Roma: Ranieri ha blindato la difesa

 Dal Romanista

Comunque vada a finire, bisognerà ringraziare tutti. Partendo da Francesco Totti, proseguendo con John Arne Riise, lo stakanovista che non ha saltato praticamente nessuna partita, e via via gli altri fino a chi è sceso in campo solo per qualche manciata di minuti. Tutti meritevoli di un grande abbraccio per questa straordinaria stagione. Per una rincorsa entusiasmante. Ma, forse, i segreti della rimonta vanno ricercati nella difesa. E’ lì che Ranieri ha posto le basi per tornare in alto. E il sor Claudio non lo ha mai nascosto. Era il 30 settembre quando il tecnico, arrivato sulla panchina della Roma da poche settimane, rispose a Zeman, che lo aveva punzecchiato, dicendo: «Il calcio champagne lo lascio a lui. Io credo che con questi ragazzi abbiamo lavorato sulla difesa quanto lui non ha mai lavorato in carriera». I meccanismi difensivi hanno cominciato a funzionare: Riise è tornato quello di Liverpool, Burdisso si è dimostrato leader, Juan ha trovato continuità, Mexes ha accettato di non essere più titolare fisso e ha dato il suo contributo quando è stato chiamato in causa.

Chievo-Roma: dubbio Vucinic, Cassetti dirottato a sinistra

 Da Il Romanista

La Roma riparte oggi pomeriggio. Dopo il meritato giorno di riposo concesso da Claudio Ranieri per la formazione giallorossa comincia la settimana che porta alla gara col Chievo. L’ultima della stagione, quella che deciderà se questo gruppo è destinato a rimanere nella storia oppure a essere ricordato come quello che ha solo sfiorato l’impresa. Rispetto alla gara col Cagliari di domenica scorsa, il tecnico giallorosso sarà costretto ad un cambio obbligato: non sarà infatti a disposizione John Arne Riise.

Marco Motta, Roma – lui – non la lascerebbe mai. Ma…

 Se Daniele De Rossi è Capitan Futuro, c’è chi il futuro lo ha tutto dalla sua parte ma non sa dove lo trascorrerà. E’ l’incerto destino di Marco Motta, il cui domani sta dividendo le opinioni degli addetti ai lavori e dei tifosi giallorossi. Il ragazzo di Merate, classe 1986, si trova nel dilemma di dover scegliere tra andare a giocare con continuità da un’altra parte e rimanere con un impiego part-time nella Capitale. Eppure tutto era iniziato in maniera molto diversa. Al suo arrivo (Febbraio 2009) raccoglie l’eredità dell’insipido Cicinho e non ne fa certo rimpiangere la mancanza. Il rendimento sul terreno di gioco sale di partita in partita ed è direttamente proporzionale al gradimento del pubblico. Con la nuova stagione però qualcosa cambia: arriva Ranieri in luogo di Spalletti e, complice l’approdo del duttile Burdisso, il minutaggio comincia a diminuire inesorabilmente e con esso la possibilità di giocarsi le proprie carte in chiave nazionale in vista dei mondiali.

Da Lazio a Lazio, Cassetti: come cambia la vita

 Da Il Messaggero:

Poi dicono che la vita non è un film. Il riavvolgimento rapido delle emozioni è decisamente pazzesco, ma tutto comincia quattro mesi fa, il 6 dicembre 2009, quando il terzino di riserva della Roma Marco Cassetti, riconoscibile dalla maglia numero 77, entra in campo in sostituzione dell’infortunato Mexes e al minuto 77 incoccia di destro il pallone della vita che fa plof dentro la porta di Muslera, affonda la Lazio e fa saltare in aria come un tappo il derby. Cassetti dedica il gol alla moglie «che sta sempre a casa con i bambini e non esce mai», roba soap per uno stopper di trentadue anni che stava per essere ceduto alla Fiorentina (Spalletti aveva dato l’ok) e che in quel momento è la quarta scelta della Roma sulla fascia destra dopo Burdisso, Motta e Cicinho.

