Roma-Inter: i giallorossi si affidano a Vucinic

 Mirko Vucinic, nella gara d’andata tra la Roma e l’Inter, ha siglato il gol che portò in vantaggio i giallorossi, raggiunti poi al l’inizio del secondo tempo da Eto’o. Il montenegrino ha messo a segno nove gol in campionato, uno in meno di Totti, che resta il capocannoniere stagionale della squadra. La Roma è la squadra che ha segnato di più nel 2010, con 28 gol, grazie anche a Vucinic. Dopo Riise, il montenegrino è il giocatore utilizzato di più in questo campionato, con ventisette presenze. Per quattordici volte, però, Ranieri lo ha sostituito nel corso della partita. Il Corriere dello Sport ha analizzato i numeri del montenegrino:

Mirko Vucinic a Bologna si è risparmiato in vista dell’Inter. Mercoledì scorso il montenegrino non è riuscito a ripetere la straordinaria prestazione del sabato precedente, quando aveva steso l’Udinese con la sua prima tripletta con la maglia della Roma. A Bologna, Vucinic si è visto solo con una conclusione finita di poco alta sulla traversa. Ranieri dopo un’ora lo ha sostituito con Julio Baptista, che ha realizzato poi la rete del raddoppio.

Roma-Inter: Ranieri riabbraccia Totti

 Francesco Totti è pronto al rientro in campo dopo quaranta giorni di assenza. Questa sera (ore 18,00) contro l’Inter il capitano, probabilmente, si accomoderà in panchina, pronto ad entrare durante la gara dell’Olimpico. Ecco l’articolo d Il Corriere dello Sport:

Ranieri sta pensando anche al tridente. Per giocarsela come contro il Bologna, con Menez alle spalle di Toni e Vucinic, con Perrotta al posto di Taddei. Il tecnico ci sta pensando, così come sembra orientato a portare Totti in panchina, al rientro dopo più di quaranta giorni. Per il capitano è previsto un impiego part-time.
La formula con due attaccanti e Menez a fare il trequartista è piaciuta a Ranieri nelle partite contro l’Udinese e il Bologna, nelle quali la Roma ha collezionato sei punti. Il tecnico di San Saba contro Mourinho non ha mai vinto e non vuole concedere vantaggi al rivale portoghese.
Ieri molta pretattica, nessuna indicazione sulla formazione.

Roma-Inter: lo scudetto si gioca all’Olimpico

 La Roma, questa sera, si gioca la possibilità di continuare a sognare il tricolore; l’Inter, invece, ha l’opportunità di mettere sette punti di distacco tra sè e la sua principale inseguitrice. Il Messaggero analizza la gara tra i giallorossi ed i nerazzurri:

Olimpico, ore 18: c’è profumo di scudetto, alle pendici di Monte Mario. La Roma di Claudio Ranieri, seconda in classifica, ospita l’Inter di Josè Mourinho, prima della classe con quattro punti di vantaggio sui giallorossi, imbattuti da venti partite. A conti fatti, la Roma – pur cercando la vittoria – non deve assolutamente perderla, perché una sconfitta significherebbe azzerare quanto fatto di buono, anzi di ottimo dalla trasferta di Udine dell’ottobre scorso, cioè quattordici vittorie e sei pareggi.

Roma-Inter: dubbi di formazione

 Roma-Inter: dubbi di formazione. Il Corriere della Sera analizza la partita di questa sera (ore 18,00) allo stadio Olimpico, cercando di immaginare quali saranno le formazioni che verranno schierate da Ranieri e Mourinho.

Francesco Totti e Wesley Sneijder ci sono, ma dovrebbero andare in panchina. Mario Balotelli non c’è e chissà quando ci sarà. Jeremy Ménez, altro talento di non semplice gestione, è il dubbio tattico della vigilia: Roma più offensiva con lui o più equilibrata con Rodrigo Taddei (e Simone Perrotta incursore)? Sarà una partita con cinque ex: Marco Andreolli, David Pizarro e Nicolas Burdisso nella Roma (l’argentino è di proprietà dei nerazzurri, in prestito gratuito); Walter Samuel e Cristian Chivu nell’Inter. È una sfida che la Roma non vince in casa dal 7 marzo 2004. Finì 4-1 con doppietta di Mancini e gol di Cassano e Totti.

Roma-Inter: chance giallorossa

 La gara di questa sera (ore 18,00) contro l’Inter valida per lo scudetto, con lo stadio pieno pronto ad incitare la squadra giallorossa, è già una vittoria per Claudio Ranieri. “La Repubblica” sottolinea i meriti del tecnico giallorosso:

La vera sorpresa è la Roma, non l’Inter. La durata della Roma, che può sognare lo scudetto ma che, andasse storta, potrebbe finire seconda dietro l’Inter per la quarta volta negli ultimi cinque anni. Non è poco, considerando che da una parte i quattrini scarseggiano (eufemismo) e dall’altra ce n’è un pozzo, che alla Roma per lunghi tratti è mancato Totti, che tra i pali c’è il terzo portiere (meglio degli altri due, peraltro), che Mourinho è considerato da molti (non da me) il miglior allenatore del mondo e Ranieri (non da me, ripeto) un perdente molto ben educato.

