Livorno 2009/10: rosso il cuore, in rosso la classifica

AVANTI LIVORNO, ALLA RISCOSSA – La rossa Livorno, città operaia che ha dato i natali al Partito Comunista Italiano (1921, alla presenza di Antonio Gramsci), è uno degli ultimi baluardi di una fetta d’Italia in via di estinzione. Affacciata sul mar Ligure e specchiata su un porto che con il passare dei decenni è diventato riferimento imprescindibile e attributo fondamentale – la portuale Livorno – non solo per delinearne i confini geo-fisici ma anche per evidenziare caratteristiche socio-economiche della provincia toscana (il porto che dà da mangiare e che conserva miracolosamente intatta una classe sociale, proletaria, altrove già svanita da un pezzo).
La politica e l’economia; la quotidianità e il calcio giocato: ogni dettaglio labronico riconduce all’altro in un connubio inossidabile. Centosessanta mila abitanti (boom demografico negli anni ’70, poi un inesorabile spopolamento che non si è ancora arrestato), patria di numerosi personaggi celebri – si comincia con Amedeo Modigliani e si arriva fino a Carlo Azeglio Ciampi – la città si sviluppa su una superficie di quasi 105 km quadrati ed è suddivisa in cinque frazioni (Castellaccio, Gorgona, Limoncino, Quercianella, Valle Benedetta).

Menez a Ranieri: “A Roma per giocare, Gourcuff al Milan se l’è passata peggio”

 Dopo aver ripagato la fiducia di Claudio Ranieri, che ha deciso di puntare su di lui per arginare l’ostacolo rossonero, Menez ha l’opportunità di diventare un riferimento importante per l’attacco capitolino, specie perchè Francesco Totti è fermo ai box causa forza maggiore. L’ottima prova del numero 94 della Roma viene ripresa dalle pagine de La Gazzetta dello Sport che racconta nel dettaglio il dopo gara di Menez mettendo in luce la sorprendente schiettezza del francese

Rosella Sensi e Bruno Conti chiedono garanzie: per Rosetti basta Roma?

Continua a tenere banco sulle pagine dei quotidiani sportivi e non, quanto accaduto nel corso della gara tra Milan-Roma.
Ancora presto per voltare pagina, visto che le reazioni dei protagonisti, anche a freddo, continuano ad essere decise e le posizioni assai determinate.
I calciatori della Roma sono tutti uniti nel ribadire l’inadeguatezza di alcune decisioni di Rosetti, Rosella Sensi e la dirigenza giallorossa hanno invece mostrato un forte senso di fastidio per quanto accaduto e sembrano rigorosi nel sostenere che Rosetti non è nuovo ad episodi di questo tipo che vanno tutti a scapito della Roma.
Il Corriere dello Sport – edizione odierna – dettaglia in maniera completa ciscuna delle situazioni enunciate e riesce a indicare, tra le righe, una delle possibili soluzioni per mettere argine alla vicenda.
Quella, cioè, che Roberto Rosetti non arbitri più alcuna gara della Roma. Ecco l’articolo:

Ranieri a Mexes: “Rosetti, ancora non hai capito perchè ci mandano lui?”

 Dopo averne analizzato in più di una modalità le decisioni assunte, ci si ritrova a parlare di nuovo di Roberto Rosetti, giudice poco imparziale – a detta di molti – della gara tra Milan e Roma. Su Il Messaggero in edicola oggi, più di un retroscena relativo alle fasi successive del match: attimi concitati nei quali i calciatori della Roma e il direttore di gara si sono rivolti la parola e hanno puntato l’indice gli uni contro l’altro.
Per Rosetti, ritornello prevedeibile: è colpa della Roma – queste a grandi linee le parole del direttore di gara – se il Milan ha rimontato e vinto. Ancora: responsabilità tutte giallorosse, questa l’evoluzione del Rosetti pensiero, se gli ospiti non sono riusciti a rimontare per esempio sfruttando l’azione nel corso della quale Daniele De Rossi si è fermato in ottima posizione pensando di essere in fuorigioco.

