Roma, i Giovanissimi Nazionali di Montella al debutto con l’Ascoli

 Da Il Romanista:

Comincia questo pomeriggio la seconda stagione di Vincenzo Montella sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali, che alle 15 a Trigoria faranno il loro esordio in campionato contro i pari età dell’Ascoli. Il nuovo gruppo è quello dei ’96, campioni regionali lo scorso maggio con Mirko Manfré al termine di un campionato disputato in crescendo. L’avventura nel torneo nazionale riparte dall’impresa sfiorata appena tre mesi fa dal gruppo dei ’95, vicecampioni d’Italia a Montepulciano. La finale scudetto con il Milan, fra l’altro, ha avuto una riedizione giusto due settimane fa in occasione del Memorial “Gaetano Scirea” a Cinisello Balsamo. Ai giallorossi non è riuscita l’operazione rivincita, e i rossoneri si sono imposti 1-0. La rosa a disposizione di Montella è stata in parte rinnovata con gli innesti dei giocatori arrivati in estate.

Ranieri come Mou: per La Stampa è lo special Due

 Da La Stampa:

Son tutti figli di Mourinho. Eredi di uno stile, più che di un modulo: le conferenze stampa monologo, le espressioni a effetto che diventano titolo sui giornali, tormentone tra i tifosi e video cliccatissimi su youtube. E i trucchi della retorica: pause, sguardi, cambi di tono, persino i pugni sul tavolo. Ecco gli Special Due, Tre e seguenti, personaggi che interpretano un nuovo copione. Ieri è esploso Claudio Ranieri, che da Mou due anni fa dialetticamente le aveva prese. Si era sentito dire: «A 60 anni ha vinto solo una coppetta, la Supercoppa». Chi ricorda la provocazione iniziale del tecnico romano, allora sulla panchina della Juve? Quasi nessuno, però google è di aiuto: «Non ho bisogno di vincere – aveva sibilato Ranieri – per essere sicuro di quello che faccio». Una frase da perdente, assist per le peggiori repliche. L’oratoria di Ranieri nel frattempo ha fatto importanti passi avanti. La Roma è inguardabile, prende botte indifferentemente dal Cagliari e dal Bayern Monaco e rischia di cadere in depressione? Serve una scossa, ma soprattutto un bersaglio su cui dirottare le critiche.

Primavera, Palermo-Roma 3-0, decide Miccoli

 Da Il Romanista:

La Roma lascia Palermo con una sconfitta e un passivo di tre reti. Un risultato pesante che, però, non rispecchia la prova dei ragazzi di De Rossi. A caratterizzare la seconda giornata del campionato Primavera sono stati due fattori: la poca convinzione sottoporta dei giallorossi e un Fabrizio Miccoli in grado di fare la differenza tra i rosanero. Dopo il minuto di silenzio per onorare il ricordo di Alessandro Romani, militare italiano morto in un agguato in Afghanistan, la partenza sprint è firmata Palermo. Due tiri e una punizione del capitano rosanero nei primi dieci minuti non spaventano però la squadra giallorossa, confortata dalle prese sicure di Pigliacelli. A fare la differenza tra le fila dei ragazzi di De Rossi è soprattutto Viviani, che detta i tempi a centrocampo e al 30’ manda a lato una conclusione da circa 25 metri. Al 33’ brivido per la Roma: Pigliacelli sbaglia l’uscita, Miccoli prende palla ma il pallonetto è fuori misura .

Ranieri: “Non accetto le illazioni: la Roma ha le palle”

 Da Il Corriere della Sera:

Mancava solo Strunz, il centrocampista del Bayern Monaco che fu al centro della sfuriata di Giovanni Trapattoni, che divenne anche una canzone rap che spopolò in Germania. Gli strunz, per Claudio Ranieri, sono semmai i soliti cattivissimi giornalisti che — dopo l’1-5 di Cagliari, lo 0-2 di Monaco di Baviera e lo sfogo di Totti sul catenaccio esportato in Champions League — hanno criticato il gioco della squadra e dubitato che nello spogliatoio di Trigoria siano tutte rose e fiori. Ranieri, che l’anno scorso ha guidato la Roma a uno straordinario secondo posto in campionato e alla finale di Coppa Italia, ma che quest’anno non ha ancora vinto una partita, ha trasformato la prevista conferenza stampa in un monologo di 6’56″ che non prevedeva domande e risposte. La partenza è un’ammissione: «I risultati non vanno bene, non stiamo giocando bene. A Monaco volevamo fare di più, ma non è questione di giocare in difesa o in attacco. Volevamo giocare per vincere, come abbiamo sempre fatto, ma non ci siamo riusciti. Siamo andati a Cagliari, abbiamo perso a Cagliari.

