Le pagelle di Chievo-Roma: Simplicio e Mexes non bastano

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 Le pagelle Chievo-Roma:
Julio Sergio 4,5: Per un’ora deve vedersela più con il freddo che con le conclusioni di Pellissier e soci. La “zuppa” sul tiro di Moscardelli fa da apripista alla rimonta del Chievo. Su Granoche non riesce nella parata da tre punti.
Cassetti 6: Non regala niente. Si getta su avversari e sfera. Quasi sempre ha la meglio. Uno dei suoi affondi porta al 2-0. Il pari ridimensiona la sua prova, come quella degli altri. Ma il terzino, la sostanza, l’ha messa.
Burdisso 5,5: Si alza con Mexes per mettere Pellissier ripetutamente in fuorigioco. Sbanda un po’ nel secondo tempo, fino a farsi tagliare fuori dall’azione che porta al pareggio.
Mexes 7: Concentrato. Nella palude del Bentegodi gioca con personalità. Sul muro eretto dal francese per lunghi tratti sbattono le maglie gialloblu. Non ha colpe particolari sui gol subiti, semmai ne salva uno fatto.
Castellini 6: Anche per ordini di scuderia, resta sulle sue. Si disimpiega in modo semplice, ma determinato. Non brilla per lucidità, ma non fa neanche troppi danni.
Brighi 6: Fa del contrasto il leit motive della sua partita. Il filtro che offre a centrocampo è preziosissimo e induce gli uomini di Pioli al lancio lungo.
De Rossi 4: Spaesato e nervoso. Soffre più degli altri compagni di reparto il terreno disastrato. Impostare, giustamente, gli risulta impossibile. Quando c’è da lottare, però, non si tira indietro. Lo fa in modo pulito, fintanto che non perde la testa e si fa espellere per un intervento durissimo.
Greco 6: Si impegna alla morte. Morde le caviglie dei suoi dirimpettai, mette in campo tutto quello che ha. La foga spesso lo tradisce, ma il suo contributo è costante. Dal 21′ st Taddei 5: Forse non era il caso di metterlo alla prova su un campo del genere.
Simplicio 7,5: Con un capolavoro di astuzia e scuola brasiliana porta la Roma in vantaggio. Fino a quel momento era stato tra i più positivi, interpretando al meglio i compiti da “trequartista operaio”. Dopo il gol riprende a fare da martello pneumatico, finché nel torbido non pesca il secondo jolly. Nella ripresa sfiora la tripletta. Dal 38′ st Menez sv.
Adriano 5: Un calcio di punizione alto di un soffio per dimostrare che il piede, almeno quello, non lo ha perduto. Partecipa in maniera determinante al raddoppio. Fa piccoli ma concreti passi in avanti. Provate, però, a confrontare il suo lavoro con quello degli attaccanti del Chievo. E tirate le somme. Dal 34′ st Borriello sv.
Vucinic 5: Testardo. Si incaponisce nel dribbling sfidando avversari e fango. Nel primo tempo tiene costantemente in apprensione la retroguardia clivense e impegna Sorrentino. Nella ripresa cala come il resto della ciurma, fino a diventare impalpabile.
All. Ranieri 6: Non rischia i suoi dimanti nel pantano e sorprende tutti con una Roma inedita. La lettura iniziale del match, questa volta, non fa una piega. Per quarantacinque minuti l’interpretazione dei suoi uomini sfiora la perfezione. Tutta quella verve, però, resta negli spogliatoi all’intervallo. Il pareggio rende merito ad una squadra, il Chievo, caparbia dal primo all’ultimo e punisce una compagine, quella giallorossa, che non trova continuità neanche all’interno di una singola gara.
Anna Giulia Ruggeri


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