La Roma c’è, presente a Trigoria in tutto il suo splendore. Di una squadra al completo e in ottima condizione di forma, di una società che procede a testa alta verso un finale di campionato farsesco, di Claudio Ranieri che – dopo il non gioco della Lazio nel corso della gara contro l’Inter – continua a ripetere due parole. Cantilena ma pure riferimento imprescindibile del testaccino-pensiero. “Non molliamo”. L’opportunità per cancellare il vergognoso affronto subito è lì alle porte: l’Inter centra poco o nulla, per carità, ma la finale di Coppa Italia, a questo punto, diventa un obiettivo ancora più desiderato. La sessione di allenamento al Fulvio Bernardini si è svolta in uno sfondo che non poteva essere esente da quanto visto ieri sera. L’Olimpico sembrava San Siro, i laziali – improvvisamente – tutti interisti, l’undici biancoceleste tramortito in quella voglia di fare bene e nella paura di dover pagare il prezzo di una contestazione paradossale. “Se segnate ve menamo”, cantava la curva Nord aquilotta: ai propri giocatori!
Da via Allegri a Trigoria. Giornata epocale, per i tifosi giallorossi. Dalla manifestazione di protesta sotto la sede della Figc al raduno davanti ai cancelli del Fulvio Bernardini per salutare la squadra in partenza – si va in pullman – verso Parma. In mezzo, solo una pausa pranzo nel primo ristoro a portata di mano. Giornata ricca di appuntamenti per il tifo capitolino, impegnato in questo finale di campionato a manifestare in ogni maniera possibile il proprio attaccamento alla maglia capitolina e l’attaccamento a una squadra che ha saputo tenere altissima la guardia e giocarsi il tricolore fino agli scampoli finali. Nulla è ancora deciso, l’Inter sta avanti per un punto e la Roma ha intenzione di dare da mangiare a un sogno nutrito con il massimo rispetto. Con il migliore dei silenzi. Nessun proclama quando c’era da camminare a testa bassa, il massimo del sostegno nei momenti delicati. Come questo.