Il Bologna: ricordi, Ranieri?

 Da Il Corriere dello Sport:

Tutto è cominciato con il Bologna. Tutto potrebbe ripartire con il Bologna, anche se sulla carta non sarà semplice ripetere quello fatto nella passata stagione quando la squadra di Ranieri riuscì a mettere insieme una striscia di ben ventiquattro partite utili consecutive. Nel campionato scorso fu proprio la faticosa vittoria sulla squadra emiliana (Adailton segnò il primo gol della par tita gelando la tifoseria romanista) a dare il là alla straordinaria rimonta della squadra di Ranieri, capace di recupera re quattordici punti all’In ter, anzi quindici, al punto di andare in testa e sogna re lo scudetto sino all’ulti ma giornata di campionato.
LA STORIA – Ranieri sarebbe pronto a sopportare anche la stessa trama del passato torneo, pur di tornare a fe steggiare una vittoria della sua Roma, oggi indispensa bile più che mai.

De Rossi: “Siamo i primi a voler vincere”

 Dal Romanista:

Da quando indossa la maglia della ROMA, nei momenti storici c´è sempre stato. Un anno fa, nella partita spartiacque del campionato, non era in campo ma in tribuna perché squalificato. Era forse il posto più giusto in quel momento: tifoso tra i tifosi, DANIELE DE ROSSI, pronto ad esultare al 2-1 scacciacrisi di Perrotta. Prima c´erano stati i gol di Adailton, che aveva gelato l´Olimpico, e di Vucinic, accolto con qualche fischio da una parte dello stadio. Oggi tutta Roma si aspetta altri 3 punti contro gli emiliani, che portino la Roma a ripartire, proprio come 12 mesi fa. E stavolta DE ROSSI sarà in campo.

Pace fatta fra Totti e Balotelli

 Il Messaggero:

Super Mario Balotelli non è mai stato banale e lo dimostra anche nell’intervista rilasciata a DeeJay Football Club. Parla di tutto, da José Mourinho all’Inter, passando per la sua fede rossonera e per Totti: «Il calcetto me lo ha rifilato perché durante la gara gli ho detto che stava facendo un po’ il bambino. Tutto risolto? È un grande campione e lo stimo, quella volta ha sbagliato, ma rimane il giocatore simbolo del calcio italiano».
Ma Balotelli parla anche di Inter: «Io ho grande rispetto per Moratti, ai nerazzurri devo quasi tutto, sono stati anni fantastici. Ho avuto qualche problema nell’ultimo periodo e allora ho deciso di andare via. Il rapporto con quasi tutti i miei compagni era buono. Se Mourinho mi ha chiamato? Sì, prima che io andassi al City. Se mi voleva a Madrid? Chiedetelo a lui. Un giorno mi ha detto che ero così forte che avrei dovuto giocare sempre negli ultimi 20’ per cambiare il corso della gara. Io gli chiedevo il perché non giocassi titolare se ero il più forte, ma lui mi rispondeva che gli altri lo meritavano di più. Mourinho come allenatore è il numero uno, lui e Mancini sono i migliori».

L’attacco di Ranieri

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Gli anni di scuola, le sere a teatro, la passione per i libri. Chissà. Fatto sta che in qualche parte del suo inconscio sarà rimasta sepolta la battuta cardine del finale dei «Sei personaggi in cerca d’autore» di Luigi Pirandello. «Questa non è finzione, è realtà», grida il Padre alla platea ammutolita, e questo ieri ha gridato Claudio Ranieri alla platea dei giornalisti (ammutoliti, perché privati della possibilità di far domande) in un crescendo di toni — per volare più basso — a metà fra il Mourinho italico e il Trapattoni tedesco. Il senso è chiaro: «Questa Roma ha le palle, ce la faremo anche quest’anno. Dopo Cagliari e Monaco ci avete buttato fango addosso. Non faccio l’elenco, ma dopo ricordatevelo e noi ci ricorderemo di voi».
Responsabilità Insomma, una specie di punto di svolta dello psicodramma della Roma che, se in campo per ora è in cerca d’autore, fuori ha sguazzato negli ultimi giorni sulla malinconia per la sconfitta in Champions e la presunta frattura fra Totti e Ranieri. Tutte chiacchiere che hanno reso Ranieri furibondo,