Roma-Inter: una partita per lo scudetto

 Roma-Inter: si gioca tutto questa sera. Se l’Inter ha meno da perdere sul piano della classifica, la Roma ha meno da perdere sul piano psicologico. Un’occasione così per avvicinarsi a un clamoroso scudetto è unica. La Gazzetta dello Sport analizza i reparti delle due squadre:

Proprio la certezza di avere due risultati su tre a favore, dovrebbe indurre Mourinho a preparare una gara d’attesa, con ripartenze improvvise come nel secondo tempo di Stamford Bridge, anche se con un modulo diverso. Sneijder diventa quindi fondamentale, perché se mancasse lui il tridente alternativo rischierebbe di spezzare in due la squadra, consegnando il centrocampo alla Roma. Difese Le cifre dicono che l’Inter ha la migliore difesa e non è un caso perché Lucio e Samuel, ma anche Cordoba e Materazzi sono quattro campionissimi che hanno permesso a Mourinho di rinunciare a Burdisso, stasera avversario.

Roma-Inter, Toni: “Sarà bellissima”

 Nella sfida di questa sera contro la corazzata Inter, Luca Toni ci sarà. Ieri il centravanti campione del mondo ha rilasciato alcune dichiarazioni dal suo sito internet. «Mercoledì ci siamo guadagnati un’altra bella vittoria contro il Bologna. Ora dovremo arrivare concentrati al match contro l’Inter ed essere al top per questa partita, sperando di vivere una bellissima serata…». La punta ex Bayern sarà sicuramente protagonista della gara dell’Olimpico. Di stesso avviso anche Il Romanista:

Roma-Inter è una partita da tutti contro tutti, in cui ognuno potrà essere decisivo. Sarà una partita ricca di sfide nella sfida, in ogni zona del campo. E sarà proprio questo, alla fine, a fare la differenza. Il doppio confronto attacco-difesa, ad esempio, è tutto da vedere. Toni-Vucinic contro Lucio e Samuel da una parte, Eto’o- Milito contro Juan e Burdisso dall’altra. Chi sbaglia, paga.

Roma-Inter: la partita dell’anno

 Roma-Inter: la partita dell’anno. In ogni caso, sostiene Ranieri, «giochiamocela». Ecco le parole del tecnico giallorosso, alla vigilia del big match di questa sera (ore 18,00) contro i nerazzurri, riprese da Il Messaggero:

Siamo in ballo, balliamo, direbbe Ranieri con una delle sue proverbiali metafore. «Noi vogliamo vincere, i tre punti sarebbero più simpatici per noi.  Ma anche il pareggio… ». Ecco il ma. Il pareggio, non da buttare. Un punto tiene tutto come prima, quindi qualche speranza in meno, però niente di perduto. «Un punto ci consentirebbe di giocarcela ancora, di restare lì», precisa Ranieri, apparsounpo’teso inconferenza stampa. «Emozionato, tesissimo», dice ironicamente. Chi rischia di più? «Credo l’Inter, che lo scudetto lo deve vincere. Ma se lo perde, noi dobbiamo esserci. La Roma, male che vada, perde. Siamo là e ce la giochiamo a pari punti con il Milan. Più di perdere non possiamo. E se perdiamo, pazienza». Il giochino è facile, comprensibile: noi non siamo i favoriti, quindi tutto quello che arriva è guadagnato. Bisogna capire cosa abbiano veramente nella testa Ranieri e i suoi calciatori.

Roma-Inter: avanti con il tridente giallorosso

 Roma-Inter, Ranieri pensa al tridente. Per il big match di questa sera (ore 18,00) allo stadio Olimpico, il tecnico trasteverino sembra intenzionato a confermare Menez come titolare alle spalle degli intoccabili Vucinic e Toni. Queste sono le indicazioni de Il Tempo:

Da una parte del campo Menez a ispirare Toni e Vucinic e dall’altra Sneijder trequartista alle spalle di Eto’o e Milito. Si confrontano i due migliori attacchi del campionato: 57 gol l’Inter, tre in meno la Roma. Queste le indicazioni della vigilia, ma le sorprese sono dietro l’angolo. Ranieri potrebbe giocarsi la carta Totti dall’inizio (ma sarebbe un sorpresone) mentre Mourinho ha a disposizione anche Pandev. Il tecnico romanista ha mischiato le carte in allenamento e in conferenza stampa, quello nerazzurro è rimasto in silenzio e deve pensare anche alla sfida di Champions con il Cska Mosca in programma mercoledì prossimo. Nella Roma il dubbio più intrigante riguarda il capitano, tornato tra i convocati dopo 42 giorni di stop. La sensazione è che partirà dalla panchina per poi giocare uno spezzone di gara. Ranieri avrebbe voluto gestirlo così anche a Torino con la Juventus ma poi fu costretto a cambiare programmi dopo l’infortunio immediato di Toni.

