Roma, senza tifosi una sola vittoria

 Da Il Romanista:

Spalletti lo ripeteva spesso: «Abbiamo bisogno dei nostri tifosi». Impossibile dargli torto. Non è una questione d’amore, non bisogna essere romanisti per dirlo. Parlano i numeri. La scorsa stagione, quando in panchina sedeva il sor Lucio, per nove volte i romanisti non sono potuti andare in trasferta: con Genoa, Juventus, Bologna, Catania, Napoli, Reggina, Atalanta, Sampdoria e Cagliari. Il risultato? Una sola vittoria. Un 3-0 al San Paolo con i gol di Mexes, Juan e Vucinic.
Il resto? Poco o nulla. Senza romanisti al seguito, nella stagione 2008/09 la Roma di Spalletti ha raggranellato complessivamente 7 punti su 27. Non è stato un problema solo romanista. Andando a confrontare i risultati delle trasferte “con tifosi” con quelle dove il Viminale ha deciso la chiusura del settore ospiti, è emerso un dato inquietante. Senza tifosi al seguito, è crollata la percentuale di risultati utili.

Totti: “Mondiali? Ci sto pensando. Avevo detto sì al Real”

 Da Il Corriere dello Sport:

Così esplicito su un suo possibile ritorno in nazionale Francesco Totti non lo era stato mai. Il capitano della Roma, intervistato dalla tv francese Canal +, questa volta si lascia andare. E rivela che ai Mondiali sudafricani ci sta pensando eccome. Certo, non nasconde che gli ostacoli sono tanti a partire dalla sua condizione fisica da qui a giugno. Ma, in pratica, lascia la decisione al ct Marcello Lippi e agli altri azzurri. «Alzare la Coppa del Mondo è stata una delle sensazioni più belle del mondo – dice Totti ricordando la magica notte di Berlino 2006 – anche perché quando alzavo la Coppa del Mondo verso i tifosi dell’Italia lo facevo perché lì c’era mio figlio Christian che allora aveva sette mesi ed era la prima volta che mi veniva a vedere e perciò ho pensato che era doveroso alzarla verso di lui.

Tabloid e tifosi inglesi contro Aquilani

 Da Il Messaggero:

«AAA… Aquilani cercasi». Oppure: «AA: Anonymous Aquilani». I tabloid britannici, si sa, sono crudeli. E ora, esaurite le storie di corna di John Terry e Ashley Cole, se la prendono con Alberto Aquilani. L’italian flop, come lo definiva ieri il Mirror. L’ex romanista è arrivato a Liverpool l’estate scorsa e ancora non è riuscito ad accendere gli animi. Prima per colpa dell’infortunio alla caviglia, che lo ha tenuto fuori dal campo fino a fine ottobre. Poi per colpa della forma non ancora ritrovata.

Roma alla finestra: l’Inter ha il fiato corto

 Da Il Messaggero:

Se l’Inter è a corto di fiato, allora, trattandosi di una squadra fisica più che tecnica, tutto è possibile. Da tempo, ormai, Mourinho tende a gestire il vantaggio, più che a incrementarlo. Un’operazione intelligente o dovuta? Contro il Genoa, la brutta partita ci poteva stare comunque: avversari di buon passo, copertissimi e motivati per via dei cinque gol presi in casa. E c’è dell’altro: i giocatori dell’Inter ricordano per certi versi i pupi siciliani. Senza il puparo restano freddi, immobili, senza vita.
Mourinho, stando a un passo, si fa sentire e vedere. E così li anima e li muove. Mourinho, da squalificato e dunque lontano, non ha il potere di dare un’anima ai suoi. La sua forza non si rintraccia nella fantasia tattica: al massimo mette attaccanti. Mourinho è unico per l’agonismo che trasmette ai giocatori, che dipendono da lui, ne hanno bisogno, quanto una macchina di Formula Uno del pilota. Il Milan è bello e lieve sugli esterni e forte e resistente al centro, dove si appresta a chiudere le azioni altrui e ad aprirle proprie.

Baptista e Toni: “Scudetto? Non è finita”

 Da Il Messaggero:

«L’Inter non è irraggiungibile». A undici giornate dalla conclusione del torneo, con il Milan a meno 4 dai campioni d’Italia e con la Roma, in attesa di ospitarli il 28 marzo all’Olimpico, a meno 7, la riflessione è è ben mirata. Fa un certo effetto che a offrirla sia proprio il nerazzurro mancato Baptista. Senza rancore, però. Perché Julio, non accolto sull’astronave di Mourinho solo perchè a gennaio Massimo Moratti e Rosella Sensi non trovarono l’intesa sul prezzo del suo cartellino, fa la sua considerazione in tutta serenità, prendendo per buoni i risultati delle ultime quattro partite e delle otto del girone di ritorno.

Toni: “Sto bene, voglio rimanere a Roma”

 Da Il Romanista:

Sto bene. Sabato sera non ho sentito nessun dolore e questo è un buon segnale. Se Ranieri vuole, domenica sono a disposizione per giocare dal primo minuto“. E’ carico Luca Toni, che ieri pomeriggio ha “fatto visita” alla Coppa del Mondo, esposta a Piazza del Popolo all’interno del Fifa World Cup Trophy Tour organizzato dalla Coca Cola, e il suo pensiero non è solo per la maglia azzurra ma soprattutto per quella giallorossa.
Come immagini il tuo futuro?

«Il mio futuro è cercare di fare bene e cercare di dare il massimo, qui mi sono trovato bene, ho un ottimo rapporto con i compagni, anche nello spogliatoio, farò il possibile per restare qui alla Roma».
Chi porteresti ai mondiali, Balotelli o Cassano?

«Toni, senza dubbio Toni. Abbiamo tanti bravi attaccanti e un allenatore che ha
dimostrato di essere un vincente, dobbiamo lasciarlo lavorare in pace».
Hai provato a convincere Totti?

«Totti non c’è bisogno di convincerlo a fare nulla. Sta lavorando per fare un gran finale di stagione. Poi vedremo quello che succederà.

Ghini: “Plauso a Montali, obiettivo Champions”

 L’attore Massimo Ghini è stato intervistato da Il Romanista. Ecco le parole del tifoso vip giallorosso:

Che effetto ti ha fatto vedere settantamila persone all’Olimpico? «Qualcosa che non vedevo da anni. Con quell’atmosfera che ti riconcilia con l’andare allo stadio in tutta tranquillità. Penso a me, che ci vado con i miei figli: Lorenzo, che ha 16 anni, e ormai va da solo, in curva Sud, con gli amici. E Leonardo, che ne ha 13 e viene invece con me in tribuna. Anche se non so ancora per quanto. Sabato mi ha colpito anche il senso di sportività. Senza nessun isterismo. In uno stadio dedicato esclusivamente al divertimento. Un fatto importante, rispetto alla violenza che arriva dall’esterno, dove tutto è spesso motivo di delusione o grande tensione.

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