Roma-ldinho show nel primo tempo, poi Ronaldinho si adegua

E’ arrivata in malo modo la prima sconfitta in campionato della gestione Ranieri. Portandosi dietro, cioè, una coda di polemiche che terrà banco una settimana intera. Indice puntato contro Rosetti che ha inciso sul match più di quanto ad un direttore di gara sia consentito: poca uniformità di giudizio nelle decisioni del direttore di gioco, più di una decisione dubbia. Due squadre molto simili, Milan e Roma: una rosa imbottita di nomi la cui sola lettura pare garanzia di affidabilità. Campioni del calibro di Clarence Seedorf e Andrea Pirlo, Daniele De Rossi e David Pizarro.
E poi Alessandro Nesta, Philippe Mexes, Ambrosini, Vucinic. Rose di talenti di prim’ordine che, amalgamati nelle rispettive squadre continuano a dare una sensazione di incompiutezza. Manca sempre qualcosa, a Milan e Roma. Che se ne stanno in seconda fascia, a capire in che sperare. A cosa ambire. Dopo la vittoria di ieri, la classifica vede i rossoneri un punto sopra ai giallorossi: 12 a 11, settimi col Palermo i rossoneri e ottavi con Bari, Chievo e Udinese i giallorossi. Si assomigliano,le squadre di Ranieri e Leonardo anche nella capacità di portare a casa l’impresa contro chiunque, oltre che nell’incapacità di dare continuità ai risultati.
La Roma di ieri, per tutti i primi 45′ ha legittimato nel migliore dei modi le parole che il suo allenatore aveva speso in settimana:

Milan-Roma, Menez contro il Diavolo si esalta

Jeremy Menez prova a diventare grande. Crecita individuale e maturazione professionale, nella fattispecie, coincidono alla perfezione.
Il francesino pare sempre sul punto di sbocciare in maniera definitiva per poi compiere il cammino a ritroso.
Fino ad oggi è stato così: con Luciano Spalletti, con Claudio Ranieri.
Nella saga delle continue ripartenze e pause di Menez, oggi siamo in pieno nella fase della parabola ascendente.
Perchè la mezzapunta, a Milano, si è ben comportata, al di là del gol che aveva illuso i giallorossi.
A raccontare la gara del francese a Milano ci pensa Il Romanista:

Milan-Roma: rassegna stampa

Che il direttore di gara di Milan-Roma abbia conquistato le prime pagine dei giornali, pare francamente inevitabile. Rosetti, infatti, ha contribuito in maniera decisiva – e non sempre puntuale – alla rimonta rossonera, lasciando più di un motivo di recriminazione alla compagine di Ranieri.
Le pagine dei maggiori quotidiani riprendono la tematica approfondendo i vari episodi accaduti ieri sera a Sn Siro. In discussione, innanzitutto, il rigore dato agli uomini di Leonardo: il fallo su Nesta da parte di Burdisso non sembrava così netto. Il Corriere dello Sport è in tal proposito deciso:
“Rosetti ha avvelenato il posticipo tra Milan e Roma, incidendo pesantemente sul risultato. Si discuterà anche oggi, anche domani, all’infinito: era rigore su Nesta? Guardiamola dalla parte di Rosetti e proviamo a dire di sì. Ma allora come si fa, con un metro simile, a non dare un rigore per un fallo ancora più netto e più solare su Menez nel primo tempo? Sarebbe stato il rigore del possibile due a zero”.
Per Epolis, è una Roma alla Diavola:

Milan-Roma: il Diavolo (in) veste Pato-Ronaldinho; la Lupa allatta un 4-5-1?

 Il Diavolo e la Lupa. In prima assoluta, stagione 2009/10, stadio Giuseppe Meazza. Si gioca stasera, alle 20.45, il posticipo dell’ottava giornata. Il palcoscenico serale, quello dei grandi appuntamenti, è tutto per loro. Milan e Roma. Eppure, fosse una pellicola, la partita somiglierebbe molto a un dramma che parte nel peggiore dei modi: due squadre in cerca di autore, infatti, stanno vivendo lo scorcio iniziale di campionato nel tentativo di capire a quali traguardi ambire. Entrambi, rossoneri e giallorossi, in grado di garantire sulla carta più di quello che fino ad oggi ha mostrato il campo: talenti e campioni di assoluto livello non hanno ancora convinto. Mentre, tra le due, la Roma ha vinto un po’ di più. I numeri.
PRECEDENTI.
Per quanto gli scontri diretti a San Siro parlino nettamente rossonero, va registrata l’inversione di tendenza degli ultimi anni.

Verso Milan-Roma, Mexes: a San Siro con furore

Avvicendamenti in difesa, causa problemi fisici.
La Roma che si presenta a San Siro è una squadra che sa di avere nella retroguardia – ancora troppo ballerina – uno dei punti di debolezza.
Mancherà Juan, che ha dovuto dare forfait, e al fianco di Nicolas Burdisso – titolare inamovibile, idolo del tifo e riferimento per i compagni – si è spalancato un portone attraverso il quale Philippe Mexes ha tutto lo spazio per andarsi a riprendere quel ruolo da titolare che tanto mancava al francese.
Ha pagato, infatti, lui per tutti, il periodacio iniziale, coinciso per i giallorossi con le sei reti subite nelle prime due di campionato.
La voglia di rivalsa di Mexes è enorme: grinta e rabbia spingeranno il francese a dare il meglio e lasciarsi alle spalle una delle fasi professionalmente più tristi e meno appaganti da che è a Roma.
Le motivazioni di Mexes e la voglia di riscattare tutto ciò che è andato storto, stanno alla base di un bell’articolo apparso stamane sul Corriere dello Sport:

Verso Milan-Roma, Vucinic scalpita: “Ai rossoneri ci penso io”

Tutto il potenziale offensivo racchiuso nei piedi di un calciatore: Mirko Vucinic. Milan-Roma, per i giallorossi, significa puntare decisi sul montenegrino che dovrebbe giocare senza alcun fastidio e rappresentare, solo, l’attacco giallorosso. Con Francesco Totti fermo ai box, tocca a Vucinic scardinare la retroguardia rossonera e continuare ad essere la bestia nera del Diavolo.
Concetto, questo, chiarito ancora meglio dalla punta in un articolo apparso sulle pagine de La Gazzetta dello Sport. Lo riportiamo fedelmente:

Taddei è tornato, Caio ringrazia Ranieri

La rinascita di Rodrigo Taddei ha un motivo, esprimibile con nome e cognome: Claudio Ranieri. Dopo un periodo di forma scarsa e di motivazioni sotto terra, l’esterno giallorosso pare davvero sulla strada giusta per tornare ad essere quel calciatore decisivo e irrinunciabile che abbiamo conosciuto un paio di annate fa.
L’addio di Luciano Spalletti, in qualche maniera, è stato un beneficio per Caio (soprannome di Taddei) che, da quel momento in poi – infortunio a parte – ha viaggiato come una freccia. A San Siro ci sarà anche lui, forte di una carica enorme che il mister testaccino ha saputo imprimergli. A riprendere il rapporto tra i due è, stamane, La Gazzetta dello Sport in un articolo dettagliato:

Milan-Roma: oltre 3 mila tifosi giallorossi a San Siro

Stavolta, almeno, anche alla Roma il privilegio di disputare una gara alla presenza del pubblico amico. Per la circostanza, la gara contro il Milan ha fatto muovere oltre tremila giallorossi che si sono muniti di biglietto e che sono pronti ad affrontare la trasferta di Milano.
Calore e passione, finalmente, in un quadro generalmente desolante, proprio per il fatto che al tifo giallorosso sono precluse diverse trasferte. A fare il punto circa la situazione biglietti è il Corriere dello Sport, che si lascia andare ad una previsione forse troppo ottimistica: quattromila tifosi giallorossi a San Siro. Ecco l’articolo:

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