Da Il Romanista:
Si può nascere a Roma e diventare bandiera dell’Atalanta? Cristiano Doni è la dimostrazione vivente che, benché strana, è una cosa possibile. Colpa (lui direbbe merito) del lavoro di papà Angelo, che di mestiere faceva il rappresentante della Esso e che per questo era costretto a cambiare spesso città. Così, nei primi anni Settanta, la famiglia Doni si trasferì nella Capitale e lì, l’1 aprile del ’73, nacque Cristiano, che inevitabilmente diventò un po’ romanista. O meglio “Pruzzista”. Sì perché il suo idolo era proprio il bomber giallorosso che incontrava sempre durante le vacanze a Crocefieschi paese di nascita dell’attaccante e di mamma Doni. Se passi l’infanzia con Pruzzo e se a battezzarti è un certo Padre Angelo, un parroco spagnolo che aveva giocato nelle giovanili del Real Madrid, il tuo destino è segnato. Non puoi fare a meno di diventare un calciatore.
Da Il Romanista:
Per Nicola Amoruso e l’Atalanta in generale, la gara contro la Roma ha una importanza speculare a quella che si respira in casa giallorossa. Da una parte – nella capitale – i tre punti valgono il sogno scudetto; dall’altra – tra gli orobici – la vittoria alimenterebbe il sogno di una salvezza difficile. Proprio l’attaccante atalantino si è pronunciato sulla gara dell’Olimpico ai microfoni di Bergamo Tv, augurando a se stesso di segnare per coltivare le speranze degli uomini di Mutti.