Questa Roma non è grande

 Da Il Romanista:

Ci sono pareggi e pareggi. Quello di ieri contro il Chievo, per come è maturato, vale come una sconfitta. Un 2-2 arrivato dopo che la formazione giallorossa aveva chiuso il primo tempo in vantaggio di due gol, grazie ad una doppietta di Simplicio. Una partita che sembrava già vinta e che solo la Roma è riuscita a riaprire grazie ad un atteggiamento tattico, nel secondo tempo, troppo rinunciatario e a un regalo di Julio Sergio a Moscardelli. Con una vittoria, oggi la Roma avrebbe osservato il turno di campionato dall´alto della terza posizione, e invece rimane lì, invischiata in una lotta che settimana dopo settimana diventa più dura e dalla quale non riesce a tirarsi fuori. Molte le colpe anche di Ranieri, che ha aspettato troppo prima di togliere dal campo Adriano, che aveva speso più di quanto potesse, e che ha rinunciato a Pizarro anche negli ultimi minuti di gioco quando serviva un giocatore che potesse mantenere il possesso della palla. Eppure l´intuizione iniziale del tecnico giallorosso di mandare in campo, su un terreno di gioco degno di una formazione di dilettanti, una Roma ´operaia´ con tre mediani e con Simplicio vertice alto del rombo, si era rivelata azzeccata, così come quella di inserire Adriano dal primo minuto in coppia con Vucinic.

Chievo-Roma: tutte le dichiarazioni dei protagonisti. Simplicio: “Ancora in lotta per lo scudetto”. Brighi: “Ci è mancata la carica”. Ranieri: “Oggi su quel terreno c’era poco da gestire”

Chievo-Roma: tutte le dichiarazioni dei protagonisti del match

 Simplicio a Sky Sport e Roma Channel:
“Non cerchiamo scuse nel campo, ma oggi era complicato giocare, hanno deciso di far disputare la partita, ma anche da casa vi sarete resi conto che era impossibile. Noi brasiliani siamo abituati a giocare a piedi nudi sulla spiaggia, questo era fango. Ora non cerchiamo scuse e cerchiamo di fare il bene della Roma. Se c’è possibilità che Adriano vada via? Io sono suo compagno di stanza, nella sua mente non è balenata questa possibilità, comunque con Rinaldi (procuratore in comune) non parlo di queste cose. Se Adriano si sentiva che avrebbe giocato? Era felice, dopo la notizia della scelta del mister si è concentrato molto. Roma ancora in corsa per lo scudetto? Penso di sì, il campionato è lungo e le sorprese ci potranno essere fino alla fine”.

Le pagelle di Chievo-Roma: Simplicio e Mexes non bastano

 Le pagelle Chievo-Roma:
Julio Sergio 4,5: Per un’ora deve vedersela più con il freddo che con le conclusioni di Pellissier e soci. La “zuppa” sul tiro di Moscardelli fa da apripista alla rimonta del Chievo. Su Granoche non riesce nella parata da tre punti.
Cassetti 6: Non regala niente. Si getta su avversari e sfera. Quasi sempre ha la meglio. Uno dei suoi affondi porta al 2-0. Il pari ridimensiona la sua prova, come quella degli altri. Ma il terzino, la sostanza, l’ha messa.
Burdisso 5,5: Si alza con Mexes per mettere Pellissier ripetutamente in fuorigioco. Sbanda un po’ nel secondo tempo, fino a farsi tagliare fuori dall’azione che porta al pareggio.
Mexes 7: Concentrato. Nella palude del Bentegodi gioca con personalità. Sul muro eretto dal francese per lunghi tratti sbattono le maglie gialloblu. Non ha colpe particolari sui gol subiti, semmai ne salva uno fatto.
Castellini 6: Anche per ordini di scuderia, resta sulle sue. Si disimpiega in modo semplice, ma determinato. Non brilla per lucidità, ma non fa neanche troppi danni.
Brighi 6: Fa del contrasto il leit motive della sua partita. Il filtro che offre a centrocampo è preziosissimo e induce gli uomini di Pioli al lancio lungo.

