Roma, Conti e Pruzzo: intervista doppia da Riscone di Brunico

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Bruno Conti e Roberto Pruzzo hanno rilasciato a Radio Radio un’intervista doppia nel corso del quarto giorno di ritiro della Roma a Riscone di Brunico. Tra serio e faceto, i due campioni giallorossi hanno affrontato svariate tematiche di interesse per la società capitolina.

RECIPROCHE BATTUTE.
 PRUZZO: “Un altro Conti? Non penso ci sia stato, magari giocatori forti sì, come Causio, Donadoni. Un ricordo di Conti? Che dire: tanti episodi ormai non li ricordo, il tempo è passato ma lui ha una casa piena di ricordi. Però gli chiedo: ma come fai ad avere questi capelli? Io da giovane mi tingevo i capelli di bianco, così il passaggio è stato indolore”.

 CONTI: “La Roma voleva Pruzzo, io mi sono sacrificato per andare al Genoa per farlo venire nella capitale. Lui dice che non si ricorda niente, ma non è vero. Perchè in realtà si ricorda tutto. Io invece, tra le tante cose, non posso dimenticare la non convocazione di Roberto ai mondiali, troppe malelingue. In quella circostanza, mi è mancato. I capelli? Ci tengo a precisare che è tutta roba naturale, non mi tingo!”.

AVESSIMO AVUTO QUEL GIOCATORE…


PRUZZO: “Un giocatore che poteva esser utile nella nostra Roma? Sicuramente Vucinic, grandissimo giocatore. Poi però, meglio lasciarlo dov’è, avrebbe creato troppi dualismi”.


CONTI: “Un giocatore che poteva esser utile nella nostra Roma? Senza dubbio Pizarro, calciatore che ha grande possesso palla, sarebbe stato  favoloso in quella squadra. Lui dice Vucinic? No, è un grandissimo ma il bomber lì davanti non si tocca”.

RIMPIANTI
 CONTI: “Lecce, la finale di Coppa Campioni? Non è semplice superare quei momenti, ma col bomber ci sentiamo spesso e parliamo di tutto, non solo di quei momenti, dato anche il rapporto diretto tra me e lui. La delusione è stata grande, sono partite che ci hanno fatto piangere tanto. La delusione rimane anche quest’anno, purtroppo Roma-Sampdoria è stata determinante ai fini dello scudetto”.

PRUZZO: “Ovviamente vorrei rigiocare un paio di partite, non serve dire quali. Nella nostra storia ci sono sette-otto partite che vorresti cancellare, come Venezia-Roma di qualche anno fa. Noi però abbiamo la consapevolezza e la convinzione di aver dato tutto all’epoca”.

LIEDHOLM E IL CENTROCAMPO

PRUZZO: “Avrei dato qualsiasi cosa per Liedholm, in campo e fuori. Il centrocampo,con Ancelotti, Cerezo e Falcao? Noi avevamo anche troppa qualità, però non si sa perchè abbiamo vinto anche poco”.

 CONTI: “Con il barone era un tutt’uno, a questo personaggio in campo si dava tutto. Oltre che un grande allenatore è stato un grande uomo. Quando è mancato, noi giocavamo una gara in Coppa e ho chiesto al Presidente di poter lasciare la squadra per partecipare al suo funerale. Il centrocampo migliore? Sono d’accordo. Non dimentichiamoci di Prohaska”.

LA MIGLIOR ROMA.
  Entrambi: “Dovessimo sceglierne una, forse la miglior Roma è quella che ha vinto il campionato nel 2001: c’è stato grande spettacolo con giocatori importanti. Certo non dimentichiamoci nemmeno della Roma di Spalletti e delle 11 vittorie consecutive dei tempi più recenti”.

RAPPORTO CON LA STAMPA.


PRUZZO: “Come e se è cambiato? Dico solo questo: io spesso mi rapportavo ai giornalisti e dicevo ‘scrivi tu quello che vuoi’, per dire quanta fiducia c’era e come era diverso”.

CONTI: “Era una cosa completamente diversa. C’era un rapporto diretto, più semplice. Ora per avere un’intervista si deve passare per uffici stampa, è più complesso. Mi ricordo i gavettoni di Galeazzi negli spogliatoi. E poi se c’erano problemi, potevi chiarirti subito”.

SORPRESA STAGIONALE.

PRUZZO: “Mi rifaccio a quello che ho detto prima. Per me Vucinic sarà l’uomo della stagione giallorossa, è un giocatore da 25 gol e li può fare tutti. Grande attaccante, giocherebbe titolare ovunque, anche nel Real Madrid”.

CONTI: “Io stavolta ne dico due, dico i francesi. Jeremy Menez e Philippe Mexes. Sono sicuro che si riscatteranno rispetto alla passata stagione anche perchè hanno la motivazione in più:  non solo fare meglio dell’anno scorso ma anche riconquistare, entrambi, la maglia della Nazionale”.

PRESIDENTI.

PRUZZO: “Assonanze tra Dino Viola e Franco Sensi? Viola era un personaggio incredibile,con un lato umano ai più sconosciuto.Ho avuto la fortuna di conoscere anche Franco Sensi,un uomo di grande personalità.

CONTI: “Assonanze tra Dino Viola e Franco Sensi? Due grandi personaggi, innamorati della Roma. Sono persone che non vanno mai dimenticate. Il futuro delle società giallorossa? Noi abbiamo il dovere di pensare al bene della Roma, tutto quello che succederà lo vedremo in futuro.


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