Roma – Cluj: Taddei out

 Da Il Corriere dello Sport:

Ancora tre giocatori indisponibili, ma l’infermeria non è più affollata come qualche settimana fa. Due assenze tengono in ansia Ranieri: Taddei e Julio Sergio. Il primo è assente dalla pri­ma giornata, entrò nel secondo tempo di Roma-Cesena, è passato un mese. Un problema muscolare al polpaccio gli impedisce di allenarsi a pieno regi­me, un infortunio molto simile a quello di due an­ni fa.

Ranieri – Totti: è nato un caso?

 Da Il Corriere della Sera:

Trentesimo minuto del secondo tempo: si alza il tabellone luminoso. Entra Mirko Vucinic, esce Francesco Totti. Il solito brusio camuffato da applausi e gli sguardi dei quarantamila spettatori dell’Olimpico puntati sul capitano, quasi aspettando una reazione stizzita. Puntuale, è arrivata. Alla festa finale mancava l’invitato più atteso, perché il capitano ha imboccato direttamente la via degli spogliatoio. Ha parlottato con il suo ex compagno Chivu, il saluto stentato a un paio di compagni e se n’è andato. Senza seguire gli ultimi palpitanti sviluppi della gara in panchina.

“Tutta la rabbia della Roma”

 Da Il Corriere dello Sport:

Al fischio finale di Morganti se ne è andato di corsa negli spoglia­toi, dopo aver ricevuto ´l’abbraccio del fisioterapista Cotti e uno sguardo d´in­tesa con Pellizzaro, il compagno di mille battaglie. Claudio Ranieri ha vinto la sua partita più importante, ha ritrovato la Roma che con questi tre punti può ripartire e guardare avanti con ottimismo: «E´ presto per dire che la Roma sia guarita. Ha preso una buona medicina. Battere l´Inter fa sempre bene, i ragazzi ci hanno sem­pre creduto, fino in fondo. Questa è la vittoria della volontà, dell´abnegazio­ne, di un gruppo uni­to ». Ha imbrigliato l´In­ter sul piano tattico. A cominciare dalla mossa di Perrotta su Maicon: «Loro hanno avuto buone occasio­ni da gol, noi abbia­mo vinto all´ultimo respiro. Ma la squadra è coesa, c´è sta­ta una grande prestazione da parte di tutti. I primi a soffrire sono i giocatori quando le cose non vanno e non san­no spiegarsi il perchè.

“Di nuovo grandi”

 Rosella Sensi dopo Roma-Inter si lascia andare in dichiarazioni di giubilo. Da Il Corriere della Sera:

Ha esultato come fosse in curva. Rosella Sensi è finalmente raggiante, il presidente della Roma ha accompagnato la traiettoria del colpo di testa di Vucinic con lo sguardo proiettato verso la porta di Julio Cesar, prima di alzarsi a festeggiarlo da tifosa verace, mettendosi a cantare l´inno della squadra. «È una vittoria meritata, vincere all´ultimo minuto ha sempre un sapore particolare. Abbiamo battuto una super squadra come l´Inter, sono felice per il grandissimo carattere mostrato dai ragazzi: s´è rivista la vera Roma e Ranieri ha azzeccato tutte le mosse». La Sensi può finalmente mettersi alle spalle un momento difficilissimo per se stessa e la squadra:

Totti, la sostituzione non va giù

 Da Il Corriere della Sera:

Francesco Totti s´arrabbia quando Claudio Ranieri lo richiama in panchina, 14 minuti prima del novantesimo. Sembra un azzardo, invece è la mossa decisiva, quella che schianta l´Inter, cancella il fantasma di Lippi, rilancia le ambizioni della stralunata Roma. I giallorossi non avevano mai vinto, i nerazzurri mai perso. L´equilibrio viene cancellato dal colpo di testa firmato da Mirko Vucinic, entrato proprio al posto del capitano rabbuiato. Un gol molto bello, in anticipo su Lucio, che infiamma l´Olimpico due minuti dopo il novantesimo e fa sorridere Rosella Sensi: «Questa è la vera Roma, il cambio di Totti è una scelta azzeccata». Ranieri sorride e in panchina abbraccia Silvano Cotti, il fisioterapista. La sua mossa, coraggiosa e vincente, può cambiare la stagione della Roma, che adesso ha tempo e modo per risalire la corrente e riprendere la sua corsa. Alla fine, la rabbia e i veleni di Brescia sembrano lontani anni luce. E la terza sostituzione di Totti, dopo quelle di Cagliari e Monaco di Baviera, è un caso che si stempera di fronte alla prodezza del montenegrino. Il capitano, in ogni caso, l´ha presa malissimo. Se ne va senza salutare nessuno e subito dopo il vantaggio della Roma lascia lo stadio.

