Spalletti, Zamblera e Borriello: come cambia la vita in un anno

 Dal Romanista:

Mentre i laziali aspettano ancora Santa Claus, con Gheddafi ripartito per le Libie, proprio a Ciampino sbarca qualcuno che è meglio di un regalo di Babbo Natale e più importante del Colonnello: Marco Borriello. In rima. Per la Roma. Alè, alè. Arriva da Milano come Delvecchio, è passato dal Genoa come Pruzzo, è nato nello stesso giorno di Montella (e di Paul McCartney che tifa Everton e tifava Roma quella sera) nell’anniversario di San Simplicio (esiste, è protettore di Olbia) esattamente nel giorno in cui l’anno scorso se ne andò con gli occhialoni scuri scuri Luciano Spalletti. Come passa il tempo. Quanti anni in un anno soltanto. Da Zamblera all’attaccante della Nazionale che ha voluto lasciare il Milan dopo aver rifiutato la Juventus per questa maglia, se poi ci aggiungete che un paio d’anni fa da solo “doppiò” la Lazio all’Olimpico… Cos’è questo? Onanismo da incalliti.

Pizarro Champions

 Dal Corriere dello Sport:

Serve o non serve al­la Roma un vice Pizarro? Di­battito aperto, a prescindere dalle possibilità economiche della società che fino ad ora ha preso solo due parametri zero come Adriano e Simplicio. Proprio il centrocampista bra­siliano arrivato dal Palermo potrebbe essere un elemento in grado di sostituire, sia pure con altre caratteristiche, il trottolino cileno. In realtà, considerando le caratteristi­che del Pek, viene quasi da dire che un vero al­ter ego del cileno sia difficilissi­mo da tro­vare in giro per il mon­do, Italia compresa.

Roma: 11 giocatori da vendere

 Dal Corriere dello Sport:

Dodici cessioni per costruirsi un bud­get. Burdisso a parte, il mercato prossimo di Daniele Pradè deve prevedere per forza la par­tenza di un buon numero di giocatori da Trigo­ria. Nella lista ci sono tre brasiliani (Julio Bap­tista, Cicinho e Doni), un francese (Faty), un ghanese (Barusso), un porto­ghese (Antunes), quattro ita­liani (Andreolli, Guberti, Mot­ta, Loria, Cerci che non vuole rinnovare il contratto in sca­denza tra dodici mesi), più la variabile Matteo Brighi, di­chiarato più o meno ufficial­mente incedibile dalla società giallorossa, ma che potrebbe invece partire se a Trigoria dovesse arrivare un’offerta ritenuta importante (cinque-sei mi­lioni). Tutto sarà meno che semplice venderli, se non altro per una questione di sti­pendi che, sommati, alla Roma costano quasi quindici milioni di euro lordi a stagione. Bap­tista e Cicinho hanno altri due anni, Doni tre, il totale fa circa trentatrè milioni, una tombo­la. Risparmiarla, per la Roma, vorrebbe dire molto.

Roma, Inter, Milan e Juventus: nuove alleanze

 Dalla Gazzetta dello Sport

La galassia Roma: amici, nemici, alleanze, rivalità. Dietro ai nomi che fanno sognare e alle cifre che fanno barcollare, c’è un mondo di rapporti: è la base del mercato. Difficile trattare con il «nemico», impossibile acquistare un giocatore se non hai buoni rapporti con il suo agente. I rapporti con le big. Nella Roma di questa capricciosa estate 2010, i rapporti con le big stanno cambiando. Splende il sereno con la Juventus, dove l’arrivo di Marotta, dirigente stimato a Trigoria, servirà a cementare relazioni che negli ultimi anni sono state buone. Taddei rischia di andare alla Juve a parametro zero, ma alla Roma non lo prenderebbero come uno sgarbo. Situazione stazionaria con il Milan, dove tra Galliani e Rosella Sensi non ci sono mai stati problemi e dove Silvio Berlusconi ha speso più volte una buona parola per evitare che lo scontro con le banche potesse far saltare l’establishment attuale.

