Roma-Fiorentina, Pruzzo: “Totti fondamentale, Mutu non credo”

 Roberto Pruzzo a proposito di Roma-Fiorentina:
ROMA-FIORENTINA.Mi aspetto una bella partita tra due formazioni in crescita, non sarà facile, per la Fiorentina, giocare a Roma dopo la vittoria nel derby“.
PROBLEMI FIORENTINA.Quest’anno gli infortuni li subiscono in parecchi, è strano. Credo che la squadra viola abbia subito delle defezioni pesanti che stanno compromettendo la stagione. L’emergenza della Fiorentina è superiore a quella della media delle squadre di Serie A. In Inghilterra giocano il doppio delle nostre ma non hanno tutte queste defezioni. Forse l’unica ragione di tanti infortuni è legata al fatto che in Italia ci sono squadre con rose troppo vecchie“.

Boniek, Pruzzo, Rizzitelli: Roma, ecco che pensiamo

 Zibi Boniek, Roberto Pruzzo e Ruggiero Rizzitelli: i tre ex giallorossi si esprimono sulle pagine de Il Tempo per valutare le cause dei mali della Roma. I pareri:

Boniek
1 Forse il mancato scudetto della scorsa stagione ha svuotato l’adrenalina dei giocatori che non sembrano avere gli stessi stimoli del campionato passato.
2 Nello sport ci sono le responsabilità, se la squadra non va, c’entra anche Ranieri. Comunque credo che i maggiori responsabili siano i giocatori.
3 Mi hanno deluso un po’ tutti.
4 Lavorare tanto, restare uniti e ragionare solo su questi aspetti. Dietro le quinte si parla tanto, ma si produce poco.
5 Se si sveglia può ancora lottare per lo scudetto.

Spalletti, Zamblera e Borriello: come cambia la vita in un anno

 Dal Romanista:

Mentre i laziali aspettano ancora Santa Claus, con Gheddafi ripartito per le Libie, proprio a Ciampino sbarca qualcuno che è meglio di un regalo di Babbo Natale e più importante del Colonnello: Marco Borriello. In rima. Per la Roma. Alè, alè. Arriva da Milano come Delvecchio, è passato dal Genoa come Pruzzo, è nato nello stesso giorno di Montella (e di Paul McCartney che tifa Everton e tifava Roma quella sera) nell’anniversario di San Simplicio (esiste, è protettore di Olbia) esattamente nel giorno in cui l’anno scorso se ne andò con gli occhialoni scuri scuri Luciano Spalletti. Come passa il tempo. Quanti anni in un anno soltanto. Da Zamblera all’attaccante della Nazionale che ha voluto lasciare il Milan dopo aver rifiutato la Juventus per questa maglia, se poi ci aggiungete che un paio d’anni fa da solo “doppiò” la Lazio all’Olimpico… Cos’è questo? Onanismo da incalliti.

Ranieri aspetta il vero Vucinic

 Dalla Gazzetta dello Sport:

L’eleganza del diesel. Mirko Vucinic è fatto così: false partenze, motore che fatica a carburare, sgassate improvvise, cilindri che sembrano incepparsi. Poi, quando la macchina pare destinata a fermarsi, entra il turbo: Mirko si risveglia e comincia la nuova stagione. Ecco allora l’altro Vucinic: quello che gioca con il frac, che segna gol a vagoni, che ti fa vincere i derby e che finisce nel mirino dei club europei. Arriva l’estate ed è un peccato: la macchina è lanciata, fermarla è un delitto. Passano le vacanze, si torna in campo e la storia ricomincia. Il vizietto È un remake, il Vucinic viso pallido di questi tempi. Come ai tempi di Lecce, in cui le vacanze duravano fino ad ottobre. Come nel 2006, quando sbarcò a Roma con un ginocchio che non stava bene. Come nel 2008, quando si svegliò all’improvviso a Bordeaux, nel giorno del suo compleanno, 1 ottobre. Come nell’autunno 2009, quando i tifosi lo fischiavano e Ranieri lo difendeva.

Calendario Roma: avvio soft poi l’Inter all’Olimpico

 Dal Romanista:

Il sogno comincia in bianco e nero. Quello del Cesena, la neopromossa che la Roma affronterà alla prima giornata della prossima Serie A. I tifosi romanisti chiedevano un avvio di campionato più facile di quello della scorsa stagione che ci aveva messo di fronte Genoa e Juventus e che non ci aveva portato neppure un punto. Nel ritiro di Riscone la parola d’ordine del gruppo giallorosso è stata quella di partire forte, e le possibilità ci sono. Perché dalla sede di Piazza Affari a Milano è venutafuori una partenza più che abbordabile. Calma, nessuna festa. Perché le piccole, le provinciali, soprattutto a inizio campionato possono nascondere delle trappole. Ma sulla carta la Roma ha l’opportunità di trovarsi davanti a tutti nel giorno del primo scontro diretto, quello con l’Inter in programma il 26 settembre.

Menez studia da centrocampista

 Dal Tempo:

Saluti, abbracci e pacche sulle spalle. Il bar dell’area vip del ritiro non sarà Teano, ma ospita incontri che non possono lasciare indifferenti gli storiografi romanisti. Bruno Conti si affaccia e ritrova Roberto Pruzzo, il compagno di tante battaglie memorabili che adesso ha un debole (calcistico, ovviamente) per Vucinic, Francesco Totti, oggi atteso in conferenza stampa, sale le scalette che conducono dal campo al bar e raggiunge papà Enzo (Ilary, secondo gli ultimi sussurri, sembra che non salirà a Riscone). Menez non è ancora Totti, Conti o Pruzzo ma potrebbe scrivere pagine importantissime della futura storia giallorossa. Magari, come nel primo test stagionale, anche da centrocampista. Ranieri, dopo aver usato in passato parecchio bastone, è passato alla carota:

Adriano, Nela: “Proviamoci”. Pruzzo: “Troppi rischi”

 Dalla Gazzetta dello Sport

Ma cosa pensano addetti ai lavori e la famosa «ggente» dell’operazione-Adriano? Piace o non piace? Vale la pena scommettere su un giocatore che ha un grande talento, ma ha anche un debole per la birra e le belle ragazze? Nelle radio private, dopo lo scetticismo iniziale, sentimento prevalente è quello di «proviamoci, perché se la scommessa riesce può essere un grande colpo, non c’è paragone tra i nomi che circolano e Adriano».  Perché no? Sebino Nela è un moderato sostenitore del partito «massì, rischiamo»: «Il talento di Adriano non si discute. Ha grandi qualità, è uno che vede la porta e non dovrebbe pagare il prezzo dell’inserimento perché conosce benissimo il calcio italiano. Il problema è quello, inutile girarci intorno: cosa succederebbe, se dovesse cedere alla sua fragilità? La Roma deve tutelarsi in questa direzione, e non solo preparando un contratto con le famose clausole. Credo che la Roma debba creare una rete di protezione per evitare che Adriano ceda nuovamente alle sue debolezze. Di più: un sostegno importante, anche psicologico, potrebbe aiutarlo a superare una volta per tutte le sue problematiche. Se Adriano torna a fare Adriano, ci sarà da divertirsi, altrimenti la Roma avrà perso una scommessa, ma vista com’è la situazione economica, vale la pena rischiare».

Roma-Atalanta, Pruzzo: “Allora fu salvezza, stavolta…”

 Da La Gazzetta dello Sport:

C’è un altro Roma-Atalanta che riempì lo stadio Olimpico: 6 maggio 1979, finì 2-2. Trentuno anni fa e tutt’altra storia: con quel pareggio, la Roma si assicurò la salvezza. Annata 1978-79, stagione disgraziata. Il presidente Gaetano Anzalone aveva acquistato Pruzzo e Spinosi sognando di vincere lo scudetto. Fu un flop colossale: Giagnoni fu esonerato dopo essere stato preso a sassate e il duo Valcareggi-Bravi conquistò la salvezza a fatica. Il secondo gol di quella gara, dopo che l’Atalanta era andata sul 2-1 grazie a Prandelli, fu firmato da Roberto Pruzzo. La Roma era al sicuro: la domenica successiva in casa dell’Ascoli uno 0-0 annunciato.
Pruzzo, che ricordo ha di quel giorno?
«Vedemmo le streghe. Eravamo passati in vantaggio su autogol, poi l’Atalanta ribaltò la situazione con Bertuzzo e Prandelli. Ametà ripresa mi ritrovai un pallone da infilare in porta e feci gol».
Stadio pieno.

Pruzzo: “Juventus-Roma, sfida spartiacque”

 Roberto Pruzzo, di sfide tra Juventus e Roma, qualcosina sa. Il Bomber è stato uno dei protagonisti assoluti del duello degli anni ’80. Quando i giallorossi, forse, raccolsero meno di quanto avrebbero meritato. Lo scudetto dell’83 è indelebile, però. Come la rovesciata con cui Pruzzo trafisse i bianconeri a Torino, l’anno dopo. L’ex centravanti giallorosso ha detto la sua sul match di sabato: “Una partita spartiacque. Se la Roma riesce a vincere non la ferma più nessuno – le parole di Pruzzo, intervistato da Romanews.eu -. Inoltre è il momento migliore per affrontare una Juventus in crisi. Bisogna stare attenti però, è una partita che nasconde tante insidie. Quella bianconera è una compagine orgogliosa e caparbia e tirerà fuori tutto quello che ha per vincere l’incontro“.

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