Baptista e Toni: “Scudetto? Non è finita”

 Da Il Messaggero:

«L’Inter non è irraggiungibile». A undici giornate dalla conclusione del torneo, con il Milan a meno 4 dai campioni d’Italia e con la Roma, in attesa di ospitarli il 28 marzo all’Olimpico, a meno 7, la riflessione è è ben mirata. Fa un certo effetto che a offrirla sia proprio il nerazzurro mancato Baptista. Senza rancore, però. Perché Julio, non accolto sull’astronave di Mourinho solo perchè a gennaio Massimo Moratti e Rosella Sensi non trovarono l’intesa sul prezzo del suo cartellino, fa la sua considerazione in tutta serenità, prendendo per buoni i risultati delle ultime quattro partite e delle otto del girone di ritorno.

Scudetto, la Roma mette paura all’Inter

 Da Il Messaggero:

C’è chi fa finta di niente, come se nulla fosse successo nelle ultime giornate del torneo. E c’è anche chi comincia a preoccuparsi della piega che sta prendendo il campionato. Perché la classifica non dà più niente per scontato, con 14 partire ancora da disputare. Claudio Ranieri garantisce di aver aperto il fascicolo Panathinaikos già sabato sera, dopo la gara vinta con il Palermo, e quindi di pensare solo al più vicino degli appuntamenti della Roma che giovedì sera giocherà ad Atene l’andata dei sedicesimi di Europa League. Ma a Milano non si fidano.
Lo fa capire Massimo Moratti con una dichiarazione abbastanza mirata sul momento della sua squadra e sul vantaggio di 7 punti sui rivali giallorossi: «E’ il margine giusto dopo tante partite consecutive. Non è che sia rassicurante: non è mai rassicurante una partita, finché non si tratta di una vittoria definitiva». Basta e avanza per capire che l’Inter non può occuparsi solo delle due sfide contro il Chelsea, la prima in programma la prossima settimana (mercoledì 24 febbraio a San Siro), valide per gli ottavi di Champions.

Ranieri: “Roma credici”

 Da Il Corriere dello Sport:

Allegri ha vinto la panchina d’oro, Claudio Ranieri già da adesso sembra uno dei possibili vincitori della prossima edi­zione. Sulla panchina della Roma sta fa­cendo un lavoro straordinario, da ultima l’ha portata al secondo posto e pure gli al­libratori, oggi, pur con le dovute distanze, indicano nella squadra giallorossa l’unica alternativa a un nuovo successo di Morat­ti e i suoi stipendiati.
Ieri mattina il tecni­co giallorosso ha rilasciato un’intervista radiofonica alla trasmissione Rai «Radio anch’io lo sport» in cui ha fatto un po’ il punto della situazione, indicando nell’In­ter il modello, diciamo così, da seguire, so­prattutto per quella voglia di non mollare mai:

Ag. Baptista e Taddei: “Il futuro di Julio è la Roma e Rodrigo non si muoverà”

 Julio Baptista e l’Inter. La scorsa settimana sembrava definito il passaggio del brasiliano giallorosso alla corte di Moratti ma la trattativa ha poi subito una frenata decisiva. Il presidente nerazzurro aveva dichiarato: “Baptista? La Roma ha pensato quello che fosse giusto, ma a volte non ci si trova d’accordo per valutazioni diverse. Loro hanno tutto il diritto di farlo come lo abbiamo noi”. Alessandro Lucci, manager che cura gli interessi della Bestia, a Fcinternews.it ha affermato: “Esattamente: questa è la loro posizione e noi la rispettiamo”. Il procuratore ha poi parlato del futuro del suo assistito: “Baptista non ha mai chiesto di essere ceduto, si trova benissimo alla Roma e ha un contratto con i giallorossi. Per questo motivo, lui è molto sereno e concentrato sul resto della stagione sportiva.

Julio Baptista-Inter, ci siamo

 Come anticipato ieri, oggi potrebbe essere il giorno decisivo per vedere la “Bestia” in maglia nerazzurra. Da Il Messaggero:

Milano è il luogo dell’appuntamento, J.Baptista l’oggetto del “desiderio”. Pradè (nel capoluogo lombardo già da ieri per avviare i contatti e per i primi appuntamenti), Rosella Sensi da una parte, Branca e Moratti dall’altra, gli attori protagonisti. Tutto facile, sembra: la volontà della Roma che coincide con quella dell’Inter, il giocatore è contento del trasferimento e in più c’è Burdisso che nella capitale sta bene e restarci non gli crea problemi, anzi.

Ieri Pradè, Montali e Conti hanno parlato a Trigoria proprio con il difensore argentino. Gli hanno chiesto quali fossero le sue intenzioni. Il calciatore si è detto disponibile a restare a titolo definitivo, ovvio ci sarà un prolungamento del contratto. Lui è molto legato a Moratti e all’Inter ma a Roma sta bene e soprattutto ha trovato una continuità di rendimento, mai avuta a Milano.

De Rossi: da domani scatta il recupero. Dichiarazioni al veleno dopo Inter-Roma

 Due settimane di sosta per recuperare i tanti infortunati. Quindici giorni di stop al campionato per permettere alle nazionali di giocare amichevoli e spareggi verso i mondiali africani. Una pausa che a Trigoria è la manna dal cielo. A Milano la Roma si è presentata al match contro l’Inter senza Doni, Burdisso, Juan, Taddei e – soprattutto – Totti. Ma al peggio non c’è mai limite. Durante l’incontro Vucinic e De Rossi hanno dovuto abbandonare la partita, colpa dei numerosi falli effettuati dagli uomini di Mourinho. Mexes, invece, ha stretto i denti e portato la sua Roma al pareggio che ha consegnato un po’ di tranquillità nella squadra e così affrontare la pausa con serenità. Una sosta che permetterà all’infermeria di Trigoria – stracolma – di svuotarsi: per Burdisso – fermo ai box da due settimane – si valuterà alla ripresa; Doni dovrebbe recuperare dal fastidio muscolare senza problemi, mentre De Rossi, che questo pomeriggio si è operato allo zigomo, potrebbe giocare con una maschera protettrice speciale in carbonio.

Chi è Nicolas Burdisso e perchè Spalletti lo preferisce a Lugano

 Nicolás Andrés Burdisso, classe 1981, calciatore argentino nato ad Altos de Chipion.

182 cm di altezza per 81 chili di peso, dal 2004 calciatore in forza all’Inter, formazione con cui Burdisso ha disputato 139 gare mettendo a segno otto reti complessive.

Approdato in Italia dopo una lunga militanza nelle fila del Boca Juniors, il difensore ha sfruttato alla grande il momento d’oro nerazzurro andando a vincere in questi suoi anni di permanenza la bellezza di quattro scudetti, due Coppa Italia (trofeo nel quale ha avuto anche il piacere di essere capocannoniere nel corso della stagione 2006-07), 3 Supercoppe italiane).

Almeno due i momenti particolari da ricordare della carriera del calciatore: il primo accadde nel 2004, a pochi mesi dal suo trasferimento in nerazzurro quando alla figlia Angelina viene diagnosticata una leucemia acuta.

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