Doni: spunta il Chelsea, tramonta la pista turca

 La Gazzetta dello Sport fotografa così il mercato della Roma

I nomi che possono portare soldi importanti sono due: Baptista e Mexes. Il brasiliano, nonostante la stagione grigia, ha ancora un mercato di alto livello: Spagna e Inghilterra. In Italia, era stato abbozzato un discorso con il Genoa, ma dalle nostre parti lui considera solo Inter, Milan e Juventus. Asorpresa, potrebbe tornare in ballo nell’operazione-Burdisso: dipenderà dal prossimo allenatore dell’Inter. La questione-Baptista è destinata ad avere tempi lunghi. La Roma vuole aspettare il Mondiale: se la Bestia gioca e segna, il prezzo del cartellino sale. Il valore attuale è di sette-otto milioni: il Sud Africa può portarlo a quota dieci. Mexes ha mercato e una clausola da sedici milioni, valida solo in una finestra temporale molto breve (due settimane entro la fine della stagione).

I consigli di Scommettichevinco: Arsenal-Manchester City goal, sistemi risultati esatti

 Per questo sabato calcistico, riportiamo varie tipologie di giocate riprese dal sito Scommettichevinco. Partiamo dalla scommessa che triplica l’importo giocato: Benfica-Olhanense 1, Werder Brema-Colonia 1, Arsenal-Manchester City goal, Palermo-Milan goal. Il Benfica è un passo dal titolo, il Werder Brema vuole ottenere un piazzamento in Champions League e chiede spazio a un Colonia relativamente tranquillo. Nelle altre due partite è stato scelto che le quattro squadre segneranno almeno una rete, vista l’ottima capacità realizzativa degli attaccanti. West Ham-Wigan 1, Estudiantes-River Plate 1, Betis Siviglia-Elche 1, Barcellona-Xerez over, Bayer Leverkusen-Hannover over è un’altra tipologia di  giocata molto interessante, che moltiplica 11 volte la posta. Per chi vuole osare un pò, Scommettichevinco consiglia Kjaer come marcatore in Palermo-Milan.

Capello: “Ranieri e Roma super, Juventus la delusione”

 Da La Gazzetta dello Sport:

Meno di due mesi al Mondiale. Inglesi bocciate ai quarti di Champions. Il destino nella caviglia di Rooney. Nubi sul Sudafrica. Sereno su Fabio Capello.

Che fine ha fatto la superpotenza Premier? «Le protagoniste degli scorsi anni hanno venduto giocatori importanti, vedi il Manchester United che ha perso Ronaldo e Tevez. Si sono tutte indebolite. Dall’Arsenal al Chelsea, al Liverpool».
Questione di soldi?
«La crisi finanziaria mondiale s’è fatta sentire anche in Premier, salvo al Manchester City.

Rimonte magiche: Mourinho come Herrera?

 Da Il Romanista:

Ora che la Roma è prima per lei comincia un altro campionato. Così deve ragionare l’inseguitore che si trasforma in lepre, altrimenti la soddisfazione di aver raggiunto chi lo precedeva finisce con l’insinuare nella sua mente il subdolo tarlo dell’appagamento. Ne sa qualcosa la Roma di Eriksson che nel 1985-86 riprese ben 8 punti alla Juventus capolista agguantandola alla terz’ultima giornata.

La Roma guarda tutti dall’alto

 Da Il Messaggero:

 Non è effetto cromatico: lassù, in testa alla classifica, adesso c’è proprio la Roma. Il sorpasso sull’Inter, inseguita da mesi (potremmo dire anche da anni), nel pomeriggio di un weekend che vede cambiare il colore dominante della nostra serie A, dal nerazzurro al giallorosso. Per superare i campioni d’Italia, il risultato utile numero ventitre, successo sull’Atalanta, 2 a 1, il quinto di fila. Rispettando il pronostico della vigilia, ma ribaltando in assoluto quello di tutta Italia, con la squadra di Mourinho considerata sempre e comunque superfavorita e senza rivali anche in questa stagione.

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