Lotto presenta i nuovi scarpini. Perrotta: “Non siamo stanchi”

 Le dichiarazioni di Simone Perrotta, intervenuto assieme a Luca Toni, durante presentazione dei nuovi scarpini Lotto (nello store di Via Aurelia) Detroit e Raptor Ultra:

FORMA – “Non siamo stanchi, ma è normale che non abbiamo grande brillantezza. Anche perchè abbiamo giocato sempre con gli stessi uomini. Adesso dobbiamo ritrovare quella brillantezza che abbiamo perso in queste ultime gare. La partita con il Milan? Abbiamo iniziato bene, poi i rossoneri sono venuti fuori, riuscendo a sfondare soprattutto sulla sinistra. Baptista non sempre riusciva a fare filtro su Pirlo, ma bisogna ammettere che il Milan è una grande squadra“.

Milan tonico a Roma, giallorossi in difficoltà

Pareggio a reti inviolate: nello 0-0 tra Roma-Milan viene fuori un incontro poco spettacolare nel corso del quale i rossoneri hanno avuto meno paura e più intraprendenza. Ecco l’analisi de Il Tempo con le impressioni di Simone Perrotta, Rodrigo Taddei e gli altri giallorossi:

Viva la sincerità. «Fosse stato un match di pugilato avremmo perso ai punti». Lo pensano tutti, il primo a dirlo è Rodrigo Taddei. «Il pareggio ci può stare, è stata una gara di nervi. Era uno scontro diretto ed era importante non perdere». Un punto è meglio di niente. Soprattutto dopo una partita così, col Milan a battere il tempo e la Roma costretta a rincorrere. Forse Taddei si aspettava un trentesimo compleanno (ieri) migliore: «Ci dispiace di non aver vinto, ma non siamo stanchi. È un punto amaro, ma buono sia per la Roma che per il Milan. Il rigore su Ambrosini? Io non l’ho toccato, lui si è buttato e ha fatto una sceneggiata». Pizarro sintetizza tutto con un «è stata una partita così e così», che dice tutto. «Nel secondo tempo abbiamo lasciato troppo campo. Avevamo iniziato bene, poi i rossoneri sono venuti fuori. Il pari sta bene a tutti. Abbiamo avuto troppo rispetto per il Milan, forse dovevamo attaccarlo di più».

Ranieri: “Prima la Roma poi la Nazionale”

 Claudio Ranieri ha rilasciato un’intervista a Il Tempo. Ecco le parole dell’allenatore della Roma:

Ranieri, che Roma ha ritrovato?
«La città è super cambiata, 35 anni fa era molto diversa. Ma di tanto in tanto sono tornato. Ho casa, mia madre e i miei parenti vivono qui. Roma è sempre la stessa. Quando sei fuori ti accorgi di quanto sia unica in tutte le sue manifestazioni. Anche se siamo “caciaroni” noi romani siamo ben voluti da tutti: l’ho toccato con mano girando per il mondo».
Da allenatore della Roma come si sente?

«Si può immaginare cosa significhi per me. Da bambino allo stadio già mi veniva il batticuore a pensare: e se stessi io in campo? Figuriamoci adesso che sono l’allenatore».
Qui c’è troppa pressione?

«La vivo sdrammatizzando molto. C’è un palazzo in via Tornabuoni a Firenze dove l’architetto ha scritto: “è più facile criticare che fare”».
Che squadra ha trovato a Trigoria?
«Mi aspettavo uno spogliatoio molto problematico e invece dopo una settimana mi sono reso conto che c’erano dei bravissimi ragazzi. Dovevo soltanto aiutarli a ritrovare serenità. Sapevo che la Roma era una grossa squadra, bisognava solo capire se era finito un ciclo o si poteva ancora provare a raggiungere cose importanti con questo gruppo. Si può fare ancora tanto, cercando anche di migliorare la rosa».

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