Roma-Inter, Vucinic: “Questo gol vale tantissimo”

 Da Il Corriere della Sera:

Un urlo liberatorio appena prima del diluvio e le note di «Grazie Roma», che l´Olimpico giallorosso attendeva da tanto, troppo tempo. In pieno recupero, quando era ormai alle viste il terzo pareggio casalingo consecutivo, ecco il volo d´angelo di Mirko Vucinic che piega l´Inter e potrebbe segnare la svolta. Una prodezza esaltante e degna dei migliori bomber della Storia della Roma, da Prati a Batistuta, passando per Pierino Prati. L´Inter si arrende, e vince la prima partita ufficiale della stagione al settimo assalto. Mirko Vucinic commenta a caldo il suo vincente volo a planare: «Ho pareggiato l´assist involontario a Pandev in Supercoppa, magari così sarò perdonato. È un gol decisivo che vale tantissimo per me e la squadra, mi sono sbloccato io e si è sbloccata la squadra. Una vittoria inseguita e meritata, la dedica è per i tifosi. Siamo consapevoli di essere una grande squadra anche se non sempre siamo riusciti a dimostrarlo. Se avessimo conosciuto il nostro male oscuro, avremmo posto rimedio prima, ma il calcio è così. Però non ci siamo mai abbattuti e con il lavoro quotidiano usciremo definitivamente da questi momenti di difficoltà».

Da Toni a Vucinic: Roma batte Inter, come il 27 marzo

 Da Il Corriere della Sera:

Sei mesi dopo, è cambiato quasi tutto, ma la sintesi della partita è la stessa: come il 27 marzo, la Roma ha battuto l´Inter. Allora era stato Luca Toni a firmare il 2-1 di destro, dopo il gol di De Rossi e il pareggio di Milito; questa volta ci ha pensato Mirko Vucinic, quando mancavano 100 secondi alla fine e i nerazzurri erano già convinti di avere un punto in tasca. Non si spiega altrimenti la pessima gestione della palla nel recupero (compresi un paio di falli inutili), sebbene i giallorossi fossero soprattutto preoccupati di evitare la beffa finale, dopoché Lobont aveva salvato su Eto´o (37´). De Rossi ha avuto tutto il tempo di effettuare un cross perfetto dalla destra, senza essere contrastato da nessuno; Vucinic, che aveva rilevato Totti al 31´ della ripresa, fra il disappunto del capitano, ha potuto anticipare di testa Lucio, stremato e acciaccato, con Maicon tutt´altro che attento a raddoppiare la marcatura (l´uomo che taglia è sempre di chi lo vede).

Ibrahimovic, Vucinic: oggi il resto della 5a giornata di A

 Da Il Tempo:

Non segna moltissimi gol, Vucinic, ma quando mette la firma gli effetti hanno il peso di un macigno. Sostituisce Totti, compie un prodigio in pieno recupero, consegna alla Roma la prima vittoria, quella che potrebbe cambiare la storia del campionato. Forse un premio generoso, ma gli otto punti di distacco dalla capolista non si sono visti, l’equilibrio avrebbe potuto spezzarlo soltanto un episodio. Per una volta, è Ranieri a esultare. Menez a destra, Perrotta a sinistra sulle tracce di Maicon, la mezza sorpresa la produce la posizione di Totti, virtualmente trequartista alle spalle di Borriello. Primo tempo a ritmi blandi, nessuna occasione reale, Stankovic non ha molta stima di Lobont, tenta le conclusioni anche da casa sua, il portiere è presente. Ripresa movimentata, cominciano i falli, Morganti frena tutto con una pioggia di cartellini. Spreca la Roma, spreca anche l’Inter, sembra che le difese abbiano vinto la guerra, poi arriva Mirko. Guadagna terreno il Milan, meritati alla resa dei conti i tre punti, anche se nel primo tempo era stato il Genoa ad avere le occasioni più limpide. Sul successo la firma più illustre e più costosa.

Roma, Ranieri: “Adriano, una smorfia che non mi è piaciuta”

 Da Il Messaggero:

In Casa Roma è arrivata la prima vittoria, ma sono arrivate anche le prime polemiche. Francesco Totti, sostituito da Claudio Ranieri con Mirko Vucinic, l´autore del gol da tre punti, ha lasciato il campo avvelenato per il cambio senza passare dalla panchina e poi, dopo la doccia, ha abbandonato al volo lo stadio addirittura prima della fine della partita, cioè prima della rete del montenegrino. E Adriano, al momento di entrare in campo, a pochi minuti dalla fine sullo zeroazero, ha preferito restare in panchina, costringendo Ranieri a metter dentro Julio Baptista, che non si stava scaldando al pari del connazionale. «Totti aveva lottato come un leone, però il suo cambio è uno di quegli azzardi che un allenatore deve fare. Francesco stava giocando bene, ma ho voluto mettere Mirko perché con la sua velocità, con la sua rapidità poteva creare problemi alla difesa avversaria che era molto stanca.

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