriano. Difficile sentire il presidente sbilanciarsi, figuriamoci nelle questioni di mercato dove le cose possono cambiare da un momento all’altro e finché non ci sono le firme non si può dare nulla per scontato. L’ottimismo della dottoressa Sensi, però, lascia ben sperare. Tra Adriano e la Roma, insomma, manca solo la firma.

Adriano: “A Roma per orgoglio non per soldi”

 Dal Romanista:

 L’Imperatore Adriano si riprende l’Italia. «Torno in Italia non per soldi ma per orgoglio. Ci ho giocato sette stagioni e mi mancava qualcosa per cancellare il modo brutto in cui me ne sono andato. Volevo avere di nuovo l’occasione di mostrare agli italiani il mio calcio. Glielo dovevo e ho deciso di tornare di comune accordo con mia nonna e mia madre. Ora sono felice, torno nella città degli imperatori».

De Rossi, Nazionale, Polizia: è caos

 Dalla Gazzetta dello Sport

L’«indignazione» del capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha partorito un ordine tagliente: tutti a casa. Un ordine che è una sorta di avviso ai naviganti del calcio italiano: chi sperava che il caso De Rossi – cioè la sua critica all’introduzione della tessera del tifoso e la virtuale equiparazione fra teppismo ed eccessi delle forze dell’ordine – fosse chiuso con le scuse del centrocampista azzurro, si è sbagliato. Il Ministero dell’Interno vuole sradicare qualsiasi ritrosia del nostro pallone all’introduzione delle nuove norme per le frequentazioni degli stadi e così, per capire meglio i contorni del problema, già mercoledì sera ha richiamato a Roma dal Sestriere il capo della sicurezza della Nazionale, Roberto Massucci, e i suoi collaboratori Nazareno Minniti e Alfredo Matteucci, che già ieri hanno avuto un vertice al Viminale.

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