Chievo-Roma: risultato finale 2 – 2. Granoche pareggia per il Chievo

 Chievo-Roma: risultato finale 2-2
ROMA:
Julio Sergio; Cassetti, N.Burdisso, Mexes, Castellini; Greco (Taddei 65′), De Rossi, Brighi; Simplicio (Menez 83′); Vucinic, Adriano (Borriello 77′)
A disposizione:
Lobont, Cicinho, Pizarro, Borriello, Baptista, Menez, Totti.
Allenatore
: Ranieri.
Chievo (4-3-1-2):
Sorrentino, N.Frey, Andreolli, Cesar, Mantovani; Fernandes (Bogliacino 77′), Rigoni, Marcolini (Granoche 58′); Constant; Pellissier, Moscardelli (Sardo 88′).

Chievo-Roma, le probabili formazioni per i quotidiani

 Le probabili formazioni di Chievo-Roma, riportate dai principali quotidiani nazionali:

IL ROMANISTA
CHIEVO (4-3-1-2): 28 Sorrentino; 21 Frey, 12 Cesar, 3 Andreolli, 4 Mantovani; 6 Fernandez, 16 Rigoni, 7 Marcolini; 23 Constant; 27 Pellissier, 87 Thoureau. A disp.: 18 Squizzi, 17 Jokic, 20 Sardo, 9 Bentivoglio, 26 Bogliacino, 80 Moscardelli, 11 Granoche. All.: Pioli

ROMA (4-3-2-1): 27 Julio Sergio; 77 Cassetti, 5 Mexes, 29 Burdisso, 3 Castellini; 33 Brighi, 16 De Rossi, 23 Greco; 10 Totti, 9 Vucinic; 22 Borriello. A disp.: 1 Lobont, 2 Cicinho, 7 Pizarro, 30 Simplicio, 11 Taddei, 94 Menez, 90 Okaka. All.: Ranieri

LA GAZZETTA DELLO SPORT
CHIEVO (4-3-1-2): 28 Sorrentino; 21 Frey, 12 Cesar, 3 Andreolli, 4 Mantovani; 6 Fernandez, 16 Rigoni, 7 Marcolini; 23 Constant; 27 Pellissier, 80 Moscardelli. A disp.: 18 Squizzi, 17 Jokic, 20 Sardo, 9 Bentivoglio, 26 Bogliacino, 87 Thoureau, 11 Granoche. All.: Pioli

Vulpis: “I tempi della vendita? Febbraio potrebbe essere il mese giusto. Aabar? E’ con un piede dentro e uno fuori”

 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, ha detto la sua alla trasmissione La Signora in Giallorosso di ieri sera. A proposito della situazione societaria della Roma ha dichiarato: “Oggi (ieri n.d.r.) Stefano Petrucci, di TeleRadio Stereo, ha affermato che Angelucci è out nella corsa alla Roma. Da un lato non piace ai tifosi, dall’altro c’è la visione dei numeri della due diligence. Con i conti alla mano ha visto cosa c’è dietro la società giallorossa. Rothschild, quando è fallita Lehman Brothers, ne acquisì un pezzo e per questo mi aspetto degli acquirenti di altissimo livello. Se il finale fosse comunque italiano che bisogno ci sarebbe di prendere Rothschild? Ora mi aspetto i fuochi d’artificio, cioè che Rohtschild presenti le migliori offerte internazionali e che la Roma non fosse acquisita da un italiano. 120 milioni è il prezzo minimo per comprare la Roma, il marchio ha un valore elevato anche se bisogna vedere con precisione cosa c’è dietro, cioè una situazione spezzatino particolare e complessa.

La tristezza di Adriano, Imperatore infelice

 Dall’articolo della Stampa, a firma di Simone di Segni:

L’ultima accoglienza da Imperatore è già un’immagine sfocata, nei ricordi di Adriano.

