Sensi-Profumo-Rothschild: la Roma nelle loro mani

 Dal Messaggero:

La Roma calcio sotto il controllo (51%) attraverso varie scatole societarie dei Sensi con Unicredit al 49%. Fino alla vendita da parte di un advisor (Rothschild) che avrebbe 6-12 mesi di tempo per trovare un compratore. Con clausole blindate e penali che se assicurano a Rosella Sensi la gestione del club giallorosso con le deleghe attuali, quindi, con margini sulla campagna acquisti e vendite per la fase di traghettamento, dovrebbero però garantire il gruppo di Alessandro Profumo nell’attuazione del piano. Italpetroli al 100% di Unicredit a fronte dell’azzeramento dei circa 400 milioni con Unicredit e Mps.

Sensi-Unicredit: oggi si decide

 Dal Corriere della Sera:

Visti i precedenti, nessuna soluzione può essere esclusa a priori. A tre giorni dall’ultimo rinvio, Compagnia Italpetroli e Unicredit si ritroveranno a confronto oggi pomeriggio a Roma nello studio del presidente del Collegio arbitrale, il Professor Ruperto, per trovare la sospirata e definitiva conciliazione. Il Lodo è sempre dietro l’angolo, col rischio di una sentenza avversa che proietti Italpetroli sulla via del procedimento fallimentare.

Il prezzo della Roma? Non oltre i 150 milioni di euro

 Nel momento in cui la banca d’affari Rothschild dovrà occuparsi dell’individuazione di un acquirente per conto di Unicredit, il prezzo della Roma – stando alle prime ipotesi – non dovrebbe superare i 150 milioni di euro. Da la Stampa:

Il richiamo della «Maggica», unito alla rigida fede interista di Profumo, scatena le fantasie più ardite: se ne parla sulle frequenze di Radio Centro Suono Sport; se ne occupa addirittura il Financial Times, che parla della «reluctant ownership» – la riluttante proprietà – della squadra di calcio da parte della banca; ci mette il becco anche la politica con il governatore del Veneto Luca Zaia che deplora come Unicredit impegni le sue risorse.

Roma – Unicredit: il nuovo stadio? C’entra, eccome

 Che sia una questione di debiti, è fatto arcinoto. Ma tra gli intrecci del momento che vanno a toccare le sorti di Italpetroli, Unicredit e della Roma rischia di assumere una valenza importante anche l’aspetto legato alla costruzione del nuovo stadio. Da Il Fatto Quotidiano:

Al momento non si può dire come finirà fra Unicredit e la famiglia Sensi. Ma l’aria che tira è quella che prima o poi tutto il patrimonio, AS Roma compresa, passerà nella mani di Profumo.
Cosa dire a questo punto? Difficile proporre una riflessione equilibrata, non tanto per ragioni di tifo (chi scrive, è bene dirlo per onestà, è romanista) quanto perchè alcuni dati mancano e altri sono finiti nel tritacarne della disputa sportiva, ad esempio quello a proposito della trattativa – nel 2008 – per la cessione a George Soros.

I 4 dubbi di Ranieri

 Secondo Leggo sono quattro i dubbi di Ranieri riguardo il futuro della Roma:

1) Il futuro societario. Domani Unicredit e Italpetroli (a meno di clamorosi scossoni) firmeranno finalmente l’accordo che determinerà il passaggio della Roma nelle mani della banca. E poi? Il futuro è ancora nebuloso. Quello che è certo è che la Roma per un certo periodo di tempo (probabilmente fino a dicembre) resterà senza un presidente vero. L’ipotesi di Rosella Sensi nel ruolo di garante senza potere decisionale non rappresenta di certo una sicurezza per lo stesso Ranieri, che si ritroverebbe a gestire una situazione se non di anarchia, di precarietà.
2) L’anagrafe della squadra. La Roma è la seconda squadra più vecchia del campionato.

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