Cassetti-Riise: quando i gol decisivi vengono dalle fasce

 Da La Gazzetta dello Sport:

Tutte le fasce portano a Nord. I due esterni della Roma sono un bresciano di 33 anni (Marco Cassetti) e un norvegese di 30 (John Arne Riise). Il primo è rinato con l’avvento di Ranieri, il secondo sta vivendo una grande stagione dopo le incertezze della prima. Cassetti è entrato nella storia della Roma nel derby di andata: segnò al 77’ il gol dell’1-0. Minuto 77, come il numero di maglia. Ieri, in allenamento, i tifosi hanno incitato più volte Cassetti: «Purgali ancora».

Roma – Ebouè: Arsenal pronta a trattare

 Roma ed Emmanuel Ebouè: calciomercato già in essere, se ne torna a parlare. L’Arsenal di Arsene Wenger, che detiene il cartellino dell’ivoriano, è pronta a subire l’assalto dei giallorossi. L’accostamento tra il difensore di fascia destra e il club capitolino non è affatto nuovo: se ne è già parlato qualche mese fa, le voci sono diventate insistenti allorchè – era lo scorso 9 marzo – Daniele Pradè si recò presso l’Emirates Stadium per assistere alla gara di Champions League tra Arsenal e Porto. Nella circostanza – la partita finì 5-0 per i gunners con tanto di rete (la quarta) di Ebouè al 66’ – il taccuino del dirigente giallorosso aveva annotato, tra gli altri, proprio il nome del terzino classe 1983.
ROMA SU EBOUE’. L’interesse del club di Rosella Sensi per l’eclettico calciatore (difensore di fascia affidabile e, all’occorrenza, valida alternativa a centrocampo) non è mai stato celato: se ne parlerà sempre più spesso con il passare dei giorni e con l’avvicinarsi dell’apertura del mercato. La Roma – forte della garanzia di un posto in Champions League senza necessità di disputare turni preliminari e di un’entrata consequenziale che dovrebbe aggirarsi attorno ai 25-30 milioni di euro – ha l’esigenza di cautelarsi proprio in quella zona del campo e lo vuole fare con acquisti che calzino su misura del 4-4-2 a cui si affiderebbe Ranieri. Per Emmanuel è pronto un contratto da 2 milioni di euro, per quattro anni. Allo stato attuale, le alternative a disposizione di Claudio Ranieri sono quelle di Marco Motta e Marco Cassetti.
DUBBI E ALTERNATIVE. Il primo dei due omonimi, tuttavia, non ha convinto né il tecnico né la società e si potrebbe cercare di lasciarne il riscatto all’Udinese (Motta è in comproprietà tra Roma e Udinese, nel caso in cui le due società non dovessero trovare un accordo, si andrebbe alle buste); per Cassetti, il cui momento di stagione felicissimo lascia pensare che il rinnovo, alla scadenza del contratto (giugno di quest’anno), sia solo una formalità occorre tenere in considerazione un altro dato. Quello anagrafico, essendo il laterale un classe 1977.

La mano di Ranieri sulla Roma

 Da La Gazzetta dello Sport:

Aveva la difesa colabrodo, arrancava nella parte destra della classifica, perdeva e non piaceva. Cento giorni dopo, ha la quarta difesa del torneo – in compagnia di Lazio e Napoli -, è seconda, vince, piace, si diverte e, talvolta, diverte. Anche perché, vincere è il divertimento che non passerà mai di moda, nel calcio: i 4-3-3 o i 4-2-3-1 passano, mai successi restano.
La mano di Ranieri Ed è quello che ha in testa Ranieri, il lord inglese con l’accento romano e i natali a San Saba. Bella l’immagine del «curvone», della Roma ancora ametà dell’opera «e chissà che cosa ci riserverà il rettilineo», di questo tecnico che si sta rivelando una scoperta anche sul piano della comunicazione. C’è chi mima le manette e chi, invece, preferisce le battute, accompagnate da una risata.

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