Roma-Inter: Totti c’è

 Roma-Inter ritrova un protagonista: Francesco Totti. Il capitano giallorosso è stato convocato per il big match di questa sera (ore 18,00) da Claudio Ranieri, se partirà dal primo minuto o dalla panchina spetterà al tecnico deciderlo, ma l’importante è che sia tornato. Ecco l’articolo de Il Romanista:

Non poteva che essere oggi il rientro. Calciatori così meritano partite così, romanisti così meritano di vincerle. Comunque. Campo o panchina. Un Roma-Inter di questa portata, una partita che il tifoso della Roma aspetta di giocare da chissà quanto tempo avrebbe avuto un po’ meno senso senza Francesco Totti, non solo il giocatore più forte di questa storia, ma un simbolo, un amuleto, un magnete, qualcosa – qualsiasi cosa vogliate – che fa la differenza.

Roma-Inter: Ranieri tra Menez e Taddei, 4-4-2 o 4-2-3-1?

 Francesco Totti in panchina, ma pronto a entrare. Siederebbe, almeno all’inizio della gara, di fianco a Philippe Mexes che – col rientrante Juan – torna a vestire i panni del panchinaro. Nicolas Burdisso centrale con il brasiliano per affrontare i suoi ex compagni. Julio Sergio e Luca Toni gli ipotetici punti a unire la retta nella cui lunghezza sono compresi gli 11 giallorossi chiamati a vivere un sogno. Quello della sfida che vale una stagione.
NELLA TESTA DI RANIERI.
Claudio Ranieri in mezzo al guado, a questo punto va solo interpretato: 4-4-2 o 4-2-3-1. Nel primo caso, una Roma più coperta e sorniona, nell’altro la squadra di spallettiana memoria che ha dispensato lezioni di bel calcio. La sintesi perfetta della differenza tra le due formazioni che ronzano intorno alle tempie del testaccino sta nell’utilizzo di uno dei due. Jeremy Menez in ballottaggio con Rodrigo Taddei per una maglia da titolare: col francese in campo, Luca Toni sarebbe l’unica punta supportata da un trio che prevede Mirko Vucinic a sinistra e Simone Perrotta in mezzo con Menez, per l’appunto, a destra. L’entourage giallorosso vede l’ipotesi più che di buon occhio: a sostenere la fiducia nel modulo più offensivo, i risultati delle ultime gare. Le prestazioni delle ultime giornate.

Roma-Inter: Vucinic faccia a faccia con Eto’o

 Un girone fa l’Inter aveva 14 punti di vantaggio, adesso sono solo quattro le lunghezze che separano nerazzurri e capitolini. Ma nella riscossa della Roma c’è molto più di una striscia positiva lunga ormai 20 gare. C’è tutta la convinzione di un gruppo che adesso sa che può giocarsela fino in fondo contro la super corrazzata del campionato. A guidare l’attacco dei lupi sarà Mirko Vucinic, nell’altra area troverà posto Samuel Eto’o. Due uomini, due attaccanti, due modi così diversi e così uguali di trovare la via delle rete. Entrambi arrivano al big match in ottimo stato di forma e con un bottino simile di gol in campionato (10 contro 9 a favore dell’interista con 2 e 1 rigore rispettivamente a favore).

Roma-Inter, parola alla Storia

 Da Il Romanista

Alberto Marchesi, grande firma del Corriere dello Sport degli anni ruggenti, era solito raccontare che un giorno, incontrando Fulvio Bernardini a Piazza Esedra (l’attuale Piazza della Repubblica), questi gli avesse indicato una pasticceria: «Vedi, lì facevano e fanno dei bignè alla crema che quando ero a Milano a giocare nell’Inter me li sognavo anche di notte». Ma di Roma Bernardini non rimpiangeva solo i bigné, visto che appena se ne presentò l’occasione tornò nella capitale senza neanche perdere un istante. Il passaggio avvenne nel modo più teatrale possibile sul campo del Motovelodromo Appio, il 4 marzo 1928. Al termine della sfida tra Roma e Ambrosiana, ultima gara di campionato, Bernardini che aveva giocato in maglia nerazzurra se la sfilò e tra il delirio dei tifosi romani si vestì con quei colori che lo avrebbero consegnato alla leggenda.

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