La miseria di centodieci minuti accumulati con la maglia della Roma, forse meno di quanti sorrisi ha abbozzato da quando è tornato dal Brasile, lo ha costretto a fare nuovamente i conti con la felicità. Sullo sfondo della crisi del centravanti riecco la bandiera verdeoro: ad udire il lamento di Adriano, questa volta, c’è Ronaldo. Lo vuole al Corinthians, l’ex Fenomeno, per un altro tentativo di rianimazione. Nella mensa di Trigoria, come nei locali pubblici, in tanti sono pronti a giurare sulla condotta da atleta del giocatore. Eppure il brasiliano dagli occhi tristi, a sei mesi dallo sbarco in Italia, non è ancora riuscito a recuperare il peso forma: quello che combina in privato, evidentemente, lo sa solo lui. L’amico Ronaldo, tuttavia, non sembra preoccupato: «Ho percepito in lui il desiderio di giocare qui, la sua volontà sarà decisiva, mi ha detto di non essere felice a Roma», l’ammissione-soccorso del connazionale. Sulla quale si accavallano le parole del presidente del club carioca, Andres Sanchez: «Acquistarlo dalla Roma è per noi impossibile, portarlo in prestito, invece, è alla nostra portata». Il patron del Corinthians non esclude l’annuncio (del colpo) per lunedì, in occasione della festa di premiazione del campionato brasiliano. Anche se da Trigoria fanno sapere che «Adriano non si potrà muovere prima di gennaio». Ranieri è lineare: «Se qualcuno non si trova bene può e deve andare via». Negli ultimi tempi, le rogne del tecnico si annidano in attacco.

Ranieri a ESPN: “Allenare la Roma è esaltante”

 Dal Romanista:

Cosa direi ad un bambino per farlo diventare della Roma? Non gli direi nulla. Gli farei salire gli scalini dell´Olimpico e gli farei sentire l´abbraccio della Curva Sud“.  Così Claudio Ranieri nel corso di una intervista esclusiva a ESPN International. Nel corso della quale il tecnico giallorosso ha trattato tanti temi: le esperienze internazionali, i successi in Italia e all´estero, i progetti futuri.

Il mister si è detto felicissimo di allenare la squadra della sua città, del progetto che sta portando avanti, sicuramente il più entusiasmante della sua carriera. «Allenare la Roma – ha spiegato -, la squadra della mia città, è davvero esaltante sia dal punto di vista professionale che personale. Ma sono l´allenatore di oggi anche grazie alle esperienze che ho avuto all´estero. Per il futuro, una volta completato il progetto nella capitale, penso a una squadra estera, in particolare inglese». A proposito dell´Inghilterra, Ranieri ha aggiunto: «Quando sono arrivato al Chelsea, ho avuto la fortuna di essere accolto senza pregiudizi di alcun genere e i tifosi hanno saputo apprezzare i risultati ottenuti con sacrificio e il lavoro quotidiano».

Differenze tra il nostro calcio e quello della Premier? «Caratteristiche fondamentali in Inghilterra sono mentalità e dinamismo, in Italia sfruttiamo altre qualità, abbiamo altre caratteristiche fisiche e mentali». Ranieri ha ricordato i momenti più belli tra cui la vittoria con il Liverpool per 2 a 1 nella stagione 2002/2003 che aprì le porte alla Champions League e di fatto salvò il club inglese dal rischio del fallimento favorendo l´arrivo di Roman Abramovich.

Chievo-Roma, Vucinic dentro. Menez fuori?

 Dal Romanista:

Stavolta potrebbe toccare a Jeremy Menez rimanere fuori. Nel gioco del turnover, un vero e proprio leit-motiv dell´ultimo periodo romanista, il prescelto stavolta dovrebbe essere proprio Jerry. «Se il turnover può riguardare Jeremy? – le parole di ieri di Ranieri in conferenza stampa – Tutti possono essere coinvolti». Una risposta che da sola non serve a sciogliere il tototridente ma che unita ad altri piccoli segnali può essere un´indicazione.

Menez, innanzitutto, non sta attraversando un gran momento dal punto di vista fisico: ha un dolore costante ad una spalla, e anche domenica a Palermo ha preso una botta, e qualche problema muscolare. Nulla che gli abbia impedito di giocare finora, ma sicuramente non è al top. C´è poi da aggiungere la questione tecnica: contro i rosanero il francese è sembrato in lieve calo rispetto alle ultime uscite, e con gli altri tre attaccanti che scalpitano ci può stare che per una volta possa finire in panchina.

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