Ranieri deve vincere col Bologna

 Dal Messaggero:

Ranieri non cambia. O meglio, avendo ancora diverse assenze, va sul sicuro per la gara di oggi pomeriggio, ore 15, contro il Bologna. La Roma cerca la prima vittoria stagionale, quinto tentativo e terzo in campionato, e l’allenatore si affida alla vecchia guardia, ai senatori che mai, nemmeno il più brutto, sporco e cattivo dei giornalisti si è permesso di ipotizzare, lo hanno scaricato (nemmeno pensato di farlo). In fin dei conti lo stesso Totti ha espresso solo un’opinione sulla tattica rinunciataria di mercoledì a Monaco. Ma la critica non è piaciuta al tecnico e anche ieri mattina lo ha ricordato.
In casa e contro un’avversaria che ancora deve conoscere Malesani,

Potrebbe scattare l’ora di Adriano

 Il Tempo:

Basta parole. Alle 15 bisogna parlare sul campo: all´Olimpico arriva il BOLOGNA di Malesani e la ROMA non può permettersi altri passi falsi. Partita da vincere a tutti i costi dopo tre sconfitte un modesto pareggio in quattro partite ufficiali: servono i tre punti per rimettersi in marcia e allontanare lo spettro della crisi che aleggia su Trigoria. Lì dove la SENSI potrebbe «rinchiudere» i giocatori in caso di risultato negativo oggi. Prima dello sfogo in sala stampa, RANIERI aveva finalmente ricevute buone notizie dal campo: MEXES è recuperato e giocherà al posto dello squalificato Nicolas Burdisso, VUCINIC si è allenato e andrà in panchina.  In più c´è un ADRIANO che scalpita. Il tecnico lo ha provato tra i titolari nella partitella di ieri mattina, indice di una tentazione: il brasiliano al posto di BORRIELLO, reduce da due partite intere in quattro giorni. La logica porta a pensare che l´ex milanista sia comunque favorito nel ballottaggio,

Ranierinho

 Il Tempo:

 Il Mourinho de noantri. CLAUDIO RANIERI trae ispirazione dal suo eterno rivale per respingere le accuse ricevute dopo l´umiliazione di Cagliari e la deprimente sconfitta di Monaco. Un monologo di 6 minuti e 50 secondi in sala stampa, senza possibilità di replica per i giornalisti. La stessa tattica che lo «Special One» ha usato più volte a Milano: solo contro tutti, all´attacco per difendersi e proteggere la squadra. RANIERI fa una premessa, «questa volta inizio e concludo io», inizia piano, si carica mentre parla, urla, batte i pugni sul tavolo e diventa sempre più rosso: proprio come l´addetta stampa Elena Turra seduta accanto a lui e spiazzata – come molti all´interno della ROMA – dallo sfogo.

L’arringa di Ranieri: “Oggi parlo io…”

 Claudio Ranieri: parola alla difesa. Nella frase iniziale della conferenza stampa del tecnico giallorosso, alla vigila della sfida contro il Bologna, c’è la sintesi del suo pensiero dopo tutte le critiche e le polemiche scatenate dalla falsa partenza della Roma: “Oggi parlo io”. Ha esordito così il mister di Testaccio nella sala di Trigoria, non accettando le domande dei giornalisti presenti e prendendosela con la critica dei giorni passati sulla querelle che ha visto protagonista l’allenatore e il capitano Francesco Totti, all’indomani della sconfitta in terra tedesca contro il Bayern Monaco: “Vorrei dire la mia realtà, sapete che sono stato sempre leale in tutto e per tutto. Ho letto che Totti era contro di me, cose più assurde non possono essere state scritte. Ho un rapporto leale e sincero con tutti i giocatori, figuriamoci con il mio capitano; figuriamoci con chi è una vita che sta qua, che ha subito mille infortuni per la sua squadra, io che sono romano e romanista non lo capisco”.

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