Vucinic: c’è il Barcellona

 Da Il Corriere dello Sport:

Mirko Vucinic è l’attac­cante più prolifico della Roma nel 2010. Ha rag­giunto quota nove in cam­pionato, può superare il suo limite personale. E’ un mo­mento d’oro, anche perché a settembre diventerà pa­pà. Un figlio che ha fortemente voluto.
Su di lui sembra aver già messo gli oc­chi il Barcellona, il montenegrino è con­siderato l’attaccante giusto per raccoglie­re l’eredità di Henry, quando arriverà il momento.
Ranieri quando arrivò puntò subito su Mirko: « Se trova continuità e convinzione diventerà uno dei più forti at­taccanti in Europa».

Bologna-Roma: dentro Toni, Vucinic e Menez

 Da Il Messaggero:

Quel terzetto non si tocca. Uno slogan, un sogno. Alla fine, forse, una realtà. Quel terzetto, cioè Menez, Toni e Vucinic verranno riproposti pure contro il Bologna, quindi non si tocca nulla rispetto alla sfida vinta contro l’Udinese. Al momento sono queste le intenzioni di Ranieri. E’ una Roma che attacca, dunque. Attacca l’Inter, il Milan, attaccherà il Bologna, attaccherà soprattutto un sogno. Ranieri vuole godersi ancora la freschezza atletica e la vena di Vucinic, la forza di Toni e le ispirazioni artistiche di Menez.
Col Bologna, due attaccanti e mezzo in campo e addio al vecchio 4-2-3-1. Ranieri a Bologna riproporrà il 4-3-1-2 che ha funzionato sabato. Lo scopo: lasciare potenza, estro e qualità là davanti, aumentando, rispetto alla sfida contro l’Udinese, la forza a centrocampo, con gli inserimenti dei rientranti De Rossi, Pizarro, Taddei.

Vucinic-Toni, che coppia

 Da La Gazzetta dello Sport:

Il fascino è quello un po’ vintage dei telefilm in bianconero, ma quasi quarant’anni dalla prima apparizione in video (1971) del tandem Tony Curtis & Roger Moore, l’impressione è che da sabato sera a Roma siano in tanti ad averlo ritrovato, inciampando nella formuletta: «Attenti a quei due». Insomma, in attesa di diventare terzetto col rientro di capitan Totti, tocca a Mirko Vucinic e Luca Toni recitare da primattori e traghettare la squadra giallorossa sulle sponde del sogno scudetto.
Possibile, perché il talento c’è, così come stimoli fuori dall’ordinario. Sei forte papà Cominciamo dall’attaccante montenegrino, che con l’Udinese ha voluto dedicare la sua prima tripletta romanista alla fidanzata Stefania, in attesa di un figlio.

Totti-Toni-Vucinic-Menez: attacco super per lo sprint tricolore

 Da Il Tempo:

Cinquantadue gol, quattro in più del Milan brasileiro, solo due in meno dei fenomeni interisti, sempre a segno tranne tre partite. Sono i numeri dell’attacco «atomico» della Roma, il secondo migliore del campionato al termine dalla giornata di campionato che riaccende i sogni. La speranza romanista è nei piedi dei suoi attaccanti che improvvisamente sono diventati tanti, belli e forti. E ieri si è aggiunto l’«acquisto» che Ranieri aspettava da ormai quasi due mesi: Francesco Totti è tornato ad allenarsi con i compagni. Dopo il lavoro con il gruppo si è dedicato alle ripetute sui 100 metri per ritrovare velocità, oltre al potenziamento muscolare, la piscina e una seduta di fisioterapia.

Scudetto: Roma, si può

 Da Il Messaggero:

Sognava, la Roma. Poi ha sperato. Ora ci crede. Lo scudetto è lì, batti l’Inter sabato, allunghi la mano. Poi, la domenica sera, tifi Lazio per una volta: che vada dal Milan a prendersi altri punti salvezza. Prima, però, c’è da vincere a Bologna, di mercoledì sera, perché è chiaro che Mou farà a fette il Livorno, che il Parma non fermerà Leonardo: lo dice la scaramanzia, fedele compagna di ogni volata, quando conta quello che fai tu e molto cosa fanno le altre.
Eccola, la settimana da raccontare, con questo ultimo turno feriale che è la perfidia di un giallista: vorresti arrivare in fretta al finale, ma la storia, la storia di questo campionato pazzesco, riserva ancora chissà quanti colpi di scena.

Toni, Vucinic, Menez. Poi Totti. Ranieri con quattro rondini a primavera

 Bologna, poi l’Inter all’Olimpico. La primavera della Roma inizia con un balzo di due gradi. Pronti via e il Milan s’avvicina a -3, i nerazzurri a -4. Sono i verdetti della 29a di campionato: la tripletta di Mirko Vucinic e un Jeremy Menez formato “Fenomeno” hanno fruttato ai giallorossi qualcosa in più dei tre punti. In un Olimpico immeritatamente mezzo vuoto, il gruppo di Claudio Ranieri si è compattato intorno a tre problemoni mica da ridere (De Rossi, Pizarro e Taddei squalificati) riuscendo a gestire nel modo migliore una partita utile al testaccino per zittire critici, scettici e superficiali.
SASSOLINI. Ha preso la scarpa, Ranieri, e dopo essersela tolta ha cominciato a sfilare un sasso per volta. Che il pareggio di Livorno fosse stato un sollievo per l’allenatore capitolino, finalmente sollevato dal peso di lottare per lo scudetto: qualcuno l’ha detto. E lui ha replicato, con un capolavoro di tattica, psicologia, carattere. E’ riuscito a controbattere in una sera, una risposta alla volta. Primo: una Roma capace di andare in vantaggio per 2-0 è una squadra che ha voglia di vincere. Secondo: una squadra abile a vanificare un momento di appannamento (nel quale l’Udinese s’era pure portata sul pari) con una pronta reazione, è una squadra che sa vincere. Terzo (buttato lì): “Lo dicessero a Milan e Inter, a questo punto, che giocano con la paura di perdere“, potrebbe aver pensato Ranieri nel tardo pomeriggio domenicale.

Totti sta a Vodafone come Vucinic sta a… 3

 Da La Gazzetta dello Sport:

Sette giorni e quattro punti all’Inter, il Milan faccia quello che crede. L’Olimpico, che segue via display la contemporanea del sabato sera, non ha altro per la testa. La Roma dimezzata dalle squalifiche scaccia il sortilegio delle rimonte in una notte quasi magica. Con l’Udinese dal 2-0 al 2-2 (con i fantasmi di quelle subite a Cagliari, Napoli e Livorno) e poi al 4-2 conclusivo con la primatripletta in giallorosso di Vucinic, il quarto gol in sette partite di Toni e la standing ovation per il sempre corrucciato Menez. La doppietta di Di Natale completa la serata buona anche per Marcello Lippi. Due rigori, uno a testa e c’erano — bravo Pierpaoli—, sterilizza anche ogni ipotesi di veleni arbitrali nella coda. La chiave Divertimento assicurato, quando c’è di mezzo l’Udinese, attacco di piedi buoni e difesa colabrodo.

Roma-Udinese: Toni, Vucinic e Menez. Ranieri quasi convinto

Reinventare la formazione, cambiare modulo: i dubbi di Claudio Ranieri a poche ora dalla gara contro l’Udinese diventano sempre più deboli e lasciano spazio alla convinzione del testaccino di affidarsi in contemporanea a Luca Toni, Mirko Vucinic e Jeremy Menez. Da Il Romanista:

«La formazione? Un’idea già ce l’ho». Ha risposto così, ieri mattina, Claudio Ranieri a chi gli chiedeva quanti dubbi avesse sulla squadra da mandare in campo questa sera contro l’Udinese. Un anticipo “sospetto”, visto che il tecnico giallorosso ha sempre detto di decidere gli undici la mattina della gara. Possibile, però, che questa volta i quattro squalificati e l’assenza di Totti lo abbiano “costretto” a decidere con qualche ora di anticipo rispetto al solito. Certo non si può dire che in questa settimana di allenamento a Trigoria non abbia provato tutte le soluzioni possibili e immaginabili con gli uomini che ha a disposizione. In conferenza, però, ha giocato in difesa. «Tonetto? Potrebbe partire titolare. Cerci? A Livorno non ha avuto colpe specifiche. Menez? Il mio compito è farlo diventare un campione. Faty? E’ convocato, quindi è pronto per giocare». Difficile capirci qualcosa, e allora bisogna affidarsi alla logica. E la logica dice che senza tre centrocampisti titolari (De Rossi, Pizarro, Taddei) difficilmente Ranieri sceglierà di riproporre il 4- 2-3-1: troppo spregiudicato, soprattutto vista l’assenza del brasiliano che è il vero e proprio punto di equilibrio di quel sistema di gioco. Difficile, ma non impossibile, che Ranieri si affidi al rombo: le prove fatte in settimana, soprattutto Faty, non lo hanno convinto